Sport, i divari nelle offerte di impianti sportivi. Campania ultima

Redazione • 9 aprile 2022

Sport, i divari nelle offerte di impianti sportivi. Campania ultima

In Italia sono circa 6 su 10 i bambini che praticano sport nel tempo libero, in modo continuo o perlomeno saltuario. Una quota fortemente variabile sul territorio nazionale.

Sono almeno 7 su 10 in regioni come la Valle d’Aosta (80,3%), le province autonome di Bolzano (74,2%) e Trento (70,2%), il Friuli Venezia-Giulia (71,1%), la Lombardia (70,2%). Mentre le regioni con la minore pratica sportiva tra bambini e ragazzi sono tutte del mezzogiorno.


In Campania, Sicilia e Basilicata meno di un bambino su 2 fa sport almeno saltuariamente.

Tutti i territori che non raggiungono la media nazionale sono infatti collocati nell'Italia meridionale. In particolare Campania, Sicilia e Basilicata, che non raggiungono la quota del 50%. Poco sopra questa soglia Puglia e Calabria, con rispettivamente il 50,8% e il 51,5%.


Si tratta di un divario che chiama in causa tanti aspetti diversi: dalla condizione economica delle famiglie all'educazione alla salute, fino all'offerta di luoghi dove praticare sport sul territorio.

È interessante osservare come in diversi casi i territori in cui tanti ragazzi non fanno sport coincidano con quelli con minore dotazione di impianti sportivi. Una tendenza da analizzare con grande cautela: la carenza di luoghi dove fare attività è infatti solo uno dei tanti motivi per cui non si pratica sport nell'infanzia. Tra questi ad esempio la mancanza di tempo o interesse oppure le disponibilità economiche della famiglia.


Tuttavia è interessante osservare come varino, regione per regione, la sedentarietà dei minori e l'offerta di impianti sportivi sul territorio, a partire dalle palestre scolastiche. Le regioni con la quota più bassa di bambini che fanno sport almeno saltuariamente in alcuni casi sono anche quelle con meno scuole che hanno la palestra annessa.


In molte regioni del mezzogiorno ci sono meno palestre scolastiche e meno bambini che fanno sport.

Ad esempio, la Campania - ultima per quota di bambini e ragazzi che praticano sport in modo almeno saltuario - è anche la seconda regione con meno palestre scolastiche, dopo la Calabria (a sua volta quintultima per quota di ragazzi che fanno attività). Allo stesso modo, dispone di meno palestre scolastiche della media anche la Sicilia, penultima regione per pratica sportiva tra i minori. Basilicata e Puglia - rispettivamente terzultima e quartultima per pratica sportiva - hanno invece una quota di scuole con palestra tendenzialmente in linea con la media nazionale.


Del resto, le città del sud si caratterizzano anche per una minore dotazione di aree sportive all'aperto. Parliamo di spazi all’aperto adibiti a campi sportivi e polivalenti, piscine, aule verdi, che possono essere utilizzate per attività ludiche, sportive e ricreative. Prendendo in esame la Campania, regione dove la pratica sportiva tra i minori è meno frequente, possiamo osservare come dei 5 capoluoghi di provincia solo Benevento superi la media nazionale. Peraltro in misura molto ampia: 38 metri quadri per minore, dato che colloca la città al primo posto tra i capoluoghi del sud continentale.


Avellino è il capoluogo campano con più scuole con la palestra, Benevento quello con più aree sportive all’aperto.

In termini di palestre scolastiche, tra i capoluoghi al primo posto troviamo Avellino, dove quasi un edificio scolastico su 2 (49,2%) dispone di un impianto sportivo. Al secondo posto Benevento, con il 38,3%, seguita da Salerno (29,6%), Caserta (27,87%) e Napoli. Nel capoluogo regionale gli edifici scolastici dotati di palestra o piscina sono circa 1 su 5 (20,6%).







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