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Intervista Esclusiva a Veronica Papa Produttore Cinematografico di Flora Films - di Marianna Marra

Marianna Marra • 12 febbraio 2025

"Succede che quando inizi a frequentare un mondo, diverso da quello che hai vissuto fino a quel momento, non capisci più dove stia la verità. Letteralmente".

sTRUtto & parruCCO

Ideata e a cura di Marianna Marra

Rubrica emozionale a 360 gradi

Make-up Cucina Styling


Benvenuti e bentrovati su

sTRUtto & parruCCO

Oggi ospite della mia rubrica abbiamo Veronica Papa Produttore cinematografico e audiovisivo di FLORA films srl, attualmente anche testimonial  di un brand  di abbigliamento, già finalista del concorso Miss Italia nel 2014 e finalista di Miss Mondo nel 2016, Laureata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti  de L’Aquila, madre di Agnes e moglie  di Fabio Fulco.


Benvenuta Veronica e grazie per essere intervenuta.

Veronica in questa narrazione biografica, che ti vede protagonista, è stato semplice cambiando l’ordine degli addendi dimostrare che, dopotutto, i luoghi comuni non sono altro che essenzialmente “proprietà commutative". Sarebbe infatti bastato farne una narrazione inversa per porti, agli occhi dei nostri lettori, in secondo piano eppure, si sa, l'ordine degli addendi non ha il potere di cambiarne la somma, non il risultato, può però incidere sulla sua percezione, e la percezione è del tutto soggettiva. Ciò che voglio dire è che è matematico affermare che se Veronica Papa è la moglie di Fabio Fulco è altrettanto vero che Fabio Fulco è il marito di Veronica Papa. Tuttavia nell’arte della retorica linguacciuta del preferirci esseri subordinati a piuttosto che esseri autonomi e paritari verrebbe più semplice cambiare una regola matematica anziché un pregiudizio.


Viviamo ancora i tempi bui degli idòla baconiani. Quanti e quali pregiudizi hai dovuto affrontare per esserti unita con un uomo famoso, bello e più grande di te?


Tanti, troppi. Quando io e Fabio ci siamo conosciuti, io avevo 23 anni e lui 48; ero la prima a dire: “Forse non è il caso di intraprendere questa conoscenza". Da premettere che ho sempre frequentato uomini più grandi di me, ma mai così tanto più grandi, anche perché quando ascoltavo queste storie in cui la ragazza bella e giovane si innamorava,“GUARDA CASO”, dell’uomo più grande e facoltoso non riuscivo a credere alla sincerità del sentimento che questi millantavano (e la maggior parte delle donne ritengo, tutt’ora, che lo facciano per soldi/successo); fatta questa premessa, che non predispone di certo a mio favore, con la stessa sincerità posso dirti, che personalmente, non ho mai cercato successo, per quanto potrebbe sembrare un controsenso avendo io partecipato a dei concorsi di bellezza, non ho mai aspirato a fare parte del mondo della televisione o del cinema, avendo sempre lavorato come fotomodella fin dall’età di 14 anni, i riconoscimenti ottenuti tramite le fasce, essendo queste prestigiose, mi sono serviti a fare curriculum. Da quel momento in poi il lavoro davanti all’obiettivo è stato, infatti, davvero intenso e sono grata di avere avuto questa opportunità. Come motivato poc'anzi non ho mai aspirato quindi al successo, e soprattutto, mai cercato soldi perché non mi sono mai mancati.

Mia madre non mi ha mai detto: “Trovati un ragazzo con i soldi”. Mi ha detto: “Studia e lavora” . Mi ha insegnato a contare sempre su me stessa, quindi sono cresciuta con il FAI DA TE (ahahahah). Ho iniziato a lavorare molto presto poi dopo aver conseguito il diploma, mi sono iscritta all’università e ho continuato a lavorare. Quando ho conosciuto Fabio (che tra l’altro non sapevo fosse attore eccetera), l’ho conosciuto durante un evento in cui lui era l’ospite e io la barista. Ovvio che l’ho notato, ma anche lui aveva notato me, e sinceramente, non pensavo avesse 48 anni, giuro che gliene davo dieci in meno. Beh senza dilungarmi troppo, ho tenuto “segreta” la nostra relazione soprattutto perché volevo proteggerla e proteggermi dagli insulti, che immaginavo già, avrei ricevuto in grande quantità. Quando poi la storia è diventata ufficiale, mai avrei potuto immaginare però l’odio che ho dovuto subire. Non si può spiegare. Capisco la critica, capisco che si possa pensare male (perché io stessa non posso certamente dire di essere completamente priva di pregiudizi, nessuno lo è) quindi ci può stare, capisco anche che si possa "rosicare" ma le minacce di morte, sinceramente, non riesco a capirle. Passavo le giornate a piangere, ero completamente in paranoia. E ne ho ricevute tante. Ora sono passati 7 anni, siamo sposati e abbiamo una bambina. Continuano a insultarmi, meno, però continuano. Con l’unica differenza che se prima piangevo ora invece non me ne può fregare di meno.


Qualcuno ha mai chiesto il tuo punto di vista?


Succede che quando inizi a frequentare “un mondo”, diverso da quello che hai vissuto fino a quel momento, non capisci più dove stia la verità. Letteralmente. Prima che nascesse nostra figlia Agnes andavamo, seppur di rado, a eventi con questi “pseudo vip de sta cippa” in cui si parlava, perlopiù, di cose INUTILI, e io ero lì a guardarli e a pensare: “Ma cosa cazzo sto facendo qui?” pur continuando a sorridere, per forza di cose. Accadeva che quando si intraprendeva un discorso in presenza di Fabio ovviamente mi veniva chiesto cosa ne pensassi in merito, ma nel momento in cui Fabio veniva chiamato altrove, io non esistevo più. Carina come cosa no? Anche su questo, prima ci rimanevo male ma ero anche più giovane, più piccola. Ora a 30 anni la mia prospettiva è cambiata. Oggi sono io a scegliere se esprimere il mio punto di vista oppure no.


C’è qualcuno che ti ha mai chiesto, nello specifico, perché tuo marito Fabio sia stato così fortunato a sposare Veronica ?


Quando sposi una donna giovane, bella, simpatica, intelligente e che sappia anche cucinare, hai fatto bingo. Dai scherzo. No, non mi hanno mai fatto questa domanda. Chi mi conosce sa per certo che Fabio sì, è stato fortunato, ma non perché me la canti e me la suoni, più semplicemente, perché sono molto contenta di essere quella che sono e di avere contezza di quanto io valga.


In cosa ti senti più matura e meno vulnerabili oggi?


Vivere con una persona più grande ti facilita nel processo di crescita, ti aiuta a strutturarti. Ci sono cose che oggi non sopporto, non riesco a tollerare, alle stesse cose prima non facevo nemmeno caso. Ho sempre pensato, che con il passare degli anni, piuttosto che aggiungere devi togliere ed è vero. Per fare un esempio semplice, che sia di immediata lettura posso dire, che quando ero più giovane, mi truccavo molto, ora invece se metto un poco di mascara è già tanto. Alcune volte penso di essere intrappolata dentro il corpo di una 70enne e questa cosa, mi fa troppo ridere. Pensare che fino a qualche anno fa uscivo di sera, lavoravo di notte (ho sempre lavorato nei locali notturni come cassiera), rientravo alle 6 del mattino per poi dormire qualche ora, svegliarmi e iniziare a studiare beh solo il pensiero, di poterlo fare ora, mi fa sentire male. Le cose cambiano, è giusto che sia così. Quando vedo gli over 50 andare in discoteca, ubriacarsi, in cerca di una seconda vita, una seconda giovinezza, mi mette veramente tanta tristezza. Come ho anticipato prima penso sia necessario togliere piuttosto che aggiungere fatta eccezione per la pazienza che se da un lato è aumentata, perché con una bambina la pazienza o ce l’hai o la vai a comprare, dall’altro è parallelamente anche diminuita. Con la mia famiglia pazienza, consapevolezza, leggerezza, apprensione, amore e gioia sì, ne ho in abbondanza e in questo senso ho prioritariamente aggiunto, nei riguardi di altri, di pazienza non ne ho più.


-Spesso si è più gentili con gli altri che con se stessi.

● Quanto sei gentile e indulgente verso te stessa?


Tanto. Da qualche tempo proprio tanto. Lo sono sempre stata, ma negli ultimi tempi, ancora di più. Tengo alla mia salute, faccio spesso controlli medici di prevenzione dalla A alla Z, tengo al mio corpo, tengo alla mia mente. Studio, leggo, ascolto, guardo. Cerco sempre di riempire il mio bagaglio culturale anche con cose lontane da me. Il sapere credo possa rappresentare uno strumento di libertà se accompagnato al pensiero critico, questo binomio penso sia in grado di renderci meno influenzabili, inoltre trovo sia necessario fare un distinguo tra cultura e intelligenza, troppo spesso confuse o sovrapposte impropriamente, ritengo infatti che la cultura solo se accompagnata al dubbio, alla capacità di mettere in discussione, anche all'occorrenza se stessi o il proprio pensiero, possa essere un mezzo per aprirsi a nuove visioni, prospettive, idee. Se diventa invece, incautamente, uno strumento di arroganza immagino che possa addirittura portare a un’involuzione; trovo che la cultura di massa sia, senza dubbio, aumentata ma che in pochi sappiano fare la differenza. Per imparare e potersi elevare, penso sia necessario studiare restando umili. Quando si parla di qualcosa, qualunque cosa, raramente dico: “Non ne so nulla” perché ho sempre con me un giornale, leggo, leggo molto. Faccio corsi di qualsiasi tipo. Un anno fa ho fatto un corso sulla disostruzione pediatrica e adulta, la settimana prossima ne inizio uno sulla difesa personale. Per quanto riguarda la gentilezza sono dell’idea che sia strettamente correlata all’amor proprio; solo se ami prima te stesso puoi riuscire ad amare l’altro. Se ti vuoi bene, se riesci, nel difficile compito, di essere gentile con te stesso esserlo con gli altri avviene come automatismo. Poter aiutare qualcuno mi appaga tanto.


Ti sei mai sentita in colpa per qualcosa che altri ti hanno addossato ma che non sentivi appartenerti?


No, non mi è mai accaduto.


● Come è stato ricominciare a prestare la tua fisicità all’obiettivo e alla camera dopo la maternità?


Allora qui si apre un altro capitolo. Madre natura è sempre stata dalla mia parte, sono una di quelle fortunate che mangiano a sbafo e non ingrassano. Ho iniziato la gravidanza essendo sottopeso, 54 kg. Durante i primi 3 mesi, ripeto, mangiando a sbafo, ingrassai solamente 0,5kg, praticamente nulla. Accadde che iniziai quindi a mangiare ancora di più, avevo molta fame, una fame da leoni, ricordo che Fabio era spaventato da tutto questo. Posso dire che giunta al nono mese di gravidanza avevo dei piedi che erano divenuti delle zampogne, non riuscivo a respirare né a camminare, avevo preso la bellezza di 28kg (ahahahah), ho svaccato potente. Nell’arco temporale di 5 mesi, sono tornata di nuovo a essere sottopeso, ma con una cosa in più e una cosa in meno, anzi, due cose in meno. La cosa in più: LA CELLULITE, le cose in meno i Seni, ciao ciao, addio. Tornare sul set è stato wow, un poco come ricominciare da capo, non lo sapevo più fare poi piano piano avviene tutto da se…


- C’è sempre qualcosa del nostro corpo che amiamo meno, tu sei stata anche finalista a Miss Mondo, questo farebbe presupporre che ti piaci molto, ma allo stesso tempo, la buona consapevolezza del tuo corpo non ti rende per questo meno umana e vulnerabile.


● C’è qualcosa che ti piace meno del tuo corpo? E cosa invece trovi sia un tuo punto di forza?


La parte del mio corpo che odio, ma su cui sto lavorando, sono le gambe, nello specifico, le ginocchia. Anche su questo c’è una storia. All’età di 15 anni feci un incidente in moto, io ero il passeggero. Successe che andammo stupidamente a sorpassare la macchina davanti a noi, che nello stesso tempo svoltò, e io fui sbalzata contro l’unica macchina parcheggiata (dopo di essa c’era un muretto, e se avessi sbattuto contro il muretto, probabilmente, non sarei stata qui oggi a raccontarti tutto questo), avvenne proprio davanti a una chiesa. Non ricordo nulla. Osso del cranio rotto, ginocchio destro rotto, bacino traballante, si evidenziò, anche, la possibilità di poter perdere l’uso dell’occhio destro. Mi risvegliai in sala operatoria mentre mi stavano mettendo i punti in testa, una trentina circa, ricordo che parlavo a vanvera. Sono stata ricoverata in ospedale per tre mesi, e dopo aver “aggiustato” tutto, l’unico rimasto in bilico era proprio il ginocchio. Negli anni seguenti ho fatto terapie, fisioterapia, mi sono avvalsa anche di un osteopata, di macchinari medicali di ogni tipo. Sono passati 15 anni da allora e il mio ginocchio è ancora sbilenco per cui, a breve, dovrò operarlo di nuovo. Quando ho partecipato ai concorsi, sia di Miss Italia, che di Miss Mondo, soffrivo quindi il problema di avere queste gambe storte, che a quanto pare, non è stato proprio preso in considerazione. Penso che invece un mio punto di forza sia il viso. Mi piace come sia marcato, squadrato. Il naso è piccolo, gli occhi e la bocca grandi, non mi posso lamentare.


● Ci racconteresti la favola a modo tuo? Secondo i tuoi occhi e il tuo sentire?


La raccontiamo sempre a nostra figlia Agnes. Ma la voglio tenere per me. Posso dire che io e Fabio eravamo destinati a incontrarci. La vita ci ha fatto incontrare. C’era un disegno perfettamente realizzato per noi. Auguro a tutti, di trovare un amore grande, forte e autentico come lo è il nostro.


- Nel 2023 sei stata ospite anche sul Red carpet della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia dove sembra essersi scatenato un “putiferio” per una borsa da te indossata. Eppure il pettegolezzo sembra avere un ruolo e un potere specifico, quello di distogliere l’altro da se stesso ma è anche strumento di controllo sociale.


MAMMA MIA CHE SHOW! Ho odiato tutti in quel momento. La borsa, le scarpe, il vestito, i capelli, i denti (ADDIRITTURA DICEVANO CHE PORTASSI UNA DENTIERA), non c’era nulla che andasse bene. Da premettere che postarono un video, della durata di 1 minuto, in cui la protagonista era Agnes, io in quei 60 secondi riesco a vedermi solo per 3 secondi in totale; nonostante questo piuttosto che dire una parola carina, a favore di una bimba che corre su un red carpet, hanno preferito fracassare la minchia a me. Un video che batté il record di visual, circa 15 mln, e che contava migliaia di commenti in cui insultavano OVVIAMENTE LA SOTTOSCRITTA.


● Come anticipavo prima: il pettegolezzo può avere il potere di distogliere l'attenzione da se stessi, talvolta può avere un potere quasi “salvifico”. Veronica nella sua vita ha mai avuto necessità di distogliere l’attenzione da se stessa per preservarsi da qualcosa/qualcuno che la spaventava o che trovava difficile affrontare? Se si da cosa e/o da chi?


Non mi è mai accaduto.


 ● Veronica ha mai avuto paura di una sua Emozione? Brutta ma anche bella?


No, non ho mai avuto paura di una mia Emozione.


- Differenza tra opinione e Insulto. C’è ancora chi fa fatica a distinguere un parere da un insulto. Molti sono stati gli attacchi, anche verbalmente violenti, che ti sono stati fatti in quella occasione. Essere un personaggio conosciuto non da diritto all’altro di sconfinare. Come ti sei posta in passato, e come ti poni oggi, con gli hater che ti hanno impropriamente offeso anche toccando corde molto intime?


Come ho già detto prima, ora come ora non me ne può fregare di meno. Prima invece sì. Io uso i social ma li uso bene. Non mi metto a insultare nessuno. Se posso fare una critica, la faccio con educazione, eleganza e rispetto. Queste parate di culo come: “Eh ma se ti esponi ti prendi il bello e il brutto” non le condivido. Non capiscono che dietro il personaggio c’è la persona. I pareri e i consigli non richiesti a cosa servono? Soprattutto se negativi? A fare del male. Se dico ad una persona: “Mamma mia quanto sei grassa”. Faccio del bene o del male? Del male, è ovvio. Quale necessità c’è di fare un commento del genere? Nessuna. Allora perché lo fai? Perché sei una persona di merda.


Da Produttore c’è una storia in particolare che vorresti raccontare?


Ho raccontato la storia di una grande persona, un grande produttore che era Bibi Ballandi. Ho altri progetti, ma essendo scaramantica, bocca chiusa.


- Sei mamma di una bellissima bambina Agnes:

● Come ti ha cambiato la maternità?


In meglio. Se un figlio ti cambia in peggio, non dovevi fare figli, nessuno ti obbliga. La maternità non è un dovere. Un figlio lo devi desiderare con tutto te stesso. Se lo fai giusto per, ahimè, ne pagherai le conseguenze.


Basta, secondo Veronica, desiderare fortemente la genitorialità per essere un buon genitore? (E con “buon genitore” non intendo, certamente, un genitore perfetto bensì un adulto risolto che sappia adempiere a un compito così difficile). Roberta Bruzzone Criminologa ha detto: “Un bambino ha diritto almeno a un genitore sufficientemente sano, perché con quello che vedo e che sento averne due, oggi, pare impossibile”. 


Il desiderio credo rappresenti la punta dell’iceberg ma da solo non basta, sarebbe egoistico mettere al mondo un figlio se non ci fossero le condizioni necessarie a garantirgli stabilità e amore incondizionato. Sotto al desiderio ci sono: l’amore per se stessi, la stabilità mentale, l’aiuto della famiglia (sì per crescere un figlio c’è bisogno di aiuto fisico), la consapevolezza che da lì in poi le cose cambieranno, nessuna dipendenza e la pazienza, tanta pazienza.


● Che cosa intende Veronica per “famiglia”?


Unione, condivisione, dialogo, rispetto, amore, comprensione, EDUCAZIONE.


Chi, nella tua famiglia di appartenenza, ha saputo impartirti una lezione di vita che hai trovato essere stata importante per la tua crescita?


I miei genitori sono i migliori del mondo. L’esempio che ho sempre seguito e seguirò. Sono stati e sono genitori attenti, mi dicevano: “Quando esci, quando torni, manda un messaggio”. Tutt’ora ovunque io vada, mando un messaggio per dire che è tutto ok. Quando feci l’incidente mi dissero: “MI RACCOMANDO VERONICA NON SALIRE SULLE MOTO”. Sentivo di aver tradito, soprattutto, la fiducia dei miei genitori, perché io ci sono salita su quella cazzo di moto. Da allora non ho mai più detto bugie.

 

Dalla mia rubrica sTRUtto & parruCCO per oggi è tutto.

Io e Veronica Papa vi diamo appuntamento alla settimana prossima per la seconda parte dell'intervista. Vi ricordo, che qualora lo vogliate, potete seguirmi anche sul mio profilo Instagram Marianna Marra dove troverete altre interviste, storytelling e approfondimenti di costume.

Come sempre grazie per essere stati in mia compagnia, e mi raccomando, attivate il countdown.

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