- On. Mastella che Italia sta forgiando Giorgia Meloni?
"Meloni all'inizio era guardata con un po' di diffidenza soprattutto in certi ambienti. Successe anche a me, come mi è già capitato di dire, quando da Ceppaloni sbarcai a Roma. Mi sembra molto meno meloniana è un po' più draghiana, soprattutto su certi temi spinosi. Guardiamo alla vicenda dei balneari: aveva promesso fuoco e fiamme e di battere i pugni sulla Bolkenstein per evitare le liberalizzazioni per le concessioni sulle spiagge. Ora concede al massimo una mini proroga e parla di "questione complessa" in pieno stile democristiano. L'Italia però è arrabbiata e ha vinto anche per questo e non capisce arzigogoli su questioni come il caro benzina e il mancato intervento sulle accise, la prima, vera inforcata della Meloni.
- Popolo, nazione, identità sono i punti cardinali di questa destra. Cosa le manca per assurgersi agli onori della cronaca europeista?
Tutto sta negli accordi che si chiuderanno per il prossimo governo Ue. Se i conservatori fanno davvero l'intesa con il Ppe cambia la storia e la geografia politica e per la Meloni e Fdi si apre un altro capitolo. Questo passaggio politico, che è in mano ad un democristiano del Sud astuto come Fitto, è la risposta alla sua domanda.
- Fratelli d’Italia, figlio dell’Msi, si scopre garantista col ministro Nordio che vuole regolarizzare le intercettazioni. Che giudizio ha?
La mia storia è nota e ho pagato un prezzo politico e umano molto salato a causa di certi abusi. Nordio su una cosa ha ragione: gli spifferi non possono diventare la leva di un tritacarne mediatico-giudizario in servizio permanente effettivo. C'è una riflessione in corso anche nelle correnti progressiste della magistratura come Md. È naturale però che occorre tutelare le esigenze investigative fondamentali e quelle di contrasto ai clan, come ha giustamente richiamato Mattarella.
- Quali saranno gli scogli contro cui potrebbe sbattere il centrodestra?
Sui temi economici, Meloni ha fatto promesse roboanti ma il borsello è vuoto e l'Ue la tiene d'occhio. Se il malcontento esplode rischia di sbattere. Lo sciopero dei benzinai è stata la prima spia.
- Meloni sale nei sondaggi, non ha avversari davanti. Quanto durerà questa luna di miele con gli italiani?
Più del previsto. L'opposizione usa la strategia dei Curiazi che erano tre contro uno, ma si divisero tra loro e finirono tutti fregati dall'astuto Orazio, romano proprio come la Meloni. Così tre opposizioni che litigano tra loro finiscono per fare il gioco della premier.
- Ció che fa specie é ancora una volta l’assenza del Pd nel dibattito pubblico, preso sempre da trambusti interiori. Il congresso prossimo sanerà queste ferite?
Il Pd non parla più a nessuno e nessuno lo ascolta più. Sono su frequenze lunari e questo congresso rischia di accelerare il processo distruttivo. Il congresso in corso sembra il derby della via Emilia, ma il buon Togliatti diceva che gli emiliani erano ottimi amministratori ma pessimi politici". Noto poi che la classe dirigente del partito al Sud si accontenta di un ruolo subalterno e si accontenta di qualche contentino.
- A pedinare il Pd c’é il M5S che piano piano si é mangiata buona parte dell’elettorato dem. Preso da una sindrome di Stoccolma, c’é chi ancora crede che bisogna allearsi coi 5 stelle. Invece quali dovrebbero essere gli interlocutori del Pd?
Oggi non credo che il Pd possa più permettersi tanta libertà di scelta. Avevo profetizzato che in campagna elettorale senza alleanze al centro sarebbe stato un disastro annunciato. Il Pd ha vinto solo quando ha attratto il voto moderato e quando ha fatto funzionare il matrimonio tra culture diverse, come successe ai tempi miei e di Prodi. Il 24 gennaio 2008 il Prodi II cadde al Senato ricevendo la sfiducia. Quindici anni dopo l'elaborazione di quel capitombolo politico non è stata ancora metabolizzata e il Pd non ha più vinto le elezioni. Tre lustri di occasioni sprecate e incredibili errori di strategia.
- A proposito dei 5 stelle: lei é d’accordo a riformulare il diritto a questo sussidio?
Se la filosofia del Reddito di cittadinanza è l'aiuto nel momento di difficoltà in vista dell'impiego la misura ha un significato, soprattutto al Sud. Se però diventa un incentivo al divano mettendo in difficoltà anche le aziende che vogliono assumere pagando a regola d'arte diventa una stortura. Intanto Meloni, che lo aveva chiamato addirittura metadone di Stato, aveva promesso di azzerarlo e invece ha usato la carota e non il bastone nel primo intervento sul tema in sede di manovra finanziaria. La severità è stata solo annunciata ma non praticata, per ora.
- Che idea ha dell’autonomia differenziata?
Così come è spaccherà il Paese. I Lep esistono nominalmente da venti anni, ma nessuno è mai riuscito a quantificarli. Se sono i Lep l'unico argine alla frattura Nord-Sud siamo nei guai. Il ministro Calderoli poi parli soprattutto con i Sindaci che stanno in trincea sul territorio e lasci perdere i bilaterali con i governatori regionali. Intanto nella mia Benevento, dove sono Sindaco, approveremo, in Consiglio comunale, un ordine del giorno contro questo progetto scellerato di autonomia differenziata. Sarà in Aula martedì prossimo.
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