Romeo (Lega): "Con l'autonomia differenziata ci guadagna più il Sud"

Felice Massimo De Falco • 27 gennaio 2023

Intervista a Romeo, capogruppo al Senato della Lega: "Con l'autonomia differenziata ci guadagna più il Sud"

Sen. Romeo tengono banco le parole del ministro Nordio sulle intercettazioni. La Lega che posizione ha?

 

Intanto ci teniamo a precisare che Nordio non ha detto di voler cancellare le intercettazioni ma ha ribadito che è importante limitare l’abuso che ne fa di questo strumento, quindi le intercettazioni con maggiore controllo sono uno strumento utilissimo. Bisogna eliminare le storture derivanti da questo mezzo come la diffusione sui giornali e le intercettazioni che non sono penalmente rilevanti oppure evitare gli errori di trascrizione.

In ogni caso c’è un’indagine conoscitiva che ha avviato la nostra Presidente di Commissione Giulia Buongiorno che individueranno le forme adeguate per eliminare queste storture.

Non v’è dubbio che le intercettazioni sono uno strumento imprescindibile nella lotta alla criminalità organizzata.

 

Forza Italia e subito dopo la Lega spingono per il presidenzialismo. Come mai?

 

E’ un punto del nostro programma elettorale, è un impegno che abbiamo preso con gli elettori così come l’autonomia differenziata. Sono parti del nostro programma di riforme.

 

Parliamo proprio di autonomia. Cosa ci guadagna il Sud?

 

L’autonomia differenziata serve ad unire il Paese, a colmare il divario tra Nord e Sud figlio del centralismo romano. L’autonomia farebbe bene al Sud ancora prima che al Nord perché con questa riforma vai a valorizzare le peculiarità, le caratteristiche, gli usi e costumi di un territorio, mentre così facendo si responsabilizza una classe dirigente. Al Sud ci sono tantissime risorse che non riescono ad essere spese, con l’autonomia ci sarebbe l’opportunità di poter spendere quelle risorse.

 

I benzinai sono un po' scontenti di voi. La Lega era per togliere l’accise sulla benzina ma ha prevalso la linea della Meloni, destinando le risorse sul caro-bollette. Cosa direbbe ai dimostranti?

 

La nostra intenzione è sicuramente di avere le risorse necessarie per farlo. Ma avendo in totale poche risorse, circa 21 miliardi, continuare con lo sconto sulla benzina avrebbe avuto un costo di 1 miliardo al mese. Per cui si è deciso di indirizzare le risorse su altri interventi importanti come il bonus energia per pagare le bollette, il credito d’imposta per le imprese, il taglio del cuneo fiscale, la social card per le famiglie più bisognose. Certo, forse sarebbe stato più opportuno magari ridurre lo sconto sulla benzina in maniera più graduale, tenendo occhio al monitoraggio dei prezzi, però è chiaro che se la benzina dovesse salire oltre un certo valore, saremo pronti a ripristinare lo sconto usando i soldi che derivano dall’extragettito Iva, come fece il governo Draghi.

 

Il viaggio della Meloni in Algeria servirà anche a questo scopo, abbassare i prezzi dei carburanti?

 

La missione della Meloni è ripristinare il piano Mattei e far diventare l’Italia un hub energetico europeo attraverso la cooperazione con paesi come l’Algeria e l’Egitto. I precedenti governi non hanno coltivato queste relazioni che ritengo fondamentali.

 

Qualcuno l’ha definita “leghista ante litteram”. E’ più fedele di Matteo Salvini?

 

Io sono un leghista storico come lo è Salvini, siamo cresciuti insieme nel Movimento dei giovani padani, io a Monza lui a Milano, veniamo dalla gavetta e con tanti altri giovani di allora abbiamo costruito l’ossatura della Lega. Cerchiamo di portare avanti i punti storici del partito: federalismo e autonomia con attenzione a tutte le regioni d’Italia.

 

Un mantra della Lega è la sicurezza dei cittadini. Secondo la Cassazione non siamo una nazione messa proprio male ma non basta. Cosa ha in mente la Lega?

 

Bisogna mettere in campo alcune azioni che vanno in questa direzione. Intanto bisogna limitare l’immigrazione clandestina, e lo abbiamo fatto con il decreto Ong, in modo che queste vadano solo a soccorrere le persone e non invece a trasbordare migranti come si è verificato; poi ancora il governo è intervenuto sui Rave Party per evitare fenomeni come quelli a cui abbiamo assistito di orde di giovani ubriachi e drogati intenti a devastare il territorio; stiamo intervenendo anche sul tema delle stazioni sicure e assumeremo maggiori uomini e donne nelle forze dell’ordine.

 

L’Italia, come altri paesi europei, invierà armi (difensive) all’Ucraina. Ma non crede che manchi un filone diplomatico ampio tra Europa, Usa, Russia e Ucraina?

 

Noi, oltre ad essere fedeli all’alleanza atlantica, rispettiamo gli accordi internazionali, ma è anche giusto sostenere l’Ucraina perché non possiamo lasciarla sola. Se l’avessimo lasciata sola, a quest’ora la Russia avrebbe già occupato l’intera Ucraina. Io in Senato ho ripetuto più volte che bisognerebbe parlare un po' meno di armi e più di diplomazia. L’Italia può fare da Paese capofila che si pone come mediatore di pace. Una guerra di logoramento non porta a niente.

 

Eppure lei aveva dichiarato una volta “basta con l’atlantismo assoluto”. Cosa voleva dire?

 

Intendevo dire di fare in modo che l’Italia si ponga in un ruolo di atlantismo più ponderato, ricordando quella che era la posizione dell’Italia durante la Guerra Fredda o anche ai tempi della Prima Repubblica dove l’Italia addirittura giocava una sorta di ruolo di mediazione tra le parti. Il ruolo dell’Italia deve essere ponderato senza mettere in discussione la fedeltà all’atlantismo e deve abbandonare un’atlantismo assoluto che fa parte di altri paesi dell’Europa.

 

Un’ultima domanda: la Lega è sempre del parere che certe sanzioni alla Russia vadano riviste?


Noi abbiamo sempre detto che è giusto mettere le sanzioni ad un Paese come la Russia che ha invaso l’Ucraina. Abbiamo solo detto di verificare alcune sanzioni, perché in alcuni casi si sono rivelate controproducenti per noi. Ma questo è un argomento che deve essere trattato in Europa

 

 

 

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