L'occasione del G20 di Bali ha dato la possibilità a Cina e America di avviare trattative, anche segrete, per prospettive che al momento non sono note nella forma e nella sostanza.
E' probabile che si sia discusso anche sui temi del conflitto russo - ucraino, sulla morte di tante persone e la distruzione delle infrastrutture civili dell'Ucraina, oltre al rallentamento dell'economia mondiale e la prospettiva di carestie e fame per i paesi meno abbienti del pianeta.
Le dichiarazioni del Presidente cinese Xi Jinping, che ha espresso la speranza che la Cina e gli Stati Uniti sviluppino la loro "comprensione reciproca, riducano le percezioni errate e gli errori di calcolo" e "lavorino insieme" per relazioni sane, vanno interpretate, secondo chi scrive, secondo la logica cinese: ovvero che le guerre si combattono e si vincono sul piano economico e commerciale e non con le armi di distruzione di massa.
La Cina, con atteggiamento "equidistante" sta tollerando a malincuore e per interessi geopolitici l'invasione della Russia a danno dell'Ucraina. Tuttavia intravede in tale scenario la possibilità di assumere nell'area euroasiatica un egemonia economica che una Russia forte, forse, avrebbe ridimensionato.
Naturalmente nessuno sa con precisione se le trattative, segrete, siano state già avviate, e in che forma, e da chi, e con quali prospettive.
A questo punto la domanda che ci si pone è se la carneficina in Ucraina fosse stata necessaria agli scopi della Russia che anelava ad avere la supremazia nelle regioni euroasiatiche, e/o alla Cina, che nulla ha fatto o sta facendo per porre fine al conflitto?.
Si vince se perde qualcun altro, e il Presidente cinese aspetta sulla riva del fiume per vedere quale cadavere passa per attivare le sue mosse.
L'America, avendo ben chiare le mire cinesi, ha esordito dicendo che il mondo si aspetta che gli Stati Uniti e la Cina svolgano un ruolo chiave nelle sfide globali, dal cambiamento climatico all'insicurezza alimentare, e che saremo in grado di lavorare insieme. Gli Stati Uniti sono pronti a fare la propria parte", con un'evidente apertura alla distensione e alla collaborazione pacifica.
C'è un detto napoletano che suona così: "consiglio di volpi danni ai polli". La profilata cooperazione tra America e Cina non può che intravedere una pax economica e la divisione delle sfere di influenza che allargano i volumi dei mercati e degli scambi, comunque tutelati da potenza militare.
La Russia e l'Ucraina, comunque finirà la guerra, ne usciranno indebolite, con le economie a pezzi e le rispettive società sconvolte; avranno bisogno di svendere le proprie risorse per iniziare una nuova fase politica ed economica e per questo devono necessariamente rivolgersi ai loro paesi di riferimento: Cina e America
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