Ludovica nata e cresciuta in un piccolo paesino della provincia di Caserta , oggi è una donna di 30 anni che ha lottato contro l'anoressia per gran parte della sua vita. È vissuta in una famiglia amorevole e benestante, ma fin da giovane ha avuto un rapporto difficile con il cibo e con il proprio corpo. A causa di pressioni esterne e di un desiderio di conformarsi agli ideali di bellezza irrealistici promossi dai media, Ludovica ha sviluppato un disturbo dell'alimentazione all'età di 17 anni.
La sua battaglia contro l'anoressia è stata lunga e difficile. Ha affrontato numerosi ricoveri in ospedale e ha partecipato a molte terapie per cercare di superare il suo disturbo. La sua salute fisica è stata seriamente compromessa a causa della sua malattia, con conseguenti carenze vitaminiche, problemi cardiaci, ma nonostante tutto, Ludovica ha continuato a combattere con coraggio.
La sua battaglia contro l'anoressia è stata lunga e difficile. Ha affrontato numerosi ricoveri in ospedale e ha partecipato a molte terapie per cercare di superare il suo disturbo. La sua salute fisica è stata seriamente compromessa a causa della sua malattia, con conseguenti carenze vitaminiche, problemi cardiaci, ma nonostante tutto, Ludovica ha continuato a combattere con coraggio.
Ciao Ludovica , ti va di raccontarmi la tua esperienza personale con l'anoressia?
Ho lottato con l'anoressia per diversi anni ,è stata una battaglia molto difficile da affrontare. L'anoressia è un disturbo alimentare caratterizzato da una paura intensa di prendere peso e da una distorsione dell'immagine corporea. Io mi sentivo costantemente insoddisfatta del mio aspetto e avevo l'ossessione di controllare ogni caloria che ingerivo. È una malattia che mi ha portato a credere di non essere mai abbastanza, di non essere mai abbastanza magra. Per un lungo periodo il mio corpo è stato il mio più acerrimo nemico.
Quando hai cominciato ad avere i primi disturbi alimentari?
Avevo 17 anni ed ero la ragazza più bassa e formosa della mia classe e per questo motivo ero spesso presa di mira dai miei compagni. Per ricevere la loro accettazione ,per evitare di essere bullizzata ,ho iniziato a seguire un’alimentazione scorretta. Il regime alimentare che mi ero imposta per i primi anni non mi portava i risultati sperati e ho iniziato a fare digiuni in cui mi alimentavo solo con liquidi . Ero ossessionata dalle modelle che vedevo sulle riviste di moda , era sempre più forte in me il richiamo ad una perfezione che oggi per fortuna reputo inesistente.
Quali sono state alcune delle sfide principali che hai affrontato nel tuo percorso di guarigione?
Una delle sfide principali è stata superare la mia paura del cibo e del guadagno di peso. La mia mente era costantemente preoccupata di ingrassare, anche se il mio corpo stava chiaramente soffrendo a causa della malnutrizione. Ogni pasto era un'esperienza molto stressante e provavo un senso di colpa immenso se mangiavo qualcosa che consideravo "proibito". Inoltre, l'anoressia ha avuto un impatto sulle mie relazioni con gli altri. Per anni ho evitato gli eventi sociali legati al cibo e mi sono allontanata dagli amici e dalla famiglia.
Ci sono stati dei momenti di progresso che ti hanno dato speranza e al contrario momenti estremamente complicati?
Il mio percorso di recupero è stato complesso, con alti e bassi. Ci sono stati momenti in cui ho sentito di fare progressi significativi, altri in cui pensavo che non mi restava molto tempo da vivere. La malnutrizione mi ha portato gravi problemi di salute tra cui problemi cardiaci , ho provato la sensazione di essere vicina alla morte.
A cosa ci si aggrappa quando le cose si mettono male?
Io mi sono aggrappata all’amore per la mia famiglia. Una caratteristica che mi ha sempre contraddistinto è la forte empatia e sensibilità ,provavo sulla mia pelle il dolore che avrei dato ai miei genitori in caso di una mia dipartita. Non avrei sopportato lo strazio di mia madre. Un giorno mi disse “Ludovica se dovessi andar via io verrò con te “, quella frase ha rappresentato il punto più basso del mio percorso ma subito dopo ha rappresentato il fulcro della mia rinascita. Nel duro percorso verso la guarigione mi sono aggrappata anche al forte desiderio di maternità che purtroppo non ho ancora realizzato in quanto sto ancora affrontando delle cure. Oggi è il mio desiderio più grande.
Come hai affrontato il percorso di guarigione?
La guarigione è stata un processo lungo e complicato, ma ho cercato aiuto da parte di un team specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari. Ho lavorato con un terapeuta e un dietologo per affrontare le radici profonde del mio disturbo e imparare a modificare i miei schemi di pensiero distorti riguardo al cibo e all'immagine corporea. È stato un lavoro emotivamente intenso, ma mi ha permesso di sviluppare una relazione più sana con il cibo e di imparare a rispettare il mio corpo.
Cosa consiglieresti ad altre persone che potrebbero trovarsi nella stessa situazione?
Il mio consiglio principale è di non avere paura di chiedere aiuto. La guarigione è possibile, ma è importante cercare supporto da parte di professionisti qualificati. Inoltre, è fondamentale cercare sostegno anche dagli amici e dalla famiglia. L'anoressia può essere un disturbo molto isolante, ma avere una rete di sostegno può fare la differenza. Infine, ricordatevi che la guarigione richiede tempo e pazienza. Non si tratta di una battaglia che si vince in un giorno, ma con impegno e supporto è possibile superare questa malattia.
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