All'alba del governo firmato Giorgia Meloni
All'alba del governo firmato Giorgia Meloni

Primi mesi del Governo Meloni con uno straordinario impegno ma su una serie ampia di priorità soprattutto internazionali con riflessi nazionali. Ucraina/Russia, con particolare riferimento agli ultimi sviluppi della guerra di aggressione russa contro l’Ucraina e delle iniziative a sostegno di quest’ultima da parte dell’UE;
energia ed economia, procedendo a un riesame dei progressi nell'attuazione delle conclusioni europeo di ottobre 2022, con riferimento alla necessità di uno stretto coordinamento europeo e di soluzioni comuni al fine di salvaguardare la base economica, industriale e tecnologica dell'UE, con una politica di risposta coordinata che migliori la resilienza dell'economia e preservi la competitività globale e l'integrità del mercato unico;
sicurezza e difesa, con particolare riferimento ai lavori in tale ambiti svolti; relazioni esterne, con particolare riferimento alle relazioni transatlantiche, all’Iran e ai Balcani occidentali.
Su queste linee guida si procede con determinazione a riaffermare il pieno sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina all'interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale;
a confermare il costante impegno a fornire sostegno politico e militare all'Ucraina, in particolare attraverso un potenziamento dello Strumento europeo per la pace, nonché la disponibilità degli Stati membri a incrementare la fornitura all'Ucraina di capacità di difesa aerea e di assistenza allo sminamento;
a condannare gli attacchi della Russia contro obiettivi civili, infrastrutture energetiche e servizi di pubblica utilità, invitandola a desistere dal mettere in pericolo il funzionamento degli impianti nucleari civili;
a confermare la disponibilità dell'UE a fornire urgentemente assistenza umanitaria e di protezione civile all'Ucraina e a contribuire al ripristino delle sue infrastrutture critiche. Al riguardo, il Consiglio europeo dovrebbe invitare la Banca europea per gli investimenti e le istituzioni finanziarie internazionali a incrementare il sostegno per rispondere alle più urgenti esigenze infrastrutturali dell'Ucraina. Dovrebbe, inoltre, invitare la Commissione a intensificare il coordinamento con l'industria europea e i partner internazionali per garantire all'Ucraina un approvvigionamento sostenibile di attrezzature prioritarie quali generatori di energia, centrali termiche mobili, trasformatori di potenza, apparecchiature ad alta tensione e di illuminazione.
A confermare il sostegno agli sfollati ucraini, sia all'interno che all'esterno del paese, invitando la Commissione e gli Stati membri a rafforzare la pianificazione di emergenza;
a riaffermare il proprio impegno a sostenere, insieme ai partner, il sostegno finanziario, la resilienza e la ricostruzione a lungo termine dell'Ucraina; ad accogliere con favore gli sforzi per garantire la piena responsabilità per i crimini di guerra e gli altri crimini più gravi in relazione, compresi i modi per garantire la responsabilità per il crimine di aggressione; anche il Consiglio europeo dovrebbe confermare, in questa prospettiva, il sostegno alle indagini del Procuratore della Corte penale internazionale e fare il punto sulle opzioni per utilizzare i beni congelati al fine di sostenere la ricostruzione e la riparazione dei danni subiti dall’Ucraina; a discutere le modalità per aumentare ulteriormente la pressione collettiva esercitata sulla Russia affinché ponga fine alla guerra di aggressione e ritiri le sue truppe dall'Ucraina e accogliere con favore il rafforzamento delle misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia, attraverso le sanzioni e il tetto internazionale al prezzo del petrolio. Dovrebbe sottolineare nel contempo che l’UE è pronta a rafforzare ulteriormente le sanzioni e l'importanza di garantire l'effettiva attuazione delle misure restrittive, ribadendo l'invito a tutti i paesi ad allinearsi alle sanzioni dell'UE.
- L'Italia ha trasmesso il proprio Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNNR) alla Commissione
europea il 30 aprile 2023.
Come noto, il Piano italiano delinea un "pacchetto completo e coerente di riforme e investimenti" e comprende misure che si articolano intorno a tre assi strategici, condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. L'Italia ha richiesto il massimo delle risorse RRF disponibili, pari a 191,5 miliardi di euro, di cui 68,9 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti.
Su questo perimetro di azione uni degli snodi fondamentali dell’attuale Governo .
Una volta avviati i progetti e gli investimenti finanziati dall'RRF, l'articolo 24 del regolamento prevede che gli Stati membri possano presentare due volte l'anno alla Commissione una richiesta di pagamento del contributo finanziario "debitamente motivata" .
Il 22 dicembre 2021 la Commissione europea ha divulgato il testo dell'accordo operativo concluso con l'Italia, condizione preliminare per la presentazione di richieste di pagamento. L'accordo reca disposizioni e scadenze per il monitoraggio e l'attuazione, disciplina gli indicatori rilevanti ai fini del raggiungimento dei target previsti (punto 1) e l'accesso ai dati (punto 2). Il punto 3 elenca le scadenze temporali (espresse in termini di quadrimestre per singolo anno) per le richieste di pagamento, relative sia ai prestiti, sia alle sovvenzioni. Il punto n. 4 specifica che eventuali emendamenti al testo devono essere concordati tra le parti contraenti nella forma di scambio di lettere.
La scadenza finale per il completamento di tutti i traguardi e gli obiettivi è fissata al 31 agosto 2026.
Sono state sinora formalizzate a Bruxelles le seguenti richieste di pagamento, al netto del pre-
finanziamento:
1) 30 dicembre 2021: 1a rata, per un importo di 21 miliardi di euro. E' stata formulata a seguito del conseguimento di 51 tappe nei settori della giustizia, della pubblica amministrazione, dell'audit e del controllo, dell'istruzione, delle politiche attive del mercato del lavoro, dei settori digitale e turistico, nonché della semplificazione della legislazione in settori come i rifiuti, l'acqua e il trasporto ferroviario;
-29 giugno 2022: 2a rata, per un importo di 21 miliardi di euro. E' relativa al conseguimento di 45 tra traguardi e obiettivi che riguardano riforme nei settori, tra l'altro, della pubblica amministrazione, degli appalti pubblici, dell'amministrazione fiscale, dell'istruzione e della sanità territoriale, nonché di investimenti in banda ultralarga e 5G, turismo e cultura, idrogeno, rigenerazione urbana e digitalizzazione scuole.
Valutazione delle richieste e liquidazione dei finanziamenti
Perché il pagamento abbia luogo è necessario, ai sensi del par. 3 dell'articolo 24 dell'RRF, che la Commissione europea valuti in via preliminare se obiettivi e traguardi siano stati effettivamente conseguiti "in maniera soddisfacente". Tale valutazione deve avere luogo "senza indebito ritardo e al più tardi entro due mesi dal ricevimento della richiesta".

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