Come sta andando la “dedimaioizzazione” del Movimento?
A Pomigliano come in altre parti stiamo costruendo i gruppi locali che daranno la nuova fisionomia al Movimento che verrà nei prossimi anni.
- Chi sono i responsabili locali?
Sono in via definizione, per il momento abbiamo una struttura regionale con la mia figura fino al provinciale con Elena Vignati
- Per via di una parte del Pd, il Laboratorio ha ceduto, ma comunque dava segni di squilibrio già prima. Del Mastro era imbeccato da Roma.
Il Laboratorio continua a Napoli, Giugliano, Arzano e in altri comuni in cui con solide basi e le difficoltà del caso sta dando dei buoni risultati.
- Il 14 maggio si vota. Rifareste questa esperienza col Pd e con Rinascita che si dice in ottimi rapporti con voi?
Il percorso che stiamo affrontando sul locale è di essere forti. Nel momento in cui c’è un’identità, c’è una squadra, un gruppo di attivisti validi e professionisti che vogliono mettersi a disposizione del Movimento, formata la nostra squadra, si parlerà di alleanze, di coalizioni ampie sempre nel campo progressista. Puntiamo ad essere protagonisti, dove con la nostra forza identitaria e nazionale imporremo le nostre idee sui tavoli che si formeranno.
- C’è da dire che con la Meloni siete il partito che più dà valore aggiunto di simbolo. Punterete sopratutto su quello?
Il M5S punterà sempre sui propri temi, dal reddito di cittadinanza al superbonus, alla trasparenza degli enti locali, alla lotta alla criminalità: chi ci segue ha un quad chiaro. Sul territorio abbiamo ancora bisogna di formarci, di trasferire la nostra identità e le nostre storiche battaglie.
- Ci sono esperienze amministrative nella vostra lista?
In questa fase non parlerei ancora di nomi, ma di idee e programmi e di quello che serve alla città di Pomigliano. Partendo dai grandi progetti poi la scelta del candidato sindaco di Pomigliano. Se si parla la stessa lingua e si concepiscono gli stessi progetti non sarà difficile dialogare con le altre forze
- Ci sono due varianti: il Pd non vuole saperne più del suo segretario Riccio e voi non avete nomi con un bagaglio di consenso ampio.
Oggi non mi interessa, serve prima la squadra, l’affiatamento, il gruppo. I nomi sono concertazione, tavoli che si allargano e si restringono, sono lunghe telefonate: il nome è solo il finale di un lungo percorso
- La vostra posizione rispetto al Pd si è modificata dopo l’elezione di Elly Schlein?
Al Pd della Schlein facciamo un in bocca al lupo, il M5S su alcuni temi è molto più avanti dei temi che propone ora la segretaria: salario minimo, RdC, mi auguro di imbastire un’opposizione su tanti temi, anche se il Pd ci ha abituati a dire una cosa e farne un’altra
- Oggi vi sentireste in grado di gestire circa 60 mln di fondi comunitari che arriveranno sul territorio?
Se si parla di fondi comunitari, ricordiamolo sempre, è perché un Presidente del Consiglio chiamato Giuseppe Conte è riuscito a portarli in Italia. Per gestirli ovviamente servono persone di alto profilo e professionalità che fanno parte anche del M5S.
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