Maria Parente: se bellezza, cervello e passione corrono sui tacchi a spillo.

Felice Massimo De Falco • 25 aprile 2025

Maria Parente è un cruciverba di aspirazioni più o meno compiute, sospinta dalla bellezza, l’intelligenza e la passione..

Maria Parente è un cruciverba di aspirazioni più o meno compiute, sospinta dalla bellezza, l’intelligenza e la passione. Di origini casertane, ha fatto della narrazione la sua chiave per raccontare il mondo, attraverso la lente d’ingrandimento dei suoi begli occhi timidi, curiosi e corvini. Dalle origini come blogger di moda e spettacolo, ha trasformato la sua lettura del Bello in una professione, collaborando con Radio Caserta Tv, con testate online, magazine e programmi televisivi. Con una solida formazione in giornalismo, social media management e comunicazione politica e sportiva, Maria gestisce un blog di attualità, cura rubriche video come Focus Attualità e Cronaca Azzurra, dedicata al Napoli, e conduce il podcast Fuori Gioco, dove esplora storie e curiosità del calcio oltre il campo. Opinionista sportiva presso reti locali campane, il suo approccio empatico e gioviale le permette di connettersi con il pubblico, raccontando il Napoli come un fenomeno culturale e sociale. Attiva sui social tale da accarezzare numeri da influencer rampante, Maria unisce competenza, ardore, bellezza e passione, offrendo uno sguardo critico e coinvolgente sui temi che contano. Non la belloccia da esporre agli sguardi civettuoli di una combriccola di machi, come avviene in altre reti televisive o contesti pubblici, ma una donna sopratutto capace e ostinata a farsi largo in punta di piedi sventagliando con compostezza grazia e professionalità. Maria Parente è una donna che si mette sempre in gioco sfidando i canoni raffigurativi della donna bella che parla di calcio ma anche di politica, come mero strumento di sharing algebrico. Una donna così, di certo ha un ventaglio segreto di risposte mai date a domande mai concepite per lei. E noi proviamo a porgli rimedio.

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La politica potrebbe esser un palcoscenico, una passerella di moda oseremmo dire. Quali vestiti verbali useresti per descrivere la situazione politica attuale creando clangore mediatico?

La politica contemporanea, sempre più esposta al giudizio istantaneo del pubblico, somiglia ormai a una passerella dove l’apparenza precede la sostanza, e dove i “vestiti verbali” indossati dai protagonisti diventano strumenti di seduzione, provocazione o dissimulazione. In questo scenario, la passerella della politica si anima di figure che sfilano tra applausi, fischi e luci artificiali, recitando ruoli in un grande spettacolo nazionale, dove la parola, più che strumento di governo, diventa accessorio di scena.

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A capo dei maggiori partiti italiani ci sono due donne, più o meno forti e polarizzanti. Questa ti sembra una conquista innanzitutto della Donna in campi minati dal maschilismo come la politica? Perché?

E’ sicuramente un obiettivo di valore per la figura della Donna, un modo per contrastare soprattutto l’immagine frivola che la vede sempre più protagonista di episodi e siparietti che ne sminuiscono l’essenzialità.

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Caserta, con le sue radici regali e le sue contraddizioni, è stato il tuo punto di partenza per la tua passione di narratrice-soubrette. Quale “tela culturale” dipingi quando racconti il mondo, e come trasformi le sue sfumature in storie che catturano il cuore del pubblico?

Ogni storia che racconto ha una missione: toccare il cuore di chi legge. Non c’è una regola o uno schema, seguo principalmente l’istinto e fino ad oggi ho ottenuto grandi soddisfazioni

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L’amore, come una storia ben scritta, ha bisogno di ritmo e passione. Nella tua vita, quale capitolo d’amore – personale o universale – ha lasciato un’impronta indelebile, e come lo traduci nel tuo modo di connetterti con gli altri?

L’amore è componente essenziale della nostra vita ma, come ogni creatura- considero l’amore una creatura- ha bisogno di essere nutrita quotidianamente. Anche se oggi non tutti sono predisposti a dedicarsi alla sua cura, è ancora forte il desiderio di viverlo e immedesimarsi nelle sue vigorose trame

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Il Napoli non è solo una squadra, ma un coro di emozioni che risuona nelle strade partenopee. In Cronaca Azzurra, come trasformi il battito del pallone in un’epopea che unisce tifosi e sognatori?

Cronaca Azzurra nasce da una mia idea per raccontare i match del Napoli, analizzando aspetti critici e favorevoli di ogni sfida. Un altro appuntamento importante e a cui devo molto per il mio percorso nel calcio Napoli è rappresentato da Goleada Azzurra, popolare talkshow trasmesso su Partenope Tv, in cui partecipo nelle vesti di opinionista

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Una donna quasi imperscrutabile come te, rimanda a temi mistici: la fede, come un faro nella notte, guida o interroga. Nel tuo percorso di narratrice, c’è un senso del sacro per illuminare le storie che scegli di raccontare?

La fede occupa un ruolo importante nella mia vita, mi da forza e sostegno nei momenti difficili. Quando ne ho l’occasione provo a comunicarlo a chi mi segue: Dio non è solo un’immagine o un volto a cui rivolgersi occasionalmente ma un faro nella nostra vita

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Parliamo di amore e sesso. Il sesso, spesso narrato tra pudori e provocazioni, è un filo rosso dell’esperienza umana. Che ruolo occupano nella tua vita queste dimensioni, essendo tu una donna pudica, discreta, ma anche tanto fascinosa?
Come allontani da te, l’ombra del mero possesso, sfoggiando la luce della tua purezza?

Il sesso come l’amore va vissuto e raccontato con disinvoltura, senza temere pregiudizi ma senza perdere il rispetto della propria intimità. Ciò che riscontro negli altri, e mi crea rammarico, è la facilità ma anche l’abuso con cui si dispone del tema. Considero il sesso come il completamento di un rapporto e non come atto fine a se stesso: la libertà di amare non deve confondersi con la libertà di donarsi a chiunque a prescindere proprio dall’amore


- Napoli è come musa mutevole: il calcio a Napoli è uno specchio della città: passione, caos, riscatto. Quale metafora useresti per descrivere il legame tra la squadra e la sua gente, e come lo incarni nel tuo podcast Fuori Gioco?


Napoli è passione, sentimento, ma molto di più. Trovo sempre riduttivo descrivere in poche parole l’ardore dei tifosi nei confronti della squadra ma anche della città. Fuori Gioco è un podcast che parla di tutto meno che di tattica. Mi diverto a raccontare aneddoti, storie e curiosità fuori dal campo di calcio

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Il giornalismo sta diventando una giostra di voci stonate. Nel vortice delle notizie, sei una voce che cerca verità e connessione. Quale “cavalcata narrativa” ti ha messo più alla prova, e come hai trovato l’equilibrio tra critica e coinvolgimento?

Vivo il giornalismo come una sfida, metto alla prova me stessa quotidianamente per crescere e migliorare. Ma anche un supporto, un modo per analizzare la società e comprenderne il tessuto. Trovare un equilibrio è sicuramente la sfida più difficile, ma è importante che il pubblico impari a conoscerti gradualmente, tra pregi e difetti, e fare in modo che cominci ad amare soprattutto questi ultimi. Ma senza alcuna imposizione: tutto vien da sé

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I Social media sono come specchio di ciò che si è e si fà, o un paravento che funziona, necessario e ineludibile?

I
social media sono uno strumento indispensabile, soprattutto per chi lavora nella comunicazione. Anche l’utilizzo dei social media andrebbe sottoposto a qualche restrizione, non solo per i minorenni. Molti utenti frequentano i social nel modo sbagliato, creando danno ad altri ancor prima che a se stessi. Appoggerei la decisione di introdurre misure di controllo più rigide e limitazione di utilizzo a quelle categorie che male interpretano l’utilizzo.


- Come domi il “fragore digitale” dei tuoi followers per mantenere autenticità e costruire un dialogo che sia davvero empatico?


I followers, utenti virtuali che popolano le piattaforme, ancor prima di essere follower sono esseri umani. Uomini, donne, genitori, tifosi, adulti, adolescenti: ognuno aldilà dello status merita attenzione e rispetto. E’ un lavoro complicato, ma lo vivo con molta gratificazione


- Credi che il maschio sia sopravvalutato nelle professioni, nelle relazioni, nell’amore, nel sesso, nella politica, etc? Se sì, perché?

Oggi la figura dell’uomo è ridimensionata, a fronte della progressione della donna nel contesto professionale. La conferma ci è data proprio dall’occupazione della donna di importanti cariche pubbliche. L’uomo concorre di pari passo anche se la sua posizione è contemporaneamente combattuta.

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Maria, tu sei una tessitrice di storie che vanno tra attualità, sport e passioni umane. Se dovessi scrivere il prossimo capitolo della tua vita come un romanzo, quale avventura vorresti vivere, e con quale “trama” la racconteresti?

Sono una persona aperta e propositiva, pronta a vivere nuove avventure professionali con entusiasmo. Il prossimo capitolo vorrei che lo scopriste insieme a me, pronti a seguirmi nella prossima avventura? Per restare aggiornati vi invito a seguire il mio profilo Instagram
@mariaparente__

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