- Come si coniuga il livello di efficienza tra quartiere e centro della città?
Il livello di efficienza tra quartiere e centro della città si coniuga pensandola come fosse un albero ed i vari quartieri come ne fossero invece i rami. Un albero cresce rigoglioso, fiorisce e da i propri frutti quando, attraverso le radici, si nutre e conseguentemente la linfa porta il nutrimento fino alle foglie. Quindi, analogamente, per innalzare il livello di efficienza tra i vari quartieri ed il centro della città occorre garantire che la linfa vitale attraversi l’intera città e giunga a tutti i quartieri, soprattutto quelli che sono stati dimenticati. Alcuni quartieri rappresentano dei veri e propri dormitori dove non è presente alcun tipo di servizio e pertanto risulta fondamentale rivitalizzarli creando le giuste condizioni affinchè possano fiorire.
- Molte periferie non hanno i servizi essenziali. Quanto devono aspettare i cittadini di quelle zone?
Il programma elettorale nonché il programma triennale delle opere pubbliche 2023-2025 prevedono la realizzazione dei servizi essenziali nelle aree periferiche della città, quali ad esempio Masseria Ciccarelli, Masseria Cutinelli, via San Giusto, contrada Malopasso, le traverse di via Pratola, ed altre ancora. La buona politica ha il dovere di affrontare e risolvere i problemi, stabilendo un ordine cronologico degli interventi da realizzare e privilegiando la risoluzione delle maggiori criticità. A mio avviso, nel rispetto degli equilibri di bilancio e delle procedure da avviare, con sano ottimismo si può pensare di avviare qualche cantiere nel giro di pochi mesi dall'insediamento della nuova amministrazione.
- Quali riforme richiedono più urgenza per Pomigliano?
A mio avviso, la riforma che ha la maggiore urgenza di essere attuata a Pomigliano è senz'altro quella sociale: occorre che venga impresso nelle coscienze di tutti i cittadini il senso di appartenenza ad una comunità ed il senso civico nel preservarla. Per raggiungere tale obiettivo, occorre lavorare con azioni trasversali rivolte sia alle nuove generazioni che a quelle che vivono ormai uno stato di disincanto.
Altre riforme importanti, tra loro interconnesse, sono senz’altro quelle che riguardano l’edilizia e l’ambiente. Per quanto concerne l’edilizia, attraverso la componente operativa del PUC ed il Piano Particolareggiato per il Centro Storico si avrà l’arduo compito di ridisegnare quella che sarà la Pomigliano del futuro nel rispetto della tutela dell’ambiente. Occorre che si creino le condizioni ottimali affinchè attraverso processi di trasformazione e rinnovamento si rilanci Pomigliano ad essere non solo fiore all’occhiello dell’intera provincia di Napoli, ma finalmente una città d’ispirazione europea.
- Quanto e come avete contribuito al programma?
Il programma elettorale è stato pensato, abbozzato ed infine sottoscritto dall'intera coalizione e rappresenta da un lato una visione di quella che sarà la Pomigliano del futuro e dall'altro il trait d'union delle diverse sensibilità che hanno deciso di fare unione per il bene della città con Lello Russo sindaco. Questo progetto di città rappresenta pertanto un "unicum" inscindibile e nel rispetto del patto di coalizione tutte le liste ne hanno contribuito alla stesura in egual misura e modo.
- Come si realizza la transizione ecologica ed energetica a Pomigliano?
Rappresentando nuovi modi di concepire la realtà che ci circonda e finalizzate alla tutela dell'ambiente e della salute del cittadino, la transizione ecologica ed energetica devono avvenire per successivi gradi di approfondimento. In primis, occorre che sia ben chiaro a tutti i pomiglianesi che l'obiettivo finale da raggiungere è quello di trasformare Pomigliano in una città completamente vivibile, sia in centro che in qualsiasi quartiere, nel rispetto dell’ambiente. Pertanto, al fine di attuare la transizione ecologica dovrà essere necessariamente potenziata la raccolta differenziata tendente al riciclo dei materiali al fine di migliorare l’economia circolare e la gestione del ciclo dei rifiuti, ottimizzandone i costi. Per quanto concerne invece la transizione energetica, da un lato dovranno essere potenziati ed ampliati gli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili allocati su immobili comunali e dall’altro dovranno essere messi a punto dei meccanismi premiali al fine di favorire la realizzazione da parte dei privati di piccoli impianti domestici.
- Le governance delle partecipate sono in difficoltà, sia ENAM che ASM. Che piano pensate ci voglia per rimetterle in sesto?
Le aziende partecipate comunali versano in serie ed oggettive difficoltà che ne minano seriamente la sopravvivenza. Per rimetterle in sesto, sarà necessario innanzitutto affidarsi a serie professionalità che attraverso la loro comprovata competenza ed esperienza in materia possano porre in essere tutte le azioni volte al risanamento aziendale, salvaguardandone il livello occupazionale ed in aggiunta occorrerà individuarne i settori da abbandonare e quelli invece da rilanciare per determinare finalmente quel cambio di rotta che tutti noi ci auguriamo e che possa portare le nostre aziende partecipate ad essere finalmente delle solide realtà nell'ambito in cui operano.
- Macchina amministrativa: non le sembra vetusta per recepire le possibilità che vengono da Bruxelles? Come riformarla?
Al fine di poter intercettare tutte le possibilità di accesso a fondi che vengono non solo da Bruxelles, ma anche da altre parti, per non parlare poi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), occorre essere dotati di un’adeguata macchina amministrativa, competente e dinamica. Occorre pertanto che quella attuale venga da un lato “svecchiata” nell’impostazione metodologica e dall’altro “motivata” nel perseguimento degli obiettivi da raggiungere. Senza alcun dubbio, al fine di riformare la macchina amministrativa potrebbe risultare senz’altro utile introdurre elementi di novità nonché di sana competizione allo scopo di innalzarne il livello di performance.
- Pomigliano è sempre stata una società aperta in fin dei conti. Registrereste all’anagrafe i figli di coppie gay?
Oltre ad essere una società aperta, Pomigliano è da sempre anche a tutela della legalità, che significa, in semplici parole, rispettare la legge. In Italia, in questo momento, non è consentito dalla legge procedere alla registrazione all’anagrafe dei figli di coppie gay. Essendo ispirato da sempre al rispetto, sempre e comunque, delle leggi ed a tutela della legalità, da cittadino, non vedrei di buon occhio se si procedesse a compiere un atto non legale.
- Dopo il Covid e la crisi bellica, Pomigliano ha smarrito una vocazione economica. Verso dove bisogna indirizzare la città?
Nell’ultimo decennio, l’economia di Pomigliano si è fondata principalmente sulle attività industriali, edilizie e commerciali. Queste ultime due sono in evidente stato di difficoltà, per diversi motivi. Le attività commerciali legate a prodotti non alimentari hanno visto sempre più cedere il passo ad attività di ristorazione, bar e panifici che rappresentano ormai una numerica importante per il settore e sono quasi tutte in oggettivo stato di difficoltà legate al periodo covid ed agli incrementi spropositati del costo delle utenze come diretta conseguenza della crisi bellica. Per quanto riguarda invece l’edilizia a Pomigliano, ormai è completamente ferma. Risulterà la vera sfida della nuova amministrazione quella di ridare una vocazione economica a Pomigliano, partendo dall’analisi delle problematiche che hanno determinato questa condizione di ristagno economico e fornendone la giusta soluzione. Mi auspico, infine, che oltre a risollevare queste attività, si abbia la lungimiranza di puntare l’attenzione anche a favorire lo sviluppo di attività non necessariamente legate al food & beverage quali ad esempio l’artigianato, il commercio e soprattutto la cultura, al fine di creare una società civile consapevole. Come scriveva Oriana Fallaci, la cultura significa anzitutto creare una coscienza civile, fare in modo che chi studia sia consapevole della dignità. L’uomo di cultura deve reagire a tutto ciò che è offesa alla sua dignità, alla sua coscienza. Altrimenti la cultura non serve a niente.
Assistendo alle vicissitudini politiche e non che hanno caratterizzato la mia città, da pomiglianese doc quale sono, sentendo che la dignità della mia città è stata offesa, sono qui a dare il mio contributo per renderla migliore.
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