Col termine vivibilitá intendiamo la condizione di vita consentita dall’ambiente. Quali sono allora gli elementi che influiscono maggiormente su questa percezione?
Si tratta essenzialmente di fattori pratici, di ambito localistico. Tant’è vero che la classifica della vivibilitá, pubblicata annualmente dal Sole Ventiquattr’ore, mette in fila proprio le cittá, come a significare che pur nell’ambito di una stessa nazione e nella condivisione delle variabili economiche macro, differenti contesti urbani segnano significative differenze di fruibilitá, rendendo la vita delle persone più o meno gradevole.
Venendo a casa nostra, Pomigliano, la gestione del traffico veicolare e il governo della movida rappresentano i principali fattori che nell’immediato influenzano negativamente la percezione dei cittadini. Due punti critici, per i quali negli anni recenti poco si è fatto, e nemmeno tanto bene.
Problemi infrastrutturali vanno a sommarsi a una gestione del fattore umano piuttosto insoddisfacente. Innanzitutto, le strutture. Il reticolo stradale di Pomigliano resta pressoché immutato, da decenni. Ciò a fronte di una popolazione che, pur non essendo cresciuta molto, ha oggi abitudini di vita assolutamente diverse. La descrizione della situazione trova una facile sintesi: le strade sono poche, le auto troppe. In certe ore attraversare Pomigliano diventa un’impresa esasperante. Negli orari di entrata e uscita delle scuole poi, l’applicazione del Codice della strada sembra sia sospesa. Anche la movida resta un punto dolente, troppo spesso lasciato all’improvvisazione di soluzioni inefficaci.
Tutto ciò si ripercuote anche sull’inquinamento dell’aria. Pomigliano, per motivi orografici e meteorologici, giá di suo è uno dei luoghi in cui maggiormente si concentrano le polveri sottili. Gli ingorghi, in questo quadro, rischiano di rappresentare la classica goccia che fa traboccare un vaso giá eccessivamente colmo di veleni. È questo uno dei problemi più ostici da affrontare, un aspetto che segna un duro colpo alla percezione di vivibilitá cittadina.
Lo scarso senso di sicurezza avvertito dai cittadini costituisce un altro nervo scoperto. Il livello di criminalitá tutto sommato non è diverso da quello di altri comuni della provincia, anzi probabilmente è anche un pó più contenuto. Ma ciò che infastidisce non poco è lo sciame di piccole e diffuse prepotenze: danneggiamenti di beni pubblici, sversamenti e conferimenti di rifiuti senza rispetto delle regole, molestie acustiche, sosta selvaggia.
Altro aspetto critico è rappresentato del decoro urbano. Una situazione che potrebbe definirsi a macchia di leopardo. Alcune zone della cittá raggiungono uno standard più che accettabile, elevato. Ma esistono ancora zone degradate. Il rilancio delle periferie e delle aree meno centrali è ancora di la da venire, per molti aspetti.
Infine, i servizi commerciali. Il settore ha subito, negli anni, una modificazione profonda. Il Food & beverages ha avito una accelerazione straordinaria, il che segna un punto molto importante per chi vive Pomigliano. Una cittá che offre innumerevoli proposte, in questo campo, ponendosi al pari si realtá avvantaggiate da ben altre condizioni geografiche e storiche. Ma gli altri settori segnano il passo, per non dire che negli ultimi anni sono arretrati.
Insomma, un quadro di vivibilitá, quello di Pomigliano, a tinte variegate, con toni a tratti gradevoli, godibili, ma anche con alcune criticitá che la prossima amministrazione dovrá affrontare con competenza e spirito creativo.
di Francesco Cristiani
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