- Quali sono i punti principali su cui poggia il programma di Rinascita?
L’intenzione di Rinascita è mettere al centro le priorità della città, sono quelle i punti principali del nostro programma, cosa chiede la città? Ce lo dicono i cittadini: una città con aria pulita, sicurezza, legalità, sostegno alle famiglie e attività in difficoltà. Ma bisogna avere una visione complessiva di città e di azione amministrativa: affrontare il problema ambientale significa affrontare anche il tema della viabilità e dell’urbanistica, affrontare il problema della sicurezza e della legalità significa tirare dentro progetti sulla scuola, lo sport e la cultura, affrontare il tema della legalità significa costruire una cultura dei diritti e dei doveri dei cittadini mettendo da parte quella dei favori. E poi ancora: la riappropriazione dei beni comuni, il riavvio della macchina comunale, la creazione di un ufficio che intercetti i fondi europei, il sostegno alle persone con disabilità e potremmo andare avanti a lungo
- Transizione ecologica: come la fate e con quali risorse
Europa, Italia, Campania e progettazione queste sono le parole chiave. Il nostro intento é quello di racchiudere varie idee e proposte per la città in un unico grande piano per l'ambiente e di rendere Pomigliano partecipe del "The Covenant of Mayors for Climate and Energy". Attraverso questi strumenti, seguendo l'esempio di molti virtuosi comuni italiani, sarà possibile attuare scelte forti per l'ambiente come la creazione di un osservatorio intercomunale per la prevenzione dei roghi, un nuovo piano del trasporto pubblico urbano e interurbano, massicci investimenti nelle rinnovabili e, soprattutto, spinta alla forestazione urbana in centro e periferia
- Col vostro governo la raccolta differenziata è scesa di 7 punti. Cosa non è andato bene?
Indicare con "nostro governo" una presenza in maggioranza durata 9 mesi in periodo di lockdown e zone rosse é paradossale. Pensiamo che la raccolta differenziata vada incentivata soprattutto nelle periferie e la via migliore e più breve é partire dalla divulgazione dei benefici e della necessità. Vorremmo tornare nelle scuole con programmi ad hoc ma anche e soprattutto nelle periferie per rilanciare la necessità della raccolta differenziata e disincentivare l'utilizzo massivo di plastica
- Energie rinnovabili: avete un piano per incentivare le case green? Con quale piano finanziario?
Come il punto 1, sarà necessario progettare e dirottare fondi del PNRR (ma non solo) per avere una spinta sulle rinnovabili pubblica di cui necessitiamo (attualmente Pomigliano conta un numero eccessivamente esiguo di impianti fotovoltaici risalenti tutti al 2008/2009) ma puntiamo anche tanto nel creare incentivi per privati partendo dalle caldaie e dagli abbattitori di canne fumarie
- Welfare e disabilità: quali sorti per i disabili soli dopo la morte dei tutori?
Garantire il futuro delle persone diversamente abili è un dovere civico e morale. Facendo appello al Fondo Nazionale della legge 112/2016, la cosiddetta “Dopo di Noi” è possibile accedere è finanziare tutta una serie di interventi strutturali, scuole di autonomia, assistenza domiciliare, sostegno alla gestione della vita quotidiana, ecc. Con l’accesso a questi fondi si possono ideare ed attuare progetti di vita autonoma per i propri figli quando i genitori o familiari non ci saranno più ad assisterli. Con un’attenta programmazione ed una concertazione territoriale/ regionale, destinando edifici di proprietà del Comune di Pomigliano d’Arco a determinate attività: percorsi di autonomia assistita; unità abitative destinate a persone diversamente abile senza assistenza familiare; percorsi dì alternanza di periodi in famiglia è periodi di permanenza verso gli alloggi destinati al “Dopo di Noi”; Creare delle aziende partecipate del Comune di Pomigliano d’Arco che possano svolgere determinate attività/servizi, evitando di esternalizzare a cooperative esterne reclutando la forza lavoro sul territorio Pomiglianese. Ci impegneremo a date delle risposte chiare e concrete ai bisogni dei cittadini più fragili, accompagnandoli nel corso della loro esistenza, sostenendo progetti ed attività capaci di valorizzare e rafforzare l’indipendenza delle persone diversamente abili. La disabilità è una realtà! Va affrontata è supportata sempre!
- Siete per i bonus a pioggia contro le povertà o avete un alternativo piano di sostegno?
I bonus sono necessari laddove ci si trova in situazioni di emergenza ed è necessario intervenire quanto prima per contrastare fenomeni di grave disagio economico. Non sono da criminalizzare ma è chiaro che non si può vivere di bonus. L’amministrazione comunale deve fare della lotta alla povertà, ovviamente con gli strumenti che ha a disposizione, un suo principio cardine: è necessario innanzitutto un progetto di housing sociale, perché tutti devono avere diritto alla casa e un piano di intervento sul diritto allo studio, perché le condizioni economiche non possono pregiudicare il proprio percorso formativo. E poi bisogna pensare a 360:se si migliora la città, se si rende più attrattiva, se si sviluppa il suo tessuto sociale ed economico favoriamo anche la ripresa delle attività commerciali e quindi del lavoro.
- Qual è il piano di inclusione delle periferie al centro?
Nella nostra visione integrata e partecipata di città, il miglioramento della qualità della vita nelle periferie, specie di tutta l'area del parco Partenope, ha una importanza particolare. Esse negli ultimi anni sono state abbandonate a se stesse rendendole soprattutto meno sicure e più degradate. Noi vediamo le periferie come luoghi dove sperimentare il nuovo modello di città, in cui gli stessi abitanti siano resi protagonisti e corresponsabili di un progetto dal basso di rigenerazione e di qualificazione, attraverso politiche di inclusione sociale, culturale, scolastica e sportiva.Le azioni e le misure immediate e strategiche dovranno essere: rigenerazione e messa a disposizione del quartiere del giardino pubblico; Esecuzione dei lavori di ripristino degli impianti sportivi; Trasferimento di una succursale nei locali della Falcone; Allocazione del comando della polizia municipale; Sede della polisportiva comunale; Uffici decentrati di anagrafe e di stato civile; Potenziamento della pubblica illuminazione. I futuri impianti dovranno rappresentare dei Presidi sportivi educativi al servizio della comunità grazie all’alleanza tra sistema sportivo, terzo settore e Istituzioni Scolastiche. I Presidi interverranno nelle aree di disagio sociale ed a rischio emarginazione, di povertà educativa, nelle quali si registrano un alto indice di vulnerabilità sociale e materiale. I Presidi saranno un centro di riferimento e aggregazione sul territorio, al fine di garantire lo svolgimento di attività sportive ed educative gratuite per bambini/e ragazzi/e, donne/uomini e persone over 65
- Come spendereste i soldi del PNRR??
Non è come li spendereste ma come si arriva a decretare la spesa. Sono lo studio, il lavoro, la competenza e l’etica che rendono in grado di gestire al meglio questi fondi comunitari. Se si approccia all’amministrazione della cosa pubblica con questi presupposti nulla diventa impossibile, se si mettono da parte i personalismi, le spartizioni e gli incarichi assegnati secondo logiche vecchie volte al solo mantenimento del potere e si mette al primo posto nell’affidamento dei ruoli la competenza, la professionalità e l’etica che sta nel dover svolgere il proprio ruolo nell’ottica del bene comune e non del proprio interesse personale. A Pomigliano ci sono professori universitari di economia e diritto, esperti autorevoli del funzionamento della Pubblica Amministrazione, giovani esperti nel funzionamento e nella progettazione dei bandi europei: risorse da sfruttare e che troppo spesso sono rimaste all’ombra di raccomandati e meri “amici di”. Chiunque crede di avere la bacchetta magica getta fumo nell’occhio dei cittadini, per spendere al meglio i soldi del PNRR c’è bisogno di progettazione, esperienza e competenza e quindi allargare il più possibile gli argini di collaborazione.
- La prima cosa fareste nelle prime settimane di governo?
Bisogna innanzitutto garantire i servizi fondamentali ai cittadini: riavviare la macchina comunale con uno spirito di efficienza e trasparenza. Serve poi intervenire immediatamente sulla questione della qualità dell’aria e della sicurezza in città. E’ necessario inoltre andare ad intervenire immediatamente sugli aspetti di ordinaria gestione della città che pregiudicano però la vivibilità della stessa. Altro punto centrale sarà poi stilare un piano di intervento immediato di breve e lungo termine per il risanamento delle partecipate comunali.In linea generale però è sbagliato soffermarsi solo su determinati aspetti, se si costruisce una squadra all’altezza del compito e con specifiche competenze si può, da subito, andare ad intervenire sui vari aspetti della vita cittadina. Purtroppo alcuni sono abituati a pensare secondo lo spirito dell’uomo solo al comando e del capobastone, se si mette da parte questa logica e si favorisce quella di squadra si può andare ad intervenire da subito su più punti
- Grandi opere: di quali necessitiamo?
Bisogna, innanzitutto, andare a intervenire sulle reti idriche, fognarie ed elettriche per evitare i disagi che puntualmente si vengono a creare che danneggiano non solo i cittadini ma anche chi possiede attività commerciali: non è possibile che puntualmente nei mesi più freddi o caldi si verifichino disagi del genere. C’è bisogno della messa in campo di un nuovo piano del traffico che metta al centro la sostenibilità e la mobilità alternativo. E’ necessario inoltre un intervento massiccio di forestazione urbana. Le grandi opere però si realizzano, ad oggi, tramite i fondi europei, nazionali e regionali, è necessaria quindi la creazione di un ufficio di progettazione che si occupi di intercettare i fondi da investire poi nella nostra città.
- Commercio: come lo ravviviamo?
Sono i commercianti ad offrirci le risposte. Abbiamo avuto incontri con diversi di loro e con le associazioni di categoria. Quello che chiedono i commercianti è una sinergia con l’amministrazione comunale che, a differenza di quanto fatto fino ad oggi, è sempre mancata. La politica deve porsi all’ascolto degli stessi perché spesso non è in grado di capire quali sono i loro problemi. Noi abbiamo compreso che c’è la necessità di sviluppare eventi che rendano la città più attrattiva, sviluppare dei piani che facciano convivere movida e sicurezza. Ma soprattutto i commercianti chiedono un trattamento paritario indipendentemente dai rapporti che hanno con alcuni politici: non è possibile ad esempio che in passato dei voucher comunali siano stati spendibili solo in grandi aziende e non dai medio-piccoli commercianti, non è possibile che esiste chi può impossessarsi degli spazi pubblici a proprio piacimento mentre altri si vedono negati ogni cosa. Servono regole chiare, create in sinergia, comuni e che quindi valgano per tutti. Ma soprattutto serve capire che il commercio può essere una risorsa: nell’ottica della sicurezza e anche dello sviluppo del lavoro nella città. Oggi la Sinistra deve guardare ed essere rappresentativa non più solo degli operai ma anche della piccolo-media impresa, schiacciata da un sistema fiscale ed economico che favorisce solo ed esclusivamente i grandi colossi. Sarebbe ad esempio molto interessante sviluppare una piattaforma comunale che possa favorire lo sviluppo del commercio cittadino anche in rete in maniera tale da contrastare i grandi colossi dell’e-commerce. Abbiamo inoltre già pensato a diverse proposte che contengono sgravi fiscali sulle imposte comunali: dal coefficiente energetico a Spazio lavoro
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