Per quanto buffo possa sembrare, il sindaco che, caduto Del Mastro, Pomigliano dovrà eleggere tra qualche mese, sarà costretto a ripartire proprio da quel "voltiamo pagina" che era stato lo (sventurato) slogan elettorale del professore di papirologia. Perché chiunque sarà, è certo che dovrà realizzare una cesura netta rispetto alle dinamiche e alle logiche che hanno caratterizzato la pagina di storia cittadina scritta con la breve e infelice ultima consiliatura
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Ora la città si sta interrogando, in attesa di vedere l'offerta politica che le sarà presentata. Certezze in giro se ne vedono poche. Una di queste è che stavolta è difficilmente sarà concesso spazio a un volto sconosciuto, frutto di un accordo di vertice e senza alcun legame consolidato con la comunità. Insomma, un altro Del Mastro, letteralmente sconosciuto ai pomiglianesi quando venne presentato come candidato, all'esito del raggiunto accordo tra l'ex onnipotente Di Maio e i suoi temporanei amici di merende... amministrative.
Chi vive Pomigliano sa che la città è percorsa da tensioni profonde, che si respira un clima poco sereno. In questi due anni e mezzo sono volate parole grosse, accuse pesanti, si è alimentato un clima di sospetto. Chi sarà sindaco dovrà avere tempra e carattere, ed essere capace di non lasciarsi impressionare dalle voci calunniose messe in giro. Dovrà ridare alla città l'orgoglio di una immagine di comunità da sempre impegnata a migliorarsi. Il danno creato è grande e non sarà facile recuperare il terreno perduto in termini di credibilità. Per questo, Pomigliano ha bisogno di un vero pomiglianese, uno che le vuole bene.
La macchina comunale, soprattutto nell'articolazione dei suoi uffici più delicati, oggi è completamente grippata. Perciò necessita di una amministrazione competente, in grado di assegnarle gli indirizzi con sicurezza e facendole recuperare efficienza ed efficacia. Non c'è più tempo per apprendisti stregoni, la città non può permetterselo, di tempo se ne è perduto anche troppo e ai vecchi problemi (ambiente, traffico, igiene, sicurezza, decoro, assetto del territorio, attività produttive, degrado sociale, ma l'elenco sarebbe assai più lungo) se ne aggiungono oggi di nuovi.
Il sindaco che verrà perciò dovrà avere molte idee ma, prima e più ancora, la capacità di renderle realtà, guidando autorevolmente l'assemblea consiliare e governando con competenza la macchina burocratica. Non c'è spazio per altre avventure, per salti nel buio: sotto questo aspetto purtroppo la nostra città ha già dato abbastanza.
di Francesco Cristiani - Avvocato
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