Il governo blocca il Superbonus perché metterebbe a rischio la finanziaria? Quali conseguenze ci sono?
Drammatiche! Bloccare il Superbonus vuol dire firmare la condanna a morte per circa 40.000 aziende e far perdere il lavoro a circa 130.000 persone. Sono numeri preoccupanti che dimostrano, ancora una volta, la miopia della Meloni che, pur di smontare le misure M5S, sta creando un autentico disastro sociale.
I partiti vogliono portare in Aula il provvedimento per apporre alcune modifiche. Le vostre quali potrebbero essere?
Da mesi proponiamo, e ora riproporremo, lo sblocco dei crediti fiscali attraverso la compensazione negli F24 intermediati dalle banche. Così come avanzeremo la proposta di salvaguardare la cessione del credito attraverso un plafond di risorse annuali, da integrare con fondi europei. Per noi il meccanismo di circolazione dei crediti resta fondamentale, soprattutto per consentire ai meno abbienti di effettuare interventi di efficientamento energetico. Si pensi alle case popolari, per esempio, per le quali proponiamo una proroga lunga del Superbonus 110%.
Stanno propinando all’opinione pubblica falsità incredibili con numeri non veritieri ma va ricordato che, grazie alla spinta data all'edilizia da Superbonus e bonus edilizi, il Pil è cresciuto del 6,7% nel 2021 e del 3,9% nel 2022, ed è stato generato un extragettito tale da aver consentito ai Governi Draghi e Meloni di mettere in campo 90 miliardi di aiuti contro il caro energia. E tanti italiani hanno avuto uno stipendio da portare a casa. I numeri veri sono questi.
I bilanci di Camera e Senato sono di fatto rimasti invariati rispetto al passato, nonostante il numero dei deputati e dei senatori sia passato da 945 a 600. A cosa è servito il vostro provvedimento?
A garantire un sensibile e doveroso risparmio alle casse dello Stato. Le minori spese dovute al taglio dei parlamentari sono state controbilanciate da alcuni aumenti che riguardano fenomeni di carattere generale come il caro bollette o l'inflazione. Inoltre si registra una crescita del numero di pensionati tra personale e deputati. È vero che oggi il bilancio appare uguale ai precedenti ma senza il taglio dei parlamentari oggi parleremmo di un resoconto nettamente più gravoso.
Le elezioni regionali hanno detto che da soli fate poco. È il caso di riaprire una strategia delle alleanze, magari col Pd?
Le elezioni regionali e locali, come è noto, non ci hanno visto sempre performanti come per le nazionali. Sappiamo che probabilmente è stato il nostro principale limite. La riorganizzazione territoriale che stiamo completando ha esattamente l’obiettivo di rendere più efficace la nostra capacità di penetrare nei territori. Per quanto riguarda le alleanze noi siamo aperti a quelle forze politiche che condividano con noi la visione di Paese. Un Paese che dobbiamo contribuire a rendere più green, più moderno, più giusto.
Cosa è cambiato dal Movimento dei meet-up al Movimento di Conte?
È un Movimento sicuramente più maturo che fa tesoro dell’esperienza che abbiamo fatto al Governo del Paese e degli enti locali. Ma i principi etici di allora sono rimasti immutati.
In Europa non avete ancora chiuso l’accordo per l’ingresso nel gruppo dei Verdi. Eppure siete i teorici della transizione ecologica.
Con i Verdi europei è ancora in corso un’interlocuzione. Noi non siamo solo i teorici della transizione ecologica: noi lavoriamo per favorire la transizione ecologica. Siamo il primo vero partito ambientalista italiano. Diciamocelo chiaramente: siamo più verdi dei Verdi di Bonelli che provano a farci terra bruciata in Europa e poi nel Lazio si alleano con chi lavora per realizzare un inceneritore a Roma.
A proposito di transizione ecologica, il governo destina alla causa 60 mld di fondi PNRR. Come li spendereste?
Beh, il Pnrr già ha previsto il finanziamento di nostre misure che si inseriscono a pieno titolo nel percorso della transizione ecologica, ovvero il Superbonus, il piano Transizione 4.0 e le comunità energetiche. E questo contribuisce a gettare una luce chiarificatrice sulle tante polemiche e critiche strumentali nei confronti di tali misure.
Berlusconi è stato assolto e i suoi chiedono l’istituzione di una commissione sull’uso politico della magistratura. Che idea avete sul rapporto tra politica e magistratura?
Forza Italia ha reso un fatto personale che riguarda il loro leader un caso politico. Ma la proposta di una commissione d'inchiesta "sull’uso politico della magistratura” è irricevibile e pericolosa tanto da aver fatto sobbalzare anche i loro alleati.
Siete voi il Terzo Polo?
Beh, in realtà a guardare i sondaggi siamo il secondo…Comunque quello che più ci interessa è essere un riferimento per i cittadini su etica pubblica, giustizia sociale e – come detto prima - transizione ecologica.
Conte può essere il leader di un fronte progressista?
Giuseppe Conte è stato il Presidente del Governo più progressista: ha evitato oltre 330mila licenziamenti; ha salvato 1 mln di persone dalla povertà in pandemia, che ha governato saggiamente; ha fatto scelte coraggiose che hanno rilanciato il Pil e le imprese, chiudendo il capitolo dell'austerità in Europa e ottenendo per l'Italia 209 mld.
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