Pomigliano, la Mia e il destino incerto delle pettorine fluo del RdC
A dire il vero è una delle poche cose buone fatta durante il corso Del Mastro, disimpegnare dai divani tanti giovani e renderli utili alla comunità. Alcuni di loro spera di entrare in azienda nel momento in cui si apriranno le candidature. Per loro è una sorta di stage. Da qualche settimana, di mattina appaiono più rabbuiati e preoccupati

Li riconosci all’alba dagli altri perché indossano una pettorina fluo. Di gran lena si armano di pale e scope e per gruppi supportano l’Enam, l’azienda di raccolta dei rifiuti, nel tenere pulite le strade della città. Ne sono tanti come tanti sono i percettori di reddito di cittadinanza nell’ex feudo di Di Maio, l’inventore di questa genialata. Ognuno di loro è affaccendato a compiere il suo dovere, pur a loro estraneo.
Lavorano per lo più in solitaria, a farli compagnia qualche passante insonne. A dire il vero è una delle poche cose buone fatta durante il corso Del Mastro, disimpegnare dai divani tanti giovani e renderli utili alla comunità. Alcuni di loro spera di entrare in azienda nel momento in cui si apriranno le candidature. Per loro è una sorta di stage. Da qualche settimana, di mattina appaiono più rabbuiati e preoccupati: dal primo settembre l entra in vigore la Mia al posto del RdC, chi rifiuterà un lavoro, qualunque esso sia e stia, perderà il sussidio mensile.
E questa mutazione legislativa li mette in subbuglio. Molti di loro vivono con poco in casupole in affitto, comprano nel negozio di vicinato a debito, hanno figli ancora piccoli che hanno bisogno del sostegno paterno in casa dove una madre casalinga non basta. Ricevere un’offerta di lavoro troppo lontano, magari poco maggiore del reddito, da casa significherebbe un indice di spese per la propria sussistenza: una casa, un pranzo e una cena, tanti altri spiccioli per spese varie.
Uno di loro, posata nervosamente la scopa, si dirige verso il bar per fare colazione e tra un morso ed un altro di un cornetto ingerito come bile bruciata dice al barista: “Si stanno avvicinando brutti tempi, il governo ci vuole al lavoro ma non ci garantisce che sarà vicino casa. E io come campo tra me e la mia famiglia con uno stipendio di 1000-1200 euro al mese fuori città? Non posso nemmeno dire di no”. Basterà il rifiuto della prima offerta di lavoro congrua per perdere il beneficio. Rispetto all’RdC il nuovo sussidio riduce il beneficio per gli ultra 67enni attuali percettori della Pensione di Cittadinanza e per le famiglie con figli aventi diritto all’assegno unico. Si riducono anche le platee degli aventi diritto con la soglia ISEE dagli attuali 9.360€ vigenti per l’RdC a 7.200€.
Non tutti sono sposati e non a tutti verrà tolto il sussidio. Alcuni di essi non sono in grado di lavorare.
Sarà dura per le pettorine fluo di Pomigliano adeguarsi ma a loro va il plauso per aver contribuito a tenere in ordine la città animando le albe umide della città,nonostante siano stati “comprati” elettoralmente, anche se oggi si dicono liberi ma con un futuro incerto.

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