Ciro Esposito, il maggior rappresentante dei commercianti locali, qual è il grado di sofferenza del commercio a Pomigliano?
Il commercio a Pomigliano soffre più di quanto si vede, purtroppo molti commercianti sono in difficoltà e come sempre pensano a lavorare più che a lamentarsi.
- Eppure ci sono stati dei fasti importanti per la categoria, poi il Covid e la crisi hanno scompaginato tutto.
Prima la pandemia e poi la crisi energetica provocata dal conflitto Russo Ucraina hanno messo a dura prova tutti i commercianti, gli incassi si sono dimezzati e le spese in alcuni casi triplicate, e questo s ha lapidato tutte le risorse economiche di molti commercianti che in alcuni casi si sono pure dovuti indebitare.
- L’amministrazione Del Mastro vi è stata vicina?
Purtroppo devo dire che l'amministrazione Del Mastro non ha preso in considerazione le risorse umane del territorio nell'ambito del commercio, forse inizialmente è successo perché non conosceva quali fossero e purtroppo poi la conflittualità che c'era tra di loro non lo ha permesso.
- Hai le stime dei negozi che hanno chiuso dall’inizio della crisi?
Una stima ben precisa non la si può fare, perché ci sono alcune serranda abbassate ma come ho già detto prima molti commercianti sono ancora aperti ma solo per "inerzia".
- Piazza Mercato era il fulcro della movida, ora è poco frequentata. Cosa è successo?
Piazza Mercato era il fulcro della movida e chi più di me lo sa!
La movida a Pomigliano era florida in tanti punti della città e per questo decidemmo di fare il comitato della movida pomiglianese proprio per affrontare con l'amministrazione i problemi che il grande flusso di avventori che arrivavano da tutti i paesi limitrofi, eravamo convinti che per il bene dei commercianti bisognava ridurre al minimo i disagi che si potevano creare.E facemmo grandi progressi, poi la pandemia e tutto il resto hanno interrotto questo percorso ,ma lo possiamo riprendere con la nuova amministrazione questo discorso e lavorando assiduamente sono certo che i risultati arriveranno, conosco i commercianti , tutti imprenditori tosti, abituati a lavorare e non a lamentarsi.
- E con la precedente amministrazione come andava?
Sono ormai passati tanti anni dalle lotte fatte da noi contro i centri commerciali, anche allora la crisi attanagliava le attività commerciali di Pomigliano e l'amministrazione decise di dare la possibilità di aprire diversi medi e grandi centri che avrebbero contribuito a fare morire il commercio di vicinato .
Non ci riuscirono anzi credo che fu uno dei motivi che gli fece perdere le elezioni e vinse l'amministrazione che sposò il nostro programma sul commercio.
Si instaurò un rapporto con la vecchia amministrazione che durò dieci anni , ci furono degli alti e bassi ma devo dire che eravamo sempre chiamati per discutere di tutto quello che riguardava il commercio soprattutto nel secondo mandato.
Facevamo degli incontri settimanali dove quasi sempre c'era il sindaco insieme all'assessore e le discussioni erano sempre molto accese ma le iniziative a sostegno del commercio in quel periodo furono tante e alcune di grande successo, una su tutte le luminarie che diventarono un punto di attrazione per tanti che venivano dai paesi limitrofi nel periodo natalizio.
- Di cosa ha bisogno il commercio locale per risalire?
Il commercio locale ha bisogno di ripartire e subito, ripeto, non più aspettare, e lo si può fare solo lavorando tutti insieme ma soprattutto la parte da leoni la deve fare la prossima amministrazione. L'economia trainante in Italia la fa la piccola e media impresa e Pomigliano ne è l'esempio , quindi non può permettersi la prossima amministrazione di fare morire l'economia pomiglianese.
- Cosa consiglia al prossimo sindaco
Noi di Confcommercio Pomigliano stiamo già lavorando, ci siamo riuniti ed insieme abbiamo stipulato un programma sul commercio che presenteremo a tutti i candidati a sindaco, chi sosterà questo programma avrà il nostro consenso.
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