C’è un lavoro grande da fare che segnerà in maniera indelebile la lunga esperienza di Lello Russo e che lo metterà in competizione con se stesso. Una consiliatura, in caso di successo, che chiuderà il cerchio di un lungo percorso. Il tragitto è nuovo, forse l’ultimo viaggio di un abile navigatore della politica che dal 1975 ai giorni nostri ha dedicato una vita alla sua comunità , conciliando i tempi e le responsabilità del duro lavoro dí primario con quello di sindaco di una città importante come pomigliano, con i suoi infiniti problemi di governo, superabili solo da un carattere adamantino, non gradito da tutti. La sua arma segreta è stata semplice: mettere al centro i bisogni: del malato, da medico, dei cittadini , da sindaco.
E senza nulla a pretendere, se non quello di vedersi restituire l’amore alla sua città, da lui tanto amata e per la quale ha speso il tempo sottraendolo alla sua famiglia . Con risultati eccellenti. Pomigliano è una città da imitare per la qualità che esprime, sul piano politico-culturale, e sociale; sebbene i maltrattamenti subiti in questi due anni e mezzo, dalla gestione Del Mastro, decaduto per un sussulto di una parte della sua maggioranza guidata da Riccio, risvegliatosi dall’ammaliante canto delle sirene grilline, che trascinava la nave a sfasciarsi contro gli scogli. Ma i danni alla città sono stati fatti, da una narrazione di una realtà mistificata, che ha falsificato il suo profilo , definito da contorni con tinte oscure, che ha assimilato Pomigliano ed i pomiglianesi ad una cricca di camorristi, una banda di intriganti interessati a favorirsi l’un l’altro con l’uso della politica a fini personali.
Il vuoto progettuale del “voltare pagina” si è cercato di colmare con azioni mirate a delegittimare la lunga e positiva opera di rilancio della città, che nei 10 anni di gestione Russo , l’aveva promossa a modello da seguire. Poco ha importato se da questa misera scelta, si è deturpato il buon nome del nostro paese e l’onorabilità dei suoi cittadini. Tutto il tempo consumato in questa odiosa opzione politica, ha provocato il collasso di tutta l’impalcatura su cui si regge la struttura di una città. L’edilizia e il commercio, le più importanti fonti della nostra economia , insieme alle industrie, sono state bloccate da una strumentale interpretazione della legalità; l’ordine pubblico, la sicurezza, la mobilità, il decoro urbano , la pulizia , l’ambiente, tutti elementi che definiscono il livello di vivibilità e di civiltà di una popolazione, hanno perso cittadinanza , relegate a residui fastidiosi di una amministrazione impegnata a generare odio per chi li aveva promossi .
Ora, chi subentra, ha il compito , prioritario e urgente, di rimettere le cose al loro posto. Una lunga opera di rilegittimazione di una politica , per riprendere e continuare gli interventi interrotti o demoliti dal sindaco decaduto , ripartendo dal punto in cui ha iniziato la sua consiliatura, due anni e mezzo fa. Lello Russo, in questa fase , è la risorsa adatta per dare la giusta carica a tutti quelli che sono interessati a riportare nel suo alveo il corso degli avvenimenti deviati da una scellerata gestione. La volontà unanime delle dieci liste a candidarlo a capo della coalizione, è un primo segno positivo. Ora lo aspetta l’ultima rivoluzione (forse) che rimarrà negli annali storici della nostra città. Che apre più fronti. Quello interno, per tenere calmi e uniti una aggregazione disomogenea nelle provenienze ma omogenea negli obiettivi; esterno, per rintuzzare ai solonii della politica infantile , le false verità dogmatiche , e agli altri , per portarli, con una razionalità stringente , sulla giusta via a riconoscere gli errori commessi.
C’è, poi, da affrontare la linea Maginot, laddove negli uffici , alcuni tecnici , amministrativi e di segreteria, hanno concentrato le loro forze di devastazione . Sono questi i punti chiave dell’organizzazione della macchina comunale da aggredire e modificare, senza tentennamenti, da subito, per renderli efficienti ed efficaci, idonei a costruire il futuro della nostra città. E bisogna farlo con una chiara impostazione progettuale , da far confluire nel PNRR, con la transizione ecologica a rappresentare l’obiettivo prioritario di un processo di grande innovazione tecnologica , per raggiungere livelli alti di civiltà green , indispensabili per una vita salubre, libera da inquinamenti dell’ambiente. Va da sè che, in questa filiera, l’apertura del cantiere per la costruzione dell’impianto di compostaggio, entra nelle prime cose da fare. Come si vede, c’è tanto lavoro per tutti quelli che vogliono contribuire al bene e al benessere. del nostro paese. La fase della demolizione è finita, e si apre la fase della costruzione; la politica delle chiacchiere e dei selfie dovrà cedere il posto a chi ha più idee concrete, da sostenere con la passione politica di una volta.
Già. La politica che ritorna! E che è stata messa in soffitta per far posto alla politica politicante. Chi vuole cimentarsi su questo nuovo terreno di confronto, ha davanti a sè una prateria sconfinata , adatta ai cavalli di razza , dove i ronzini vengono scartati automaticamente, in un sorta di selezione naturale, regolata da una sana competizione, ma anche dalla delicata funzione di direzione che, Lello dovrà assumere , garantendo neutralità nella selezione naturale tra chi riesce a rappresentare la buona politica e candidarsi come futuro sindaco della città. Una gara tra forze politiche, nessuna esclusa, di maggioranza e di opposizione alla amministrazione che verrà. Dispiace che il PD , per l’ennesima volta, abbia preferito rinunciare a stare dentro i processi di rinnovamento ed a riproporre il giá fallito laboratorio giallo - rosso, senza una minima revisione critica dei guasti prodotti in questi anni.
Sarebbe stata una scelta coraggiosa se avesse dato la sua disponibilità ad una grande coalizione, per affrontare, insieme ed in competizione , i duri problemi suesposti. In ogni caso, Pomigliano ha in sè tutte le potenzialità necessarie per fronteggiarli, in un quadro politico di confronto e ,se necessario , anche di scontro . Lello ha davanti a sè cinque anni per vincere l’ultima sfida Prima quella elettorale , poi il recupero della onorabilità di una comunità violentata, lo sblocco dell’economia , a partire dall’edilizia e la costruzione della pomigliano del futuro. Lello ci sta! Oggi non è sufficiente un uomo solo al comando. La cittadinanza attiva, le migliori intelligenze, devono ritrovare le vecchie passioni di una volta, per il bene della comunità di oggi e di domani. Mettendo al centro il cittadino, coni suoi problemi e i suoi bisogni. Ma prima bisogna vincere le elezioni.
di Saverio Auriemma
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