Assessore come vanno le cose lei che è agli esordi?
Bene. Sento forte la responsabilità e il dovere di fare bene per Pomigliano e i cittadini. Stiamo organizzando il primo evento con le associazioni sportive, "Pomigliano, città dello sport" spero aiuti tante e tanti ad avvicinarsi allo sport, specie i bambini ed i giovani ma anche gli anziani. L'intento è promuovere il binomio Sport e Salute, sport ed inclusione sociale. Poi ho avviato un proficuo dialogo con il mondo della scuola, dove ho trovato dirigenti che svolgono il proprio lavoro mettendoci tanta passione. Elemento che permette di affrontare le non poche difficoltà che vivono quotidianamente.
Lo sport cosa insegna alla politica?
Insegna tanto: una competizione sana, il rispetto delle regole, la tenacia nel perseguire i propri obiettivi. Lo spostare l'asticella sempre più su, per migliorare e migliorarsi assieme alla propria squadra.
E la politica cosa ha insegnato a lei?
Mi ha insegnato il valore della comunità, a non essere un singolo ma impegnarsi, come diceva Alex Langer, a costruire ponti, a cercare il dialogo. In quest'epoca, ancora più di altre, le nostre azioni e i nostri valori sono più importanti, più forti, se condivisi.
Si trova bene con questa squadra di assessori e col sindaco?
Sì, siamo una squadra, nella stessa partita, con lo stesso obiettivo: rendere Pomigliano la città che sogniamo, possiamo farlo insieme e con i cittadini.
Quali qualità politiche riconosce al sindaco?
Riconosco l'amore per la propria terra, la sua propensione al dialogo e l'impegno per far risplendere Pomigliano di cultura. Tra le sue qualità, la mediazione. Ricordo, da cittadina, quando ho appreso delle minacce che il Sindaco ha ricevuto. È stata una cosa da gelare il sangue. Sono fiera di far parte della giunta di chi ha dimostrato un grande coraggio.
Eppure l'opinione pubblica lo conosce poco o lo bistratta. Forse dovrebbe incidere di più comunicativamente?
Non credo. Il lavoro di Sindaco è tra i più difficili e complessi che ci siano. È una specie di atto di fede. Nelle persone, in sé stessi. La comunicazione è importante ma non è tutto. Bisogna soprattutto fare il bene dei cittadini e della propria terra.
Crede che l'indebolimento di di Maio influenzi i rapporti di forza all'interno della maggioranza?
Credo che sia un momento complesso per tutta la politica italiana e che le prossime elezioni politiche siano la vera cartina di tornasole per determinare quale sarà l'Italia dei prossimi anni. Le comunità territoriali saranno sicuramente influenzate da quello che accadrà nelle urne il prossimo 25 settembre. Ma una squadra forte e unita è l'antidoto ai continui sconvolgimenti della politica nazionale.
Ci sono frizioni all'interno? Sii sincera.
Sono per natura una persona sincera e diretta. C'é un confronto continuo e si discute come é normale che sia in una maggioranza eterogenea, dove non vige il pensiero unico. L'importante é poi fare sintesi.
Sì concluderà questa conciliatura?
Perche non dovrebbe? E comunque ce lo auguriamo tutti, cittadini compresi. Poi con l'arrivo dei fondi del Pnrr abbiamo tanto ancora da fare per il nostro territorio.
Cosa manca per spiccare il volo?
Quello che manca a tanti comuni del Sud: una politica economica nazionale che investa nel Mezzogiorno valorizzando i nostri territori, che ci liberi dal giogo delle mafie, che dia un futuro ai nostri giovani mettendo a frutto l'esperienza delle generazioni precedenti. La politica nazionale deve lavorare per politiche strutturali, preparandosi ad affrontare una lunga maratona per il Sud.
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