- Sotto il macigno del debito pubblico s’è creata una pericolosa bolla di gas. Se esplodesse le conseguenze sarebbero severe. Quali sarebbero?
Più che di bolle, parlerei di bollette. E quelle sì che sono già esplose. Dobbiamo assolutamente dare risposte immediate a questa emergenza, perché ci sono cittadini e famiglie che già in questo bimestre non sanno come pagare i conti di luce e gas e, al tempo stesso, imprese che hanno chiuso e altre che stanno chiudendo. Per questo la Lega è disponibile oggi stesso a dare il proprio via-libera al Governo per stanziare 30 miliardi a sostegno delle famiglie e delle imprese allo scopo di affrontare gli aumenti dei costi energetici.
- Siamo in una tempesta socio-economica, quali sono i rischi per chi governerà?
Chiunque governi non deve pensare ai rischi per sé, ma a quelli del proprio Paese. Che la situazione sia complicata, anche per via della guerra in Ucraina, è chiaro a tutti. Penso sia altrettanto palese che un centrosinistra così eterogeneo, con un Pd che da una parte si professa filoatlantico, ma che dall'altra si allea con la sinistra più ostile all'allargamento della stessa Nato in Svezia e Finlandia, parta già male. Per non parlare delle contraddizioni in tema di rigassificatori.
- Le piace la dicotomia che sta facendo Letta tra lui e la Meloni?
Sono un liberale. Ognuno imposti la propria campagna elettorale come meglio crede. Saranno i cittadini a dire se alla fine questa scelta sia stata vincente o no.
- Intanto Giorgia Meloni ha rassicurato i mercati: “non rovineremo le casse pubbliche”. Può bastare?
Occorre un'iniezione di liquidità immediata. Come dicevo prima, il peso insostenibile delle bollette sta già schiacciando milioni di italiani e il nostro tessuto produttivo. L'Europa deve agire di conseguenza e favorire misure straordinarie anche in deroga alle regole sugli aiuti di Stato.
- Finora pochi temi che scaldano la gente. Quale dovrebbe essere il tema centrale che dovrebbero toccare i partiti?
La Lega ha un programma chiaro e organico, che abbraccia tutti i temi dell’agenda Paese. Lo ribadisco: ora – non domani – la priorità assoluta è contrastare il caro energia. Servirebbe, nell'ambito del quadro europeo, una iniezione di liquidità importante e immediata. La Lega lo chiede ormai da tempo. Al tempo stesso, ci sono temi ineludibili: pace fiscale, flat-tax, Quota41, autonomia differenziata, più sicurezza nelle strade e meno immigrazione di clandestini.
- Il gas è alle stelle, la Russia lo brucia. Per scongiurare lo stop alle forniture bisogna diventare indipendenti. Pensa che tutti i partiti l’abbiano capito?
Il fatto stesso che me lo chieda è già una mezza risposta. La Lega ha sempre insistito - e continuerà a farlo - sulla necessità di una maggiore indipendenza energetica. Mentre Croazia, Albania e Montenegro hanno aumentato l’attività estrattiva di gas nel Mar Adriatico, l’Italia resta a guardare. Una beffa. Occorre raddoppiare la produzione di gas nazionale dei giacimenti già attivi, produzione che potrebbe arrivare già nell’immediato a 8 miliardi di metri cubi all’anno, riprendere le attività di ricerca e prospezione, raddoppiare la fornitura tramite Tap, investire sul nucleare pulito, sull’autoproduzione di rinnovabili di ultima generazione puntando su impianti di piccola taglia, meno impattanti e in linea con la nuova tassonomia europea. La tempesta perfetta che patiamo oggi è figlia dei No ideologici del M5S e della Sinistra.
- Intanto come si esce dal guado della crescente povertà?
Le sembrerà banale, ma la risposta è chiara e semplice: con il lavoro. Con stipendi più pesanti e con Quota41, che consenta a chi ha lavorato per tutta una vita di godersi il meritato riposo dando così spazio ai giovani. E ancora: tagliando il cuneo fiscale e sostenendo gli investimenti. Di sicuro, la risposta non è il Reddito di cittadinanza, che qualcuno – forse con un pizzico entusiasmo eccessivo – sbandierò dal balcone di Palazzo Chigi annunciando addirittura che la povertà era stata sconfitta.
- Abolirebbe il reddito di cittadinanza?
Va profondamente modificato e concesso solo a chi non può lavorare. E’ giusto che resti alle persone fragili che sono oggettivamente impossibilitate a lavorare. Ma chi percepisce denaro pubblico da 2-3 anni e rifiuta il posto di lavoro deve perdere qualsiasi privilegio. Questo per rispetto a chi si è alzato questa mattina per andare a lavorare.
- Il 26 settembre avremo personale politico adeguato per transitare nel fuoco del prossimo autunno in cui la parola magica è razionamento?
Lo deciderà il popolo sovrano, andando a votare. A differenza di altri partiti, la Lega è composta da tantissimi amministratori locali: dai piccoli Comuni alle Regioni, da 30 anni la Lega lavora nei territori, nelle istituzioni locali, nazionali ed europee. A differenza di altri, la Lega non ha una classe dirigente improvvisata, bensì è composta da persone con una formazione consolidata e con quel senso della concretezza fondamentale per affrontare le sfide attuali e quelle che ci attendono dietro l'angolo.
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