- Sul salario minimo cosa si aspetta dal Parlamento, dal governo e dalla politica?
Dal governo non mi aspetto nulla. Anzi, hanno già dimostrato netta contrarietà a un tema che riguarda la qualità della vita di milioni di lavoratori. Ma non mi stupisce. Alla destra non importa che ci siano oltre 4 milioni di persone che lavorano a guadagno 3 o 4 euro l’ora.
Meloni ha parlato di “specchietto per le allodole”, facile dirlo quando non si ha bisogno di un salario minimo…
- Anche l’Ue sollecita il salario minimo. Ad oggi la situazione com’è?
Ci sono diverse proposte di legge, tutte dei partiti di opposizione, per introdurre un salario minimo.
Una di queste proposte porta la mia firma e dice che in nessun caso e per nessun lavoro si debba guadagnare meno di 10 euro l’ora.
Sotto 10 euro l’ora non è lavoro, è sfruttamento, soprattutto con questi livelli di inflazione e con un costo della vita che si sta mangiando gli stipendi e le vite delle persone.
- È importante la contrattazione collettiva?
È fondamentale, direi. Perché da più forza ai lavoratori, soprattutto se fatta dai sindacati più rappresentativi.
Per questo nella nostra proposta di legge è previsto che il salario minimo si applichi ovunque un contratto abbia dei minimi salariali più bassi o lì dove non ci siano contratti collettivi.
Non tutte le proposte prevedono questo meccanismo.
Il salario minimo legale, per come vogliamo realizzarlo noi, rende più forte la contrattazione collettiva e aiuta tutti i lavoratori a guadagnare di più. Un tema centrale, visto che gli stipendi in Italia sono fermi da 30 anni.
- È d’accordo sulla settimana lavorativa di 4 giorni?
Non solo sono d’accordo, ma è un nostro cavallo di battaglia da anni.
I lavoratori italiani lavorano più ore di quelli tedeschi e francesi e guadagnano meno.
È ora di correggere la rotta, soprattutto perché stanno intervenendo cambiamenti tecnologici importanti, per cui ci sarà sempre meno bisogno di braccia per lavorare.
Quindi, il lavoro va redistribuito, senza ridurre gli stipendi. Anche il sindacato sta ponendo con forza il tema. Ne sono contento.
- il governatore De Luca dice che invece che il salario minimo serve il lavoro minimo. Cosa risponde?
Il lavoro è già da troppo tempo considerato merce povera. E i lavoratori italiani sono stati spogliati di diritti, in questi anni, e di stipendi.
Se qualcuno continua a pensare che l’aumento degli stipendi non sia una priorità, o vive su un altro pianeta oppure vuole un esercito di schiavi pagati male.
- Il salario minimo è indispensabile per avere una pensione dignitosa?
Se introdotto oggi nelle forme corrette sarà certamente utile ad alzare gli assegni pensionistici.
Accanto al salario minimo però va messo uno stop deciso e fermo alla precarietà, che è uno dei problemi più gravi, sia per il presente che per il futuro dei lavoratori.
- Chi colpisce di più la mancanza di un salario minimo?
La mancanza di un salario minimo colpisce di più giovani e donne, che vengono pagati molto meno rispetto ai loro omologhi maschi e adulti.
- É possibile trovare la convergenza unanime di opposizione e maggioranza su questo tema?
Temo di no, l’ho già spiegato.
La maggioranza e il governo hanno già più volte bocciato proposte di salario minimo in questi mesi.
Auspico però un rapporto più stretto fra noi di Alleanza Verdi e Sinistra, Pd e M5S. Sarà importante farà questa battaglia insieme, con proposte chiare e nette, a favore di milioni di lavoratori. Noi faremo la nostra parte.
Testata Giornalistica con iscrizione registro stampa n. cronol. 1591/2022 del 24/05/2022 RG n. 888/2022 Tribunale di Nola