Visite
VISITE

Lorenzo Crea o l'arte di saper mettere assieme le persone

Felice Massimo De Falco • 4 febbraio 2023

Lorenzo Crea o l'arte di saper mettere assieme le persone

Lorenzo Crea, tu hai un ruolo politico importante, fai parte dello staff del Sindaco Manfredi. Come si crea una linea di empatia col popolo?


Lavorare con il Sindaco Manfredi, e con il suo staff, è un grande onore ed è soprattutto un elemento di grande crescita umana e professionale per me. Sin dalla sua elezione, il Sindaco ha parlato di un percorso e di uno sforzo collettivo per rilanciare la città. È oggettivo il fatto che quando si è insediato ha trovato una situazione disastrosa: il Comune era ad un passo dal dissesto, c’era sottidimensionamento dell’organico, e la paralisi amministrativa era sotto gli occhi di tutti. Questo per dire che non bisogna mai dimenticare quale fosse il punto di partenza. Un anno e mezzo dopo la città sta meglio, c’è un boom turistico che fa bene alla nostra economia, finalmente i concorsi pubblici (fatti in modo trasparente e senza ingerenze) consentono di recuperare forze “fresche” e qualificate, il Patto per Napoli ha iniziato a dare ossigeno alle casse comunali, e anche sugli eventi la città è tornata ad essere centrale. Il doppio concerto dei Coldplay è attesissimo ma anche la nuova tappa del Giro d’Italia e tante altre iniziative in calendario dimostrano che Napoli è più vivace che mai.

Va tutto bene? No. Ci sono aspetti da migliorare? È indubbio. Ma i napoletani capiscono che c’è un Sindaco che alle passerelle e ai proclami, preferisce la solidità del lavoro e la concretezza della competenza. 


Come si parla al popolo napoletano


Napoli, storicamente, è sempre stata una città attratta dai cosiddetti “uomini forti”. E tuttavia l’uomo solo al comando può farti vincere qualche partita ma non il campionato. L’esempio perfetto ce lo offre il Napoli, una squadra priva di un uomo simbolo e dunque destinata a non vincere secondo i canoni abituali. E invece quello che sta succedendo alla nostra amata squadra di calcio dimostra che il collettivo, la forza del Noi alla fine prevale. Ai napoletani, credo, va offerta una visione una prospettiva anche un sogno se vogliamo, ma che sia possibile e che preveda (in in un modo o nell’altro) il coinvolgimento di tutti. I napoletani amano sentirsi parte di qualcosa, sono fortemente identitari e non si accontentano del “fumo con la manovella”. Bisogna parlar chiaro, sempre. Inseguire il consenso facile, ti porta in alto per un po’ ma poi ti sgonfia molto rapidamente. La sincerità e l’onestà sono più lente ma arrivano sempre al traguardo.

Sei in partenza per Sanremo. È una kermesse che fa discutere ogni anno ma ogni volta fa milioni di telespettatori e muove un mercato enorme. Stavolta cosa fa discutere gli italiani?


Come ogni anno il Festival fa discutere il paese, hai ragione. Quest’anno anche di più perché mentre nelle due edizioni precedenti il Covid incombeva e quindi le polemiche erano più sullo sfondo, stavolta ci si può sfogare più liberamente. Come sempre si fa la polemica sui costi. Secondo alcuni Sanremo rappresenta uno spreco inutile. Nulla di più inesatto. I conti parlano chiaro: i ricavi del Festival superano di più del doppio i costi. Senza considerare che c’è un indotto enorme. A questo evento lavorano migliaia di persone, per non parlare del ritorno in chiave di marketing territoriale non solo per la Liguria per l’Italia intera. Questo è il mio ottavo anno al Festival e penso che se da 73 anni milioni di italiani lo guardano è perché è un appuntamento al quale, anche chi non lo dice, non può rinunciare. 



Il premier Zelensky sarà a Sanremo. Non ti pare che sia poco opportuno spettacolarizzare una guerra?


Su questo tema mi pare si faccia una confusione inutile. Il Presidente Zelensky è già intervenuto in altre occasioni analoghe, penso al Festival di Cannes o a quello di Venezia, non mi risultano ci siano state le stesse obiezioni. Capisco che gli italiani siano provati dalla guerra: le conseguenze sulla nostra economia sono devastanti. 

Ma nel cuore dell’Europa da un anno a questa parte, c’è una nazione ingiustamente aggredita e migliaia di civili muoiono inermi. L’Italia non è un paese neutro: è schierata dalla parte del popolo ucraino e questo è un punto fermo. Se un intervento di pochi minuti del Presidente Zelensky provoca tutte queste polemiche, mi pare franca esagerato. Ogni iniziativa messa in campo per sostenere la loro battaglia, che è anche la nostra, va sostenuta. Dopodiché se a qualcuno non piace, basterà cambiare canale.


Sei un uomo che muove rapporti, un lobbista relazionare si direbbe. Qual è stato l’incontro più significativo che hai confezionato per qualcun altro?


La prima regola di un buon lobbista è non svelare appuntamenti e incontri che dovrebbero restare riservati. Ho avuto la fortuna di conoscere persone come Gianni Letta: da loro ho imparato che le relazioni si coltivano e non declamano. 

Però se debbo citare un esempio di lobby positiva come mi chiedi voglio citare “Retexnapoli”: durante il lockdown grazie ai social sono riuscito a riunire decine di persone grazie alle quali siamo stati di aiuto a tante famiglie napoletane che in quelle settimane terribili rischiavano seriamente di non poter più mettere il piatto a tavola. Quella esperienza, la grande forza della solidarietà dimostra che il fare rete è utile se serve all’interesse della comunità più che del singolo.

Ti racconti molto liberamente sui social. È il tuo modo di stare al mondo?


È il mio modo di essere. Quello che scrivo sui social rispecchia nella maniera più assoluta come sono. Talvolta mi è capitato di attirare qualche critica. Ma vediamo di capirci: se faccio qualche battuta in napoletano, sono volgare. Se pubblico foto delle feste o degli eventi ai quali partecipo, sono banale e superficiale. Se parlo della mia vita personale in riferimento, ahimè, alla scomparsa dei miei genitori allora voglio “lucrare” sul dolore. A tutti mi permetto di dire che più che fare da spettatori della vita altrui sarebbe molto meglio essere protagonisti della propria. 



Ultimamente hai perso tua madre Graziella, una grande donna. Preservi un monito in particolare di lei


Mia madre è stata e sarà sempre la persona più importante della mia vita. Non ho perso solo un genitore, ho perso un’amica, una maestra, una guida, la persona alla quale raccontavo tutto. Il vuoto che ha lasciato è incolmabile però il suo insegnamento è quello che mi aiuta ad andare avanti: non appartieni a nessuno che non sia te stesso. Come Mamma non ha mai permesso alla sua malattia di d’incidere sul suo modo di essere, io provo a non consentire al mio dolore di modificare in profondità i tratti distintivi del mio modo di vivere.
?

Eppure, fra tante peripezie sei vivo, combatti e sorridi. Ma quando sei tra le mura di casa ti prende un po’ di sconforto?


Certo ma anche pubblicamente accade, altroché! Ma lo trovo non soltanto normale ma anche sano. Spesso ci vergogniamo delle nostre sofferenze e delle nostre fragilità, quando sono proprio questi aspetti 

a renderci umani e, se vogliamo, speciali. Nessuno cancellerà mai questo dolore ma questo dolore si può trasformare in altro: in malinconia, in nostalgia anche in un velo di tristezza che ogni tanto fa capolino sul volto. La migliore cura però è la vita. E mia madre mi ha insegnato a vivere liberamente e a pieni polmoni. 

Famosi sono i party che prepari con minuzia di particolari. Chi deve essere l’invitato ideale alle tue feste


Uno che non chiedere di essere invitato. Adesso sto preparando il party del 14 Febbraio per la riapertura di Nemea e di Muta (ex Shinto). Ci saranno ospiti molto importanti e personaggi famosi, già so che sarò travolto dalle richieste. Ma la regola è sempre la stessa: non sono obbligato ad invitare. Anche perché le scelte sugli inviti, in questo caso, avvengono sempre di concerto con i padroni di casa. Alle mie feste, invece, cerco di essere più flessibile. Ma in quel caso posso decidere in totale autonomia.


Il dolore ti è stato utile?


Se il dolore non è utile, vuol dire che hai sprecato la sofferenza.

Share

Tutti gli articoli

21 febbraio 2025
"Per quanto si possa prendere d’esempio qualcuno, ho sempre creduto che si impari solo dagli sbagli che tu stesso commetti".
Autore: Marianna Marra 12 febbraio 2025
"Succede che quando inizi a frequentare un mondo, diverso da quello che hai vissuto fino a quel momento, non capisci più dove stia la verità. Letteralmente".
shrek, shrek the musical, graziano galatone,
Autore: Marianna Marra 17 gennaio 2025
shrek, shrekthemusical, fiona, ciuchino, graziano galatone, musical, notredame de paris, frollo, febo, esmeralda, quasimodo, cocciante, i promessi sposi, renzo e lucia.
Autore: Anna Poerio 10 gennaio 2025
La miniserie “Leopardi. Il poeta dell’infinito” è stata liberamente ispirata alla vita del grande poeta, tuttavia, sarebbe stato opportuno non trascurare alcuni elementi che avrebbero potuto arricchirla. Nel film vediamo Poerio proferire solo poche parole; le uniche di rilievo sono quelle con cui prende le difese del Leopardi, offeso dal Tommaseo, definendolo giustamente il più grande poeta del tempo. Nelle poche scene in cui appare il poeta napoletano, egli è sempre silente, sembra quasi un personaggio ininfluente, cosa che non gli rende giustizia, in quanto a Firenze il Poerio era preso molto in considerazione e godeva di notevole rispetto e ammirazione.
Autore: Felice Massimo De Falco 31 dicembre 2024
Micaeala Ottomano: "S ono percepita come un’aliena e devo riconoscere che trovo molto più osteggiante il comportamento dei colleghi uomini rispetto a quello delle donne, con le quali la competizione e’ molto più sana. La maggior parte degli uomini in Italia non ama la donna in carriera, poiché rappresenta un problema, l’uomo vuole competere con un uomo e non con una donna che spesso percepisce, inconsciamente, come una minaccia al suo ego. Il nostro Paese è più che impregnato di patriarcato, da Sud a Nord è sempre più frequente che sia l’uomo a decidere le regole in società. Basti pensare alle piccole questioni giornaliere, se hai un uomo accanto tutti ti mostrano maggior rispetto, farsi valere da sole per noi donne e’ difficilissimo. Ora con Giorgia Meloni premier la situazione e’ in miglioramento ma sono molti, troppi i suoi detrattori; ovvero quelli che non vogliono riconoscere le sue straordinarie capacità solo perché è donna: una stortura del nostro tempo".
Autore: Mario Sorrentino 24 dicembre 2024
Nelle mani di Dickens, il Natale torna ad essere un tempo per riunirsi con la famiglia, celebrare lo spirito di generosità e festeggiare allegramente.Soprattutto, il periodo natalizio è un’opportunità per sintonizzarsi su una frequenza più alta e per prestare le nostre voci al ritornello che canta uno dei brani più antichi e migliori di tutti: la canzone del potere redentore dell’amore. E oltre al fuoco acceso di un focolare, è soprattutto al calore che abbiamo dentro che penso. Un calore che si alimenta con le cose semplici, essenziali, autentiche. Un sorriso, uno sguardo, un abbraccio. Quelle che fanno emergere il nostro lato migliore. Le cose che ci fanno volere più bene a noi stessi, da Seneca,”si vis amari ama”. Penso agli occhi di chi ci guarda con amore, di chi ci incoraggia sempre, di chi alzando un calice, cercando il nostro bicchiere, brinda ancora alla vita.
Autore: Felice Massimo De Falco 24 dicembre 2024
In un’intervista approfondita al Prof. Andrea Spiri, storico e docente alla facoltà di Scienze politiche alla LUISS di Roma, sono emerse riflessioni significative sul legame culturale tra il Partito Socialista Italiano (Psi) e la destra italiana, con particolare attenzione alla figura di Bettino Craxi e alle sue eredità nel contesto politico attuale, rappresentato da Giorgia Meloni. Per Spiri, oggi, il riformismo di Giorgia Meloni presenta alcune affinità con il pensiero di Craxi. Entrambi condividono l’idea di un riformismo che risponde a una realtà in evoluzione, ponendo l’accento sull’autonomia e sul primato della politica.
intervista a Sabrina Musco di Marianna Marra
Autore: Marianna Marra 11 dicembre 2024
Nella seconda parte dell'intervista a Sabrina Musco si parla di Arkane, Fika, disabilità, strutture turistiche di ricezione, sharenting, decorazioni natalizie, viaggi, albero di natale, content creator, travel writer, cotswolds, inghilterra, blogger, fashion, moda, styling, marianna marra, strutto & parrucco, rubrica, emozioni, makeup, cucina, costume, gioielli, svezia, lapponia, natale, aurora boreale, telese terme, napoli, milano, blogging.
Autore: Marianna Marra 3 dicembre 2024
Sabrina Musco: “I numeri sono importanti e molto per il tipo di lavoro che faccio perché ciò che un’azienda ‘acquista’ durante una sponsorizzazione è il legame che si ha con le persone che si seguono. Grandissimi numeri non vuol dire per forza ottimi risultati, ma è normale che i numeri siano anche di influenza per un’azienda che ti sceglie (oppure no) credo che l’aspetto fondamentale sia non guardare ‘solo’ ai numeri”.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 dicembre 2024
In un’epoca caratterizzata da rapidità e oblio, emerge una domanda cruciale: stiamo davvero costruendo una società che non lascerà tracce nel futuro? Questa riflessione proviene da un’analisi profonda della nostra cultura contemporanea, che “sembra abbandonare le proprie eredità, sia culturali che storiche”. É il tema a cui risponde Marcello Veneziani, scrittore e filosofo, nel suo nuovo libro “Senza eredi, Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un'epoca che li cancella”, edito da Marsilio.
Altri post
Share by: