Il caso dell’aeroporto Salerno - Costa d’Amalfi di Pontecagnano.
Il governatore regionale di recente vi ha fatto affluire investimenti per 250 milioni di euro, che comprendono il potenziamento della struttura di servizio ai passeggeri, il prolungamento per 9 chilometri della linea di metropolitana leggera con altre 5 fermate tra Salerno e Battipaglia, e un accordo di gestione con Gesac, la societá che a Napoli ha reso Capodichino un efficiente e moderno aeroporto, sebbene oramai al limite della sua capacitá operativa.
Nell’estate 2024 i lavori dovrebbero essere terminati e l’impianto in piena funzionalitá. La previsione è di portare in 3 anni 3 milioni di passeggeri, a Salerno.
Il governatore della Campania Vincenzo De Luca, don Vicienzo per gli “amici”, senza dubbio è uomo d’altri tempi. Anagraficamente, innanzitutto, perché ha settantatré anni. Per capirci, andava alle scuole superiori nel 1963, quando l’uomo era andato nello spazio per la prima volta da appena quattro anni e la parola computer nemmeno si sapeva cosa significasse.
Come presidente della Regione, e non poteva essere diversamente, la sua politica in capo economico è vecchia almeno quanto lui.
In piena epoca di “resilienza” (termine cult!), il nostro De Luca ancora si affida a sistemi che altrove sono stati messi in soffitta, retaggio di una vecchia concezione dello sviluppo e, in fondo, della vita.
È il caso dell’aeroporto Salerno - Costa d’Amalfi di Pontecagnano.
Il governatore regionale di recente vi ha fatto affluire investimenti per 250 milioni di euro, che comprendono il potenziamento della struttura di servizio ai passeggeri, il prolungamento per 9 chilometri della linea di metropolitana leggera con altre 5 fermate tra Salerno e Battipaglia, e un accordo di gestione con Gesac, la societá che a Napoli ha reso Capodichino un efficiente e moderno aeroporto, sebbene oramai al limite della sua capacitá operativa.
Nell’estate 2024 i lavori dovrebbero essere terminati e l’impianto in piena funzionalitá. La previsione è di portare in 3 anni 3 milioni di passeggeri, a Salerno.
Certo, don Vicienzo il suo territorio se lo cura, lo ha sempre nel cuore anche quando siede nella poltrona dell’ufficio a palazzo Santa Lucia. E si impegna per allocarvi risorse economiche per l’adeguamento infrastrutturale, confidando che tutto ciò si traduca in sviluppo. Una formula sperimentata giá altrove. Perché certamente, se a Rimini o a Pisa non vi fossero aeroporti e vie di comunicazione, la riviera romagnola e la Versilia non potrebbero richiamare tanti turisti.
Certo, oggi l’attenzione per la sostenibilitá dello sviluppo deve rappresentare un presupposto, cosi’ come la correttezza delle procedure di attuazione degli investimenti.
Ma è un fatto che, dati alla mano, da sempre è l’infrastruttura che crea lo sviluppo, e non viceversa.
La vecchiaia nell’essere umano esalta alcuni dati caratteriali diciamo, un po' bizzarri. Ma in alcuni posti, vecchio è sinonimo di saggio.
di Francesco Cristiani
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