“Chinai la testa sulla sua spalla… Stavo una meraviglia in quella posizione. Gli guardavo il mento, annusavo il suo collo. Sentivo quell’odore che mi sarebbe rimasto addosso. Con una mano gli accarezzai il petto da sopra la camicia. Osai… mi sentivo in paradiso accanto a lui e avevo spesso il desiderio con lui di un legame esclusivo, ma so che non avrei fatto alcuna richiesta, manifestato alcun bisogno di certezza, garanzia, non avrei chiesto alcuna promessa…
Bastava decidere di seguire le sensazioni senza chiedersi troppo se fosse giusto o no. Poi… mi baciò ed io… presa da imbarazzo, non appena scostò le sue labbra dalle mie, cominciai a parlare e parlare, e parlare. Lui mi interruppe con un altro bacio. Emotivamente ero legata, bloccata, contratta. Ma adoravo sentire il suo sapore. Stavo bene. Stavo veramente bene.
Sentivo quasi fosse arrivato il momento di cambiare qualcosa. E avrei voluto farlo subito. Avrei voluto cambiare la mia vita radicalmente.
Non era il solito taglio nuovo di capelli. Non era una giornata di shopping. Avrei azzerato tutto e cambiato pelle. Quella tenerezza, come avrei mai potuto farne a meno? Insomma sarebbe stato complicato inserire quel mio nuovo stato d’animo all’interno della mia vita. Sarebbe stato difficile gestire quella nuova emozionalità. Non sarebbe stato facile affrontare pensieri e riflessioni. Avevo un po’ paura. Paura di scoprire qualcosa che non andasse
.Avevo letto da qualche parte che scegliere qualcuno voleva dire scoprire un’intera vita. E sicuramente significava invitare l’altro a scoprire sé.
Facemmo l’amore tutta la notte e ci addormentammo ancora con i corpi l’uno contro l’altro. Non ricordo neppure quando è stato che si fece giorno. Quella notte sentivo il rumore del frigo, qualche macchina passare, qualche ticchettio sconosciuto. Ma soprattutto sentivo il suo respiro.
Io che avevo avuto sempre paura di ogni passo da compiere. Io che a stento capivo ed accettavo che la bellezza femminile significasse richiamo sessuale… ero ormai una donna sciolta dal tenero legame dell’amore che prendeva coscienza del suo corpo. La timidezza, quella sensazione di panico interiore che provavo di solito nello svestirmi davanti ad un uomo, con Claudio era scomparso.
Quella sera, mentre ero nello stesso tempo lì e non lì dovevo crearmi un’immagine mentale da portarmi dietro, era la prima delle poche cose che quella notte dovevo scegliere di portare con me.
Ripercorrerò quel momento chissà quante volte. Ricorderò com’era alto. Sentirò il gusto di quando per la prima volta ci baciammo. Riproverò la scossa violenta di quando ci incontrammo. Veniva da un altro mondo… in quella notte fatta di magia, in cui la bellezza dilata il tempo… tra amore, ricordo e pensiero: ma il destino esiste davvero?
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