Dalla comunicazione, sua sponte, di aver raggiunto l'accordo per essere il candidato sindaco di un campo riformista e progressista, sostenuto da 4 liste, tra cui Pd e M5S, alla corsa solitaria. E' durata la mistica di poche il nome del giornalista cattolico dell'Avvenire come aspirante primo cittadino, poi qualcosa sarà successo. Prima Rinascita si è defilata, poi Idee per Pomigliano, ma in buona sostanza, a far cedere il passo a Iasevoli fino a portarlo alla rinuncia, è stata la riottosità del Movimento 5 Stelle, che andando contro le indicazioni dei suoi vertici, volevano candidature partorite dal basso. Ad oggi però non sappiamo quali ragionamenti hanno fatto e stanno facendo assieme al Pd, perchè a poche ore dalla consegna delle liste dei candidati, non c'è un nome ufficiale.
Qualcuno mormora addirittura di un desistenza del Movimento, mentre il Pd si accorderebbe coi Verdi con un candidato di bandiera. Dunque, assistiamo all'eutanasia della sinistra che in questi anni non ha elaborato nessuna visione e nessuna classe dirigente per la città. L'a deflagrazione del Laboratorio ha atomizzato i partiti più consistenti sulla carta della città, lasciando cocci ovunque. Non si è voltato pagina ma nemmeno si è posto le basi per un ciclo dell'alternanza democratica, ed ora vede Lello Russo e la sua Grande Armata diretto al dischetto del goal decisivo con disinvoltura.
Da parte sua, Marco Iasevoli, che poteva rappresentare quella crasi culturale e sociale tra riformismo e cattolicesimo democratico, una convincente alchimia di governo, fa sapere di aver scelto di andare da solo. In un post su Facebook scrive: "Domani mattina PER le PERSONE e la COMUNITÀ presenterà la propria lista indicando come candidato a sindaco Marco Iasevoli, giornalista di Avvenire ed ex responsabile diocesano e nazionale dell'Azione Cattolica Italiana.
PER ha provato in tutti i modi a contribuire al tavolo di centrosinistra, dando parere positivo a diversi nomi pur di garantire l'unità. Nelle ultime ore questo tavolo è crollato dal punto di vista etico tra tatticismi esasperanti e incapacità politica.
PER offrirà alla città un'alternativa sana, vera e competente a cartelli elettorali senza una visione per Pomigliano". E bene ha fatto chi non è avvezzo di rompicapi che portano all'esalazione.
La linea Maginot del dilettantismo e dell'inerzia del centrosinistra è stata superata. Componenti politiche dimezzate dal malcontento e da una gestione condominiale della propria identità, un rapporto mai saldato col proprio recinto sociale e con una chiara proiezione programmatica. Litigiosa, permalosa, ombelicale, il centrosinistra concorre ad accorciare gli spazi democratici col suo peso morto. Testimonianza che la Politica a Pomigliano è vuota, almeno nell'emisfero sinistro. E' tutta da rifare, e servirà un buon ciclo di anonima opposizione forse per tirar fuori una classe politica all'altezza del compito. Come si giustificheranno davanti all'opinione pubblica lor signori? E' come mettere anni di storia gloriosa al ludibrio dell'opinione pubblica che è sempre più feroce nei giudizi.
Ci si aspettava la nobilitazione di un confronto tra un uomo esperto a caccia del suo happy handing e un polo progressista che avesse da dare una nuova vocazione alla città, dopo la nefasta esperienza con Del Mastro. Ci si aspettava che il livello culturale e "spirituale" delle masse si sollevasse per migliorare le condizioni sociali ed economiche dei cittadini più deboli. Invece questa fascia resterà scoperta e toccherà ad altri il compito di equilibrare il substrato sociale.
Le defaillance della sinistra lasciano l'amaro in bocca ed un alone interiore difficile da smacchiarsi.
Il Partito democratico che preconizzano i caporioni del centrosinistra resta ancora un'incognita. Essa presuppone un cambio radicale generazionale, un salto storico che trascenda le etnie interne, Un'operazione oggi che appare essere pura astruseria, e, se prenderà forma, si prospetta di assolvere ad una funzione mistificatoria e depistante di una pseudoidentità e compattezza utile esclusivamente per detronare l'avversario, ma non per governare e perseguire i programmi stilati. Oggi è l'ennesimo lemma tradotto dal dizionario. Chi li assolverà?
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