La flat tax spiegata da Armando Siri (Lega)

Felice Massimo De Falco • 21 settembre 2022

La flat tax spiegata da Armando Siri (Lega)

La flat tax è il mantra del centrodestra per la riduzione delle tasse. Ha una storia vecchia, ci ha provato Berlusconi fin dal 1994 non riuscendoci. Perché c’è un velo di sospetto intorno a questo sistema di tassazione?


Purtroppo in Italia c’è ancora un forte pregiudizio nei confronti di chi lavora, produce, guadagna e rischia ogni giorno del suo per mandare avanti la propria attività, sia essa un’impresa o un lavoro autonomo. E ancora più forte è il pregiudizio verso un sistema di tassazione che dai più è sempre stato osteggiato senza che se ne fosse realmente compresa la portata dei molti benefici che porterebbe al Paese, al lavoro declinato in tutte le sue componenti, alla ripresa economica e allo sviluppo


- Se dovesse spiegare ad un bambino di che parliamo cosa gli direbbe?


In famiglia avete un grande torta da mangiare. Io sono lo Stato, mi autoinvito a pranzo e me ne mangio quasi la metà. Questo è il fisco attuale. Con la Flat Tax l’idea è diversa. La famiglia mi invita e in base alla dimensione della torta e al numero dei componenti della famiglia, io Stato prendo una fetta adeguata in modo che tutti possano mangiarne nelle giuste quantità. Se la torta è piccola o i componenti sono molti rimango volentieri anche senza nulla,


.Quali sono i vantaggi principali? Per esempio, come riduce l’evasione fiscale?


I vantaggi sono molteplici. La Fase II della Flat Tax, quella contenuta nel DDL n° 1831 del 2020 prevede l’introduzione della famiglia fiscale, per cui la tassazione riguarderà la famiglia in modo complessivo. Questo permetterà un trattamento più equo che tiene conto del reddito familiare e della composizione del nucleo familiare. Per dirla in modo semplice: più ci sono bocche da sfamare, meno paghi di tasse. Più il reddito è alto, più paghi le tasse, sempre però in una misura più equa. L’evasione fiscale si riduce rendendo facile e conveniente il pagare le tasse: pagare meno, pagare tutti. E chi verrà scoperto ad evadere riceverà sanzioni pesantissime. I contro di chi, invece, ritiene non sarebbe produttivo in Italia introdurre una flat tax ad aliquota unica si concentrano sul fatto che la proposta è in contrasto con il principio di progressività dell’imposizione fiscale e che cancellare la tassazione IRPEF per aliquote e scaglioni porterebbe ad un crollo delle entrate tributarie.


- C'è poi una fase due


La Fase II prevista dal DDL 1831 rispetta il criterio della progressività grazie ad un sistema di deduzioni e ormai solo chi parla senza aver letto il testo o è accecato da motivazioni ideologiche cerca di inficiare la proposta ripetendo il solito mantra della presunta incostituzionalità. Un semplice sistema di deduzioni, che dipende dal reddito e dal numero dei componenti il nucleo familiare, rende personalizzata la tassazione e garantisce in concreto la progressività dell’imposta. Per quanto attiene invece ai dubbi sulle entrate, non ci sarà nessun crollo perché la Fase II libera 13 miliardi di risorse che i cittadini potranno utilizzare per le proprie necessità, i consumi saranno rimessi in moto e l’economia ripartirà, generando automaticamente un maggior gettito. Inoltre sarà molto più semplice pagare le tasse e conveniente dichiarare anche quelle piccole somme che ora appartengono al mondo del sommerso.


Perché dite 15 per cento e gli alleati il 23?


La Flat Tax è un’idea che poi può essere declinata in sistemi differenti. La nostra proposta, molto dettagliata e messa a punto con un lungo confronto con i funzionari del Ministero, prevede un’aliquota al 15% perché è l’aliquota che, unita al sistema delle deduzioni, garantisce il maggior ristoro a tutti i contribuenti coinvolti


La flat tax al 15 per cento si applicherebbe indifferentemente sui redditi da lavoro dipendente e d’impresa al netto della deduzione prevista?


La Flat Tax Fase II non differenzia le tipologie di reddito. Redditi da lavoro autonomo, pensione e lavoro dipendente si sommano indifferentemente. L’unico vincolo sono i limiti di reddito: 30.000 euro per le famiglie monocomponenti (single), 55.000 euro per le famiglie monoreddito, 70.000 euro per le famiglie bireddito


Oltre alle deduzioni proporzionate su base familiare è prevista l’esenzione per i redditi minimi, la no tax area?


Certo, è prevista una deduzione apposita che alza notevolmente la no tax area attuale estendendola a 14.000 euro per i single e aumenta ulteriormente se sono presenti carichi familiari. La sussistenza della famiglia deve essere prioritaria e sempre garantita. I contrari dicono: una minore pressione fiscale si traduce, per lo Stato, in un minor gettito, il che in parole povere significa meno entrate per le casse pubbliche che, quantificate, sarebbero pari a circa 100 miliardi di euro e il recupero dell’evaso potrebbe soltanto in parte appianare il divario
.I contrari parlano della loro idea di Flat Tax e non di quella contenuta nel DDL 1831. La Flat Tax Fase II costa 13 miliardi e le coperture sono già disponibili


Oltre allo svantaggio di conti per lo Stato c’è anche chi sostiene che tra i contro della flat tax c’è sicuramente quello di avvantaggiare notevolmente i più ricchi


.Chi sostiene che la Flat Tax aiuti i ricchi deve convincere i single con redditi lordi fino a 30.000 euro, le famiglie monoreddito fino a 55.000 euro e le bireddito fino a 70.000 euro di essere ricchi. Parliamo di stipendi massimi tra i 1700 e i 3500 euro netti. Parliamo di redditi bassi e medi. Sfido questi signori ad andare casa per casa a chiedere a questi lavoratori se si sentono ricchi e sarei curioso di sapere quali sarebbero le risposte


Tra favorevoli e contrari alla Flat Tax, nonostante la fondatezza di pro e contro alla tassazione ad aliquota fissa, il dato di fatto è che l’Italia ha urgente bisogno di una riforma della tassazione sui redditi. È vero?


Assolutamente sì. Ormai da ogni parte si invoca una riforma strutturale del fisco sia per ridurre la pressione fiscale sia per semplificare il complicatissimo sistema attuale. Bisogna che gli imprenditori tornino ad aver voglia di fare impresa, serve incentivare i ragazzi e qualsiasi lavoratore o persona anche disoccupata ad avere nuovo spirito d’impresa. Attualmente la selva delle normative e della burocrazia scoraggia tutti e la tassazione eccessiva contribuisce a fare il resto
.Serve un autentico cambiamento che vada verso un fisco equo con poche e semplici norme da rispettare: lo chiede il Paese e noi lavoriamo per questo obiettivo. Ricordo infine che la Flat Tax al 15% fino a €65.000 di reddito, grazie a noi è già legge e ha permesso a quasi 2 milioni di partite iva di beneficiare di questo provvedimento

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