All’epilogo di questa esperienza, la figura di Gianluca Del Mastro, sindaco di Pomigliano per 27 mesi appena, racchiude un singolare paradosso. Che la sua amministrazione per la città abbia fatto ben poco non è soltanto una voce popolare raccolta nelle strade cittadine, e nemmeno un giudizio critico dei suoi avversari politici. È piuttosto il verdetto senza appello di parte della sua stessa ex maggioranza. La motivazione che ne ha decretato la caduta. Del Mastro ha realizzato poco o nulla. E, quanto al metodo, l’ha fatto anche male. Perché dopotutto in politica sopravvive e va avanti chi unisce, mentre lui si è rivelato divisivo per i suoi stessi, tant’è che la parte dei suoi consiglieri hanno rassegnato le dimissioni insieme con le opposizioni.
Eppure, nonostante ciò, Del Mastro lascia una eredità non da poco.
Chi verrà dopo di lui troverà nella città un pesante carico di aspettative. Le stesse, anzi anche maggiori, di quelle che la città aveva riposto sul professore di papirologia poco più di due anni fa. Le promesse che Del Mastro aveva fatto, accompagnandosi a ministri, viceministri e sottosegretari del governo allora in carica che ne avallavano la propaganda, erano tutte cose che la città di Pomigliano voleva sentirsi dire, perché ne aveva bisogno. E ne ha ancora bisogno. Poco importa, ora, se chi faceva allora quelle promesse era poco credibile. Una comunità assetata rischia di credere facilmente anche ai miraggi. L’illusione di una rinnovata stagione di vivibilità cittadina, fatta dei tanti interventi promessi per rilanciare una città, la nostra, che ha sempre avuto una identità tutt’altro che campanilistica perché fatta di sostanza, ha fatto breccia nell’elettorato. I pomiglianesi potranno archiviare senza rimpianti Del Mastro, ma non le promesse che aveva fatto. Perché esse erano e ancora sono esigenze vere.
Voltare pagina senza strapparla, dicevano. Le parole di allora quest’oggi suonano beffarde e la città meriterebbe le scuse di chi le ha pronunciava dalle tribune elettorali. Però, se in tanti c’hanno creduto (o ci sono cascati), chi amministrerà Pomigliano dopo questi improvvisati attori del varietà politico, non dovrà dimenticare che questa comunità si aspetta molto, e in fondo se lo merita pure, a mò di risarcimento. Perché le ingloriose esperienze di questa formula politica e di questa consiliatura sono state la risposta sbagliata a un’esigenza viva e concreta. E chi vincerà le prossime elezioni comunali non potrà cavarsela con qualche intervento cosmetico. Dovrà avere grandi idee. E, diversamente da Del Mastro e company, soprattutto realizzarle.
di Francesco Cristiani - avvocato
Testata Giornalistica con iscrizione registro stampa n. cronol. 1591/2022 del 24/05/2022 RG n. 888/2022 Tribunale di Nola