- Consigliere Sibilio si è trattato, come si scrive, di uno sgambetto di Di Maio a Del Mastro o della ferma volontà di 13 consiglieri di sfiduciarlo?
Assolutamente nessun sgambetto di Di Maio. Quanto fantasiosamente ricostruito sulle pagine del Mattino odierno è la dimostrazione provata che le nostre sofferte dimissioni erano l’unica strada percorribile per ripristinare le sorti delle nostra Città. Ipotizzare uno sgambetto di Di Maio costituisce solo il tentativo fallito di scaricare la responsabilità politica da parte di chi teneva le fila degli ex 5 stelle, che avevano la primogenitura del laboratorio, sul “povero” Gianluca, che, peraltro, da dopo le elezioni politiche si era addirittura trovato da solo a dirimere le diaspore insorte nel suo stesso gruppo consiliare, divisi in due o forse tra fazioni su cinque consiglieri. Vorrei ricordare, a chi se ne fosse dimenticato, che l’apertura della crisi della maggioranza è iniziata proprio dalla incapacità, da parte di chi dirigeva il partito, di sedare le varie fazioni dei consiglieri del gruppo ex 5 stelle, che, negli ultimi consigli comunale, erano addirittura pervenuti alla decisione di far mancare il numero legale su aspetti importanti per la Città. Umanamente sono molto dispiaciuto per la sfiducia a Gianluca, a cui in ogni caso gli va riconosciuto un grande impegno, ma allo stesso tempo, sono sicuro che da oggi si sentirà anche un po’ più sollevato dai problemi della Città.
Come si è arrivati alla crisi e poi alla decisione di mettere fine all’amministrazione? Quale è stato il punto di rottura?
Ripeto sono stati giorni difficili, abbiamo ragionato nell’esclusivo interesse della Città. Constatata l’inadeguatezza dell’amministrazione alla risoluzione delle più disparate problematiche, abbiamo valutato anche che sussisteva la seria possibilità che, dopo le dimissioni del Vicesindaco, assessore al Bilancio, avv. Eduardo Riccio, non approvando il bilancio di previsione del esercizio in corso, avremmo potuto subire il commissariamento dell'ente comunale per oltre un anno e mezzo.
In ragione di ciò, analizzando le disposizioni normative in materia di elezioni amministrative, abbiamo appreso che per evitare il commissariamento, l’unica strada percorribile sarebbero state le dimissioni ultra dimidium di tredici consiglieri entro la data del 24 Febbraio. Assieme a tutti e tredici consiglieri, si è quindi deciso di evitare la strada del commissariamento e di far ritornare al più presto alla volontà popolare la decisione di rinnovare gli organi di governo.
E ora inizia il risiko delle alleanze. Quali sono i vostri interlocutori ideali?
Ora è il momento di non pensare al passato ma di guardare al futuro. È il momento di fare appello a tutte le forze politiche moderate della Città affinché a Pomigliano D’arco torni il primato della Politica. E sopratutto ritorni il rispetto dei ruoli istituzionali.
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