Visite
VISITE

Il volto oscuro di Carceri, Rems, Tso e Servizi psichiatrici di Diagnosi e cura. La politica, finalmente, si riappropria di questi temi

Samuele Ciambriello • 7 maggio 2022

Il volto oscuro di Carceri, Rems, Tso e Servizi psichiatrici di Diagnosi e cura. La politica, finalmente, si riappropria di questi temi


Il tema del carcere e della privazione della libertà personale è assai complesso. La politica, a tutti i livelli, per molto tempo, ha evitato di occuparsene per non scontarsi con un’opinione pubblica impregnata di pregiudizi e colpevolismo. In Campania, finalmente, spira un vento nuovo: il Consiglio regionale, lo scorso martedì, si è riunito per discutere delle condizioni delle carceri campane, alla luce della mia Relazione annuale 2021. Un’attenzione politica che mi rende soddisfatto e che – credo – restituisca a tutti il senso dell’attività del Garante.


È sotto gli occhi di tutti che, anche a causa dell’emergenza COVID, la situazione in cui versano gli istituti penitenziari italiani, salvo poche eccezioni, si discosta in maniera rilevante dai principi che regolano l’ordinamento penitenziario e da quella che viene considerata la “normalità istituzionale”.

Alle ataviche problematiche, come il sovraffollamento e la carenza di personale, si è aggiunta negli ultimi due anni l’emergenza dettata dalla Pandemia Covid-19, compromettendo la funzione rieducativa e risocializzante che si pone alla base del trattamento penitenziario.


Nel corso di questi anni, mi sono convinto sempre di più che quella dei Garanti, è prioritariamente una battaglia culturale e che, in quanto tale, occorre insistere su un punto importante così sintetizzabile: la pena è un diritto della società che però presuppone un diritto delle persone detenute a essere trattate senza discriminazione.

È con questo spirito che il mio Ufficio ha affrontato anche nell’ultimo anno le questioni riguardanti il carcere nella nostra regione. Ciò perché la vita in carcere non può essere sospesa da nessuna emergenza, essa continua: con le sue speranze e con i suoi drammi.


E a proposito di drammi, mi è d’obbligo ricordare il sacrificio compiuto dagli operatori penitenziari che in piena emergenza hanno sempre garantito, nella stragrande maggioranza degli istituti della nostra regione, un andamento ordinario. Questo è un sacrificio che, solo nel biennio 2020 – 2021, ha fatto registrare a causa del Covid-19 la morte di 6 agenti di custodia, 6 detenuti e di un medico penitenziario operante nel carcere di Secondigliano (a cui purtroppo, occorre aggiungere l’ultima vittima del Covid che risale al mese di febbraio 2022).


Ho ritenuto di trattare per sezioni i punti principali in cui essa è articolata. Questa scelta, infatti, mi consente di trasmettere un quadro immediato della situazione del pianeta carcere e del panorama delle persone che a vario titolo, nella nostra regione, vivono una condizione di privazione della propria libertà personale. Ho cercato di fornire informazioni ma anche raccomandazioni sotto forma di proposte per ciascuna area tematica trattata, al fine di rendere questa relazione non solo una fotografia statica ma un punto intermedio di un percorso che intende stimolare sia la riflessione che l’azione del mio Ufficio e delle Istituzioni coinvolte. Fatta questa premessa di carattere metodologico, mi accingo a presentare alcune considerazioni, confortato dal fatto che esse potranno essere consultate in dettaglio nelle diverse sezioni che costituiscono il Rapporto 2021.


Preliminarmente, ritengo importante fare una panoramica sull’operato del mio Ufficio.

Nell’anno 2021 sono pervenute 696 richieste di intervento, tra esse vi sono 526 lettere giunte attraverso la posta ordinaria, mentre tramite e-mail sono pervenute: 73 comunicazioni da avvocati; 64 da familiari e 33 da associazioni/cooperative e soggetti dell’associazionismo. Per quanto riguarda gli interventi effettuati direttamente dal mio Ufficio, essi possono essere così riassumibili: 851 che riguardano l’assistenza diretta ai detenuti; 255 riguardanti gli interventi sanitari inviati alle diverse direzioni di competenza; 268 gli interventi di supporto al singolo detenuto fatti pervenire alle direzioni; 35 ai Magistrati di Sorveglianza, 68 al Dipartimento Amministrazione penitenziaria e 13 al Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria.


Nello stesso periodo, il DAP ha risposto nel 55% dei casi, mentre il PRAP in tutte le volte interpellato, le direzioni sanitarie hanno evaso le richieste del mio Ufficio per il 30%. Si richiamano questi dati, non certo per fini autocelebrativi, ma solo per fornire il senso delle attività svolte quotidianamente da un qualsiasi Ufficio del Garante per detenuti.

Sul versante degli eventi critici, solo nell’annualità 2021, rileviamo: 1.189 atti di autolesionismo, 829 scioperi della fame o della sete, 3.425 infrazioni disciplinari, 155 tentativi di suicidio e 6 suicidi rispetto ai 9 dell’anno 2020. Non c’è stata una strage grazie al pronto intervento degli agenti di polizia penitenziaria.


Nell’arco del 2021, il mio ufficio (io e i miei 14 collaboratori volontari, autorizzati dal PRAP, ad entrare nei diversi istituti) ha effettuato complessivamente 1.007 colloqui, in tutte le carceri presenti sul territorio regionale.

mediche.

In Campania la situazione al 31 dicembre 2021, rilevata attraverso i dati forniti dai 15 istituti penitenziari per adulti e dall’istituto penitenziario militare di Santa Maria Capua Vetere, ha fatto registrare 6.747 detenuti presenti (971 presenze in più di quelle previste). Rispetto alle 6.420 censite un anno prima, si nota, in questo caso, un aumento dei detenuti a livello regionale in linea con il dato nazionale.


Sul tema delle carceri occorre fare una riflessione sulla dignità di vita negli Istituti di pena e su una modifica radicale del sistema. Servono dei cambiamenti risolutivi delle politiche sulla giustizia, sulla sicurezza e sul sistema penitenziario, a partire dalla riapertura di un serio e puntuale confronto di carattere culturale e politico, su temi sensibili come il rapporto tra la condanna e il recupero alla vita sociale del detenuto-cittadino, come il “perdono responsabile”, il rapporto tra detenuti e vittime di reato, l’utilità sociale del sistema carcerario, lo sviluppo delle pene alternative a quelle della detenzione, partendo anche dalla riqualificazione e dal miglioramento degli ambienti carcerari, della loro apertura ai territori circostanti, delle nuove opportunità di lavoro e di studio per i detenuti, che ne facilitano il loro reinserimento sociale e, in ultimo, la depenalizzazione di alcuni reati, passando per un sensibile miglioramento lavorativo del personale delle carceri, nonché per un aumento di figure sociali nelle carceri, sino all’abolizione delle carceri stesse. Tutto questo con l’obiettivo di garantire i diritti e la piena dignità umana per tutte e tutti.


di Samuele Ciambriello


*Garante delle persone sottoposte a misure restrittive

della libertà personale della Regione Campania

 


 

 


Share

Tutti gli articoli

21 febbraio 2025
"Per quanto si possa prendere d’esempio qualcuno, ho sempre creduto che si impari solo dagli sbagli che tu stesso commetti".
Autore: Marianna Marra 12 febbraio 2025
"Succede che quando inizi a frequentare un mondo, diverso da quello che hai vissuto fino a quel momento, non capisci più dove stia la verità. Letteralmente".
shrek, shrek the musical, graziano galatone,
Autore: Marianna Marra 17 gennaio 2025
shrek, shrekthemusical, fiona, ciuchino, graziano galatone, musical, notredame de paris, frollo, febo, esmeralda, quasimodo, cocciante, i promessi sposi, renzo e lucia.
Autore: Anna Poerio 10 gennaio 2025
La miniserie “Leopardi. Il poeta dell’infinito” è stata liberamente ispirata alla vita del grande poeta, tuttavia, sarebbe stato opportuno non trascurare alcuni elementi che avrebbero potuto arricchirla. Nel film vediamo Poerio proferire solo poche parole; le uniche di rilievo sono quelle con cui prende le difese del Leopardi, offeso dal Tommaseo, definendolo giustamente il più grande poeta del tempo. Nelle poche scene in cui appare il poeta napoletano, egli è sempre silente, sembra quasi un personaggio ininfluente, cosa che non gli rende giustizia, in quanto a Firenze il Poerio era preso molto in considerazione e godeva di notevole rispetto e ammirazione.
Autore: Felice Massimo De Falco 31 dicembre 2024
Micaeala Ottomano: "S ono percepita come un’aliena e devo riconoscere che trovo molto più osteggiante il comportamento dei colleghi uomini rispetto a quello delle donne, con le quali la competizione e’ molto più sana. La maggior parte degli uomini in Italia non ama la donna in carriera, poiché rappresenta un problema, l’uomo vuole competere con un uomo e non con una donna che spesso percepisce, inconsciamente, come una minaccia al suo ego. Il nostro Paese è più che impregnato di patriarcato, da Sud a Nord è sempre più frequente che sia l’uomo a decidere le regole in società. Basti pensare alle piccole questioni giornaliere, se hai un uomo accanto tutti ti mostrano maggior rispetto, farsi valere da sole per noi donne e’ difficilissimo. Ora con Giorgia Meloni premier la situazione e’ in miglioramento ma sono molti, troppi i suoi detrattori; ovvero quelli che non vogliono riconoscere le sue straordinarie capacità solo perché è donna: una stortura del nostro tempo".
Autore: Mario Sorrentino 24 dicembre 2024
Nelle mani di Dickens, il Natale torna ad essere un tempo per riunirsi con la famiglia, celebrare lo spirito di generosità e festeggiare allegramente.Soprattutto, il periodo natalizio è un’opportunità per sintonizzarsi su una frequenza più alta e per prestare le nostre voci al ritornello che canta uno dei brani più antichi e migliori di tutti: la canzone del potere redentore dell’amore. E oltre al fuoco acceso di un focolare, è soprattutto al calore che abbiamo dentro che penso. Un calore che si alimenta con le cose semplici, essenziali, autentiche. Un sorriso, uno sguardo, un abbraccio. Quelle che fanno emergere il nostro lato migliore. Le cose che ci fanno volere più bene a noi stessi, da Seneca,”si vis amari ama”. Penso agli occhi di chi ci guarda con amore, di chi ci incoraggia sempre, di chi alzando un calice, cercando il nostro bicchiere, brinda ancora alla vita.
Autore: Felice Massimo De Falco 24 dicembre 2024
In un’intervista approfondita al Prof. Andrea Spiri, storico e docente alla facoltà di Scienze politiche alla LUISS di Roma, sono emerse riflessioni significative sul legame culturale tra il Partito Socialista Italiano (Psi) e la destra italiana, con particolare attenzione alla figura di Bettino Craxi e alle sue eredità nel contesto politico attuale, rappresentato da Giorgia Meloni. Per Spiri, oggi, il riformismo di Giorgia Meloni presenta alcune affinità con il pensiero di Craxi. Entrambi condividono l’idea di un riformismo che risponde a una realtà in evoluzione, ponendo l’accento sull’autonomia e sul primato della politica.
intervista a Sabrina Musco di Marianna Marra
Autore: Marianna Marra 11 dicembre 2024
Nella seconda parte dell'intervista a Sabrina Musco si parla di Arkane, Fika, disabilità, strutture turistiche di ricezione, sharenting, decorazioni natalizie, viaggi, albero di natale, content creator, travel writer, cotswolds, inghilterra, blogger, fashion, moda, styling, marianna marra, strutto & parrucco, rubrica, emozioni, makeup, cucina, costume, gioielli, svezia, lapponia, natale, aurora boreale, telese terme, napoli, milano, blogging.
Autore: Marianna Marra 3 dicembre 2024
Sabrina Musco: “I numeri sono importanti e molto per il tipo di lavoro che faccio perché ciò che un’azienda ‘acquista’ durante una sponsorizzazione è il legame che si ha con le persone che si seguono. Grandissimi numeri non vuol dire per forza ottimi risultati, ma è normale che i numeri siano anche di influenza per un’azienda che ti sceglie (oppure no) credo che l’aspetto fondamentale sia non guardare ‘solo’ ai numeri”.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 dicembre 2024
In un’epoca caratterizzata da rapidità e oblio, emerge una domanda cruciale: stiamo davvero costruendo una società che non lascerà tracce nel futuro? Questa riflessione proviene da un’analisi profonda della nostra cultura contemporanea, che “sembra abbandonare le proprie eredità, sia culturali che storiche”. É il tema a cui risponde Marcello Veneziani, scrittore e filosofo, nel suo nuovo libro “Senza eredi, Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un'epoca che li cancella”, edito da Marsilio.
Altri post
Share by: