Se 30 anni fa non si parlava delle malattie psichiatriche da nessuna parte, oggi se ne parla di più, ma la gente comune non capisce capisca veramente la natura della malattia e così distinguerla dal comune sentire.
Oggi si sente dire spesso “siamo tutti un po’ bipolari”, cosa che ai malati del Disturbo Bipolare fa rimanere molto male. Nella vita se dobbiamo affrontare gli eventi tristi o spiacevoli ci si sente tristi o depressi, come, se ci capitano le situazioni piacevoli o belle, ci sentiamo euforici.
Questa è la natura dell’essere umano. Diventa malattia se questi stati d’animo vanno al di fuori del controllo e la volonta’ di chi ne e’ affetto.
Non si può dire all'ammalato: “dai è una cosa normale o una cosa passeggera e datti da fare”, come se dipendesse solo dalla volontà che che i malati non vogliono affrontare.
Anch’io, quando ho scoperto di avere questa malattia 36 anni fa, confidandomi con un caro amico, mi è stato detto di reagire e ci rimasi molto male. Nonostante che oggi anche su internet ci sono tante informazioni in merito a questa malattia, essa non e’ capita molto bene.Forse perchè siamo una società depressofobica.
I bipolari attravervano 2 fasi: depressione/depressione maggiore e ipomania/mania,chi per un breve periodo chi invece a lungo. Ci sono molte sfumature della patologia ed anche oggi spesso non e’ facile avere una esatta diagnosi.
La causa di questa patologia e’ ancora sconosciuta, si sa solo che è genetica, a volte anche ereditaria, chi nasce con questa caratteristica prima o poi si trova ad essere malato e spesso con fattori scatenanti come un trauma o una perdita grave, a volte anche con gli eventi molto favorevoli tale da sembrare un controsenso del tipo “ Non ti manca nulla che motivo hai di essere depressa?!”. I malati di DB non hanno modo di tenere in asse il proprio umore.
La depressione del DB la può capire solo chi l’ha provata sulla propria pelle, è una malattia che ti toglie ogni volontà di fare, anche le minime azioni della vita quotidiana. Non vogliamo più alzarci dal letto, non ci laviamo più, nessuna cosa ci entusiasma più: cose che viste da fuori fanno sembrare degli inetti, capricciosi, pigri, ma è un problema serio che va affrontato con la cura farmacologica adeguata anche perché spesso a chi è in depressione maggiore vengono le idee suicide.
Anche in ipomania o in mania quelle sensazioni del benessere che prova la persona malata va al di fuori della normalità: nel caso di ipomania i danni sono molto limitati e il malato spesso è consapevole, ma quando si tratta della mania, il malato non si rende più conto di stare male e oltre a non dormire più o non mangiare più si possono fare seri danni sia alla persona stessa o agli altri, in quanto si è capaci di fare qualsiasi cosa. Ci si sente bene come non mai,come un Dio, mentre chi sta vicino si comincia a preoccupare dei comportamenti ma non si ascolta nessuno. Anche qui con la cura tempestiva si dovrebbero limitare i danni ma spesso questa fase finisce, dopo giorni e mesi di frenesia, e si cade giù in picchiata in depressione.
Quello che dico sempre e’ che ai bipolari si rompe “il miscelatore dell’umore”, e’ una malattia veramente invalidante e che si cura con i farmaci e spesso anche con una psicoterapia mirata per poter affrontare le eventuali ricadute.
Non è un mood esistenziale, come l'outing di qualche personaggio famoso, ha fatto sembrare, ma una vera e grave malattia.
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