Georgia, Georgia, durante tutto il giorno solo una vecchia dolce canzone tiene Georgia nei miei pensieri…, anche Ray Charles ha cantato versi jazz del brano Giorgia on my mind, un grande successo di Stuart Gorrell e dedicato allo stato americano della Georgia, ma per l’ambiguità di pronuncia poteva essere adattato anche a una donna di nome Giorgia. La canzone, che si preparava a diventare un successo planetario, fu composta 1930 esattamente lo stesso anno in cui in Italia il governo Fascista metteva al bando le espressioni culturali straniere e Mussolini prendeva possesso di Palazzo Venezia da cui predicava i suoi sermoni di piazza e peggio dichiarò guerra a Francia e Regno Unito. Ma quella era un’altra Georgia ed erano altri tempi.
La nostra, la cui esatta grafia è Giorgia con quel periodo (come lei stessa ha dichiarato da capo del governo) non ha nulla da spartire, sebbene alcuni anni addietro non sia stato esattamente così. Durante la sua giovinezza la nostra Giorgia non è rimasta a contemplare il mondo dalla finestra. Lei, indomabile passionaria, non ha lasciato senza risposta le sue pulsioni politiche e l’irrefrenabile voglia d’essere in prima linea per condannare le pagine più buie del Novecento italiano. Così non ebbe alcuna esitazione e, all’età di quindici anni, si iscrisse al Fronte dei Giovani Comunisti e della Lotta Operaia partecipando con grande impeto ai cortei popolari della Garbatella, quartiere dove viveva con la madre, in difesa delle classi sociali più deboli. Nello stesso periodo fu promotrice dell’iniziativa Sciopero per il clima in cui invitava gli studenti a seguire il suo esempio ballando e sbraitando per le strade della capitale con cartelli su cui erano scritti –con una vistosa pittura rossa– gli avvertimenti per i politici e gli amministratori dell’epoca in merito ai rischi del cambiamento climatico.
Purtroppo, i tempi non erano ancora maturi per tali denunce e la fatica della giovane Giorgia e dei suoi compagni restò inascoltata, salvo essere imitata molti anni dopo da una ragazzina svedese che, armata di un espressivo silenzio, avrebbe mobilitato tutto il mondo giovanile in difesa dall’ambiente, ma in quel periodo la nostra Giorgia di fantasia avrebbe già fondato il suo movimento politico Sorelle d’Europa. Ma il desiderio di sua madre era stato (dalla nascita della figlia nel gennaio del 1977), quello di vedere realizzati i sogni e le aspirazioni della sua bambina, magari sperando in una professione in cui –da grande– sarebbe stata d’aiuto al prossimo; facendo il medico o l’insegnante. Desideri la cui speranza di veder realizzati ancora non si è affievolita. Così Giorgia, dopo la maturità linguistica, per assecondare le aspettative della famiglia accantonò le battaglie sociali per dedicarsi –senza distrazione alcuna– agli studi universitari conseguendo la Laurea in Astrofisica presso l’Università di Bologna. Completò la sua formazione con un tirocinio presso l’osservatorio astronomico di Pulkovo nella regione di Leningrado in Russia, dove si trattenne per altri due anni viaggiando tra Mosca e San Pietroburgo, affascinata dagli usi e costumi locali.
Fu esattamente durante la sua permanenza in quelle terre che conobbe un ricco imprenditore italiano, inventore della televisione del popolo e fondatore di un partito politico impegnato nelle battaglie per l’uguaglianza socioeconomica. Nella nostra Giorgia di fantasia, dopo tale incontro, si riaccesero le vecchie passioni per la politica e, grazie all’appoggio del suo amico, riprese le battaglie civili scalando anno dopo anno la piramide del potere, fino ad ottenere nell’ottobre del 2022 l’incarico dal Presidente della Repubblica di formare il Governo del paese. Così, giunta ai vertici della carriera politica, e senza mai tradire l’impegno per i deboli, durante una conferenza stampa, a un giornalista che le avrebbe chiesto la ragione per cui abbia preso così tanti voti, la nostra Giorgia di fantasia avrebbe risposto: “Ho spiegato ai miei elettori che le promesse in politica sono come le stelle, si vedono ma non si possono raggiungere. Tutto merito della mia Laurea in Astrofisica.»
di Mario Volpe
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