Che tipo di campagna elettorale farà?
Quella di sempre, andare in giro, conoscere i problemi, solcare le periferie, ascoltare i cittadini, fare un quadro completo delle problematiche. All'indomani dell'eventuale vittoria si assegnano le parti del programma ai rispettivi assessori dando loro tempi e modalità di attuazione e vigilando sulla realizzazione delle stesso.
Era nell’aria e la gente già sussurrava il suo nome. Lello Russo è il candidato all’unanimità della Coalizione Riformista. Come si è arrivati al suo nome?
Al mio nome si è arrivati partendo dalla situazione drammatica in cui versava la città, perché i problemi che avevano lasciato 2 anni e mezzo fa si sono aggravati e a questi si sono aggiunti quelli dell’edilizia e della vivibilità della città. Essendo una situazione molto complessa, la coalizione di 10 liste ha inteso individuare me per la mia esperienza e per la mia lunga carriera di sindaco.
Lei è anche il costruttore di questa coalizione, partendo da zero, da 1799. Come ha fatto a metterla insieme?
Non facendo come hanno fatto gli altri, cioè partendo dalle candidature, e non non trovando la quadra. Io sono partito dai problemi, facevo presente loro la situazione drammatica della città, come fosse necessario il loro contributo in base alla loro esperienza e capacità, enumeravo ad uno ad uno tutti i gravissimi problemi di questa città. Per cui toccavo le corde più profonde del loro affetto per la città di Pomigliano facendoli sentire in dovere di dare il loro contributo ad un programma concordato in lunghe sedute e col contributo di tutti. E’ un programma ampio che non si esaurirà nei primi 5 anni ma dovrà successivamente esser portato avanti da altri. E’ chiaro che quando si mettono davanti i problemi della città, il cittadino-politico si sente in dovere di partecipare, di dibattere e di tenere da parte le aspirazioni legittime; perché quando la città brucia urge l'aiuto di tutti.
Questa candidatura è diversa dalle altre?
Questa è una candidatura molto diversa, perché mi hanno affidato il compito di risolvere i problemi che si sono accumulati in questi ultimi anni, poi d'individuare e formare una classe politica per il futuro ed iniziare a realizzare il programma che dovrà portare la città di Pomigliano a livelli di vivibilità europei.
Lei sfiderà una sinistra un po' monca di classe dirigente dopo la frattura con Eduardo Riccio. Cosa imputerà loro?
Io non lo so se loro si assumeranno la responsabilità di questi 2 anni e mezzo, io non potrò mai smettere di ringraziare Eduardo Riccio e tutti coloro che hanno provveduto ad interrompere l’agonia della mia città. Loro sono responsabili di un accordo scellerato che ha determinato gravi conseguenze su tutti i diversi aspetti della nostra cittadina. Peraltro accordo suggellato con pratiche oscure di personaggi che hanno tradito all'ultimo minuto.
Prima della candidatura sua, c’è stato un percorso per costruire assieme un programma. Quali sono i nodi su cui “sbatterci la testa”?
Quando si fanno i programmi bisogna fare sintesi: il primo punto all’ordine del giorno seguito da altri corollari è la vivibilità della città, significa meno macchine o senza macchine, più sicurezza, più verde, più decoro della città, completamento delle zone periferiche, perché alloquando sono stato eletto nel 2010 il 30% delle periferie era senza fogne e senza strade, e ancora oggi c’è un 10-15 % di periferie che non ha i servizi essenziali. Bisogna aprire nel paese un dibattito politico, bisogna invitare i giovani a fare politica. Ecco, dobbiamo mettere al centro della città la vivibilità, spazi aperti per i giovani e luoghi dove il cittadino si possa sentire tale. Inoltre non dobbiamo dimenticare che oggi la povertà è aumentata anche nel nostro paese. Mettere al centro le esigenze di questi cittadini è un imperativo categorico delle coscienze più sensibili, peraltro tale stato di bisogno è stato sottolineato con accenti drammatici dalla lettera dei parroci con i quali dobbiamo avere una consultazione continua e costante su questi problemi. Anche da consultazioni avute da organismi superiori risulta infondata completamente la favola dell'esistenza di una camorra strutturata sul nostro territorio, e, come si evince dalle sentenze del Riesame in merito a due manufatti, non esiste assolutamente il “sacco della città”. E' stata ferita da un comportamento anomalo di qualche personaggio che va ridimensionato e riportato ai principali compiti istituzionali. Inoltre, bisogna sanare con provvedimenti adeguati e celeri la problematica degli edifici la cui costruzione è stata impedita. Capitolo che ho a cuore è il commercio: ho sempre sostenuto che il commercio è la ricchezza della città e il rapporto coi commercianti sarà sempre più rafforzato.
Quali condizioni ha posto per accettare la candidatura?
Io non pongo condizioni per accettare la candidatura, dico solo che nella mia lunga carriera di primario ospedaliero non ho mai avuto mai una denuncia perchè ogni provvedimento era nell'interesse del paziente e quindi nell'attività politica ogni provvedimento dovrà essere preso nell'interesse dei cittadini
Pomigliano è al cospetto di una grande trasformazione culturale e ha bisogno di una vocazione, Secondo lei qual è?
Il livello culturale di Pomigliano è sempre stato elevato, questo lo noto dalle relazioni e dai contatti che ho con la gente o frequentando le librerie. Tutte queste forze non vanno perse, vanno incanalate e messe a disposizione della collettività. Bisogna trasmettere, inoltre, alle generazioni future l'immenso patrimonio culturale patriottico degli Imbriani-Poerio. Poi, naturalmente, ci sono delle situazioni in cui le fabbriche possono fare molto, c’è da creare un ponte tra la città di Pomigliano e le fabbriche. Io, per esempio, ho visto con grande piacere la presentazione di una lista nel Corsorzio del Sole, insieme a Fare democratico, che può creare un ponte tra le fabbriche e la città di Pomigliano. Le fabbriche dovranno dirci di cosa hanno bisogno, che settore vogliono incrementare, intendo stabilire un contatto più coeso con loro.
Come è nato il sodalizio con Eduardo Riccio?
Da una mia telefonata di ringraziamento, gli dissi “finalmente hai interrotto l'agonia di questa città”, e gli chiesi cosa lo avesse spinto a rompere con il Laboratorio. E lui mi disse: “Se avessi continuato il mio partito sarebbe arrivato al 3 per cento. Poi abbiamo fatto una carrellata sulle problematiche della città, le cose urgenti da fare e quelle da procrastinare e poichè le situazioni erano drammatiche abbiamo deciso di collaborare mettendo da parte le antiche divergenze politiche. Approfitto per ringraziarlo e, assieme a lui, gli altri che hanno posto fine a questo connubio con un atto di coraggio che va apprezzato e non condannato.
A chi si sente di dedicare questa candidatura?
Ai cittadini, io ho un profondo amore per la mia città, per quale ho dovuto subire anche l’onta del carcere. Quando ho capito che la mia candidatura era il mastice che teneva assieme tutta la coalizione e che era attesa come mi riferivano indagini sul territorio non avuto alcun dubbio. Avevo una sola remora, l’età, però la casa brucia, mi hanno chiamato ed io non potevo non rispondere, anche se la cosa è più pesante rispetto alle altre volte.
Che tipo di campagna elettorale farà?
Quella di sempre, andare in giro, conoscere i problemi, solcare le periferie, ascoltare i cittadini, fare un quadro completo delle problematiche. All'indomani dell'eventuale vittoria si assegnano le parti del programma ai rispettivi assessori dando loro tempi e modalità di attuazione e vigilando sulla realizzazione delle stesso.
Ha in mente di formare una squadra mista tra tecnici e politici?
A dire il vero i tecnici mi lasciano molto perplesso, preferisco i politici, sono per una giunta strettamente politica. Il tecnico io ce l’ho, è il dirigente di settore che deve portare a termine i compiti che il politico gli assegna. Il tecnico è freddo e non pensa alle conseguenze sociali, il politico ha fantasia ed ha chiaro quadro delle sensibilità sociali.
Secondo lei chi la sfiderà?
Non lo so, non ne ho la più pallida idea, strano che ad oggi, a 6 giorni dalla chiusura delle liste e della scelta del candidato sindaco, non abbiano, una coalizione, un candidato. Sì, vi sono tanti nomi, ma ancora non è stato deciso.
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