Onorevole Rosato, che aria tira in Parlamento con la nuova maggioranza?
C’è molto rumore, vediamo se arrivano i contenuti, le campagne elettorali finiscono e poi bisogna fare le cose. Gli italiani restano in attesa di capire le misure che intendono mettere in campo per dare una mano all’economia e quali sono le riforme da fare, annunciate più volte, a cominciare da quella sulla giustizia che richiede fatti concreti.
La Meloni resta in testa ai sondaggi, quanto durerà la luna di miele con gli italiani?
Adesso non è tempo di luna di miele e di sondaggi, è tempo di atti. L’abbiamo visto nel passato, i voti bisogna saperli conservare con la capacità di realizzare le cose. Io non penso che questa luna di miele durerà ancora molto.
Su quali punti la destra troverà uno scoglio insormontabile?
Sull’economia la destra è molto approssimativa, le scelte che fanno non vanno nella direzione delle misure che servono per rispondere alle esigenze delle famiglie e delle imprese. Abbiamo provato a dare un po' di suggerimenti ma hanno preferito interventi a pioggia, ad eccezione del taglio dei costi dell’energia.
Però sulla questione delle intercettazioni avete trovato una sorta di convergenza. Sposate la posizione del ministro Nordio
Il ministro Nordio è venuto alla Leopolda prima di essere ministro, ha presentato il libro di Matteo Renzi condividendone il contenuto e l’appello ad una riforma complessiva della giustizia. Le intercettazioni sono un piccolo pezzo su cui si sofferma di più la comunicazione. Ma la riforma della giustizia è indispensabile se vogliamo rendere il nostro Paese più competitivo e più giusto. Se il ministro Nordio riuscirà a lavorare su questo noi staremo al suo fianco.
Questo è il vostro modo d’intendere l’opposizione, decidere dove stare ogni volta sulle questioni?
Gli italiani ci hanno eletti per questo, noi non denunciamo o gridiamo forte, ma ragioniamo sulle cose e scegliamo. Daremo il nostro contributo in questo, pur restando convintamente all’opposizione.
A bocce ferme, con tale esiti elettorali, lei avrebbe rifatto il Rosatellum?
Le maggioranze non sono frutto delle leggi elettorali ma dipendono dalle scelte degli elettori. Il centrodestra ha la maggioranza del consenso e la legge elettorale gli consente solo di governare; non confondiamo il consenso con la legge elettorale.
Sta nascendo il Partito della Nazione, Italia Viva cosa porta in dote?
Italia Viva porta in dote la sua convinzione a realizzare un terzo polo plurale, pragmatico, moderato nella forma e nei toni, coraggiosamente riformista, capace di mettere insieme energie e persone per dare risposte alle tante aspettative degli italiani.
Secondo lei, dopo il Congresso del PD, molti dem verranno a bussare alla vostra porta?
Non lo so, so solo che una volta eletto il segretario, il Pd dovrà decidere qual è la sua linea politica, le alleanze, la collocazione, la direzione. Ci sono tanti temi che nel dibattito congressuale non sono stati affrontati. Sono scelte che riguardano più loro che noi, la nostra porta è aperta agli elettori delusi dalla scelta di abdicare dal riformismo.
Calenda e Renzi hanno due caratteri non proprio facili, sono compatibili in un contesto dove conta molto la leadership?
Non ho mai trovato un leader con un carattere facile, penso che, non solo siano compatibili, ma sono anche molto complementari. Fanno lavoro di squadra sempre.
Quali sono gli interlocutori ideali del Partito della Nazione?
Tutti coloro che non pensano che populismo, sovranismo siano la strada che il nostro Paese debba percorrere
A cosa punta il nuovo partito?
A governare l’Italia
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