Anna Eva nasce in un borgo medioevale nella provincia di Latina e si porta dentro di questo luogo l’amore per la vita genuina nella natura e quell’aria sognante di chi non ha ceduto alle lusinghe della vita frenetica e preconfezionata secondo i dettami della società odierna.
Ha iniziato a viaggiare per il mondo appena compiuta la maggiore età, trascorrendo diversi anni di studio e lavoro dapprima in Europa tra Beauvais, Parigi, Bath, Londra, Barcellona e Valladolid per un master in International Marketing, per poi traferirsi negli States con fermata a Puerto Rico. Nel frattempo si è laureata in Lingue e Culture Moderne
.Con un portamento naturalmente elegante che sa restare semplice nei modi e nei gesti, ha partecipato ad alcuni programmi televisivi per poi decidere che quello non era un mondo che si confaceva al suo essere. Spesso si diverte a fare la modella non prendendosi però mai troppo sul serio.
Ad oggi è un’entusiasta Docente di lingue per Professionisti e traduttrice. Bilingue Inglese, conosce in totale 4 lingue, trasmette tutta la sua passione per esse ai suoi allievi rendendo le lezioni, anche le più lunghe, leggere e interessanti. Da un paio d’anni il suo lavoro è diventato principalmente digital, quindi può seguire i suoi allievi da qualsiasi parte del mondo si trovi. Questo le permette di viaggiare e ricoprire ruoli come ad esempio l’Interprete del processo di acquisizione di una nota squadra di calcio da parte del City Group.
Tuttavia, nel suo cassetto dei sogni, lei coltiva un’altra grande passione che le sta molto a cuore: la valorizzazione delle eccellenze Italiane. Lei ha già avuto modo di sperimentare le infinite possibilità che il nostro Paese può offrire all’ospite internazionale lavorando per un’agenzia di Luxury Destination Travel & Experience e il suo obiettivo nel futuro prossimo è proprio quello di diventare un’ambasciatrice dell’eccellenza italiana nel Mondo e per perseguirlo ha deciso di intraprendere un nuovo percorso portato a termine con il massimo dei voti e i complimenti della commissione: una seconda laurea Magistrale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Dietro la professionalità della docente e International PR c’è una persona simpatica e alla mano che si occupa di tematiche sociali, della difesa degli animali in difficoltà, che ama la danza orientale e caraibica e la musica rock! Altra sua passione è la cucina infatti ha una pagina dove da idee di ricette super sane che vanno dal salato al dolce, veloci da preparare per chi ha poco tempo e voglia per fare un’alimentazione salutare. Insomma sa godersi tutti i piaceri della vita a piene mani.
Se ti capita di incontrarla e di scambiarci due chiacchiere, per un attimo ti distacchi dalla realtà e dai problemi di ogni giorno perché, per quanto ben ancorata coi piedi nella realtà, lei conserva quell’aria ribelle e spensierata di chi è libero dalle convenzioni sociali e dal ‘”così si fa” che è incredibilmente contagiosa.
Per la nostra rubrica ecco Anna Eva De Chiara
Sei una donna versatile e camaleontica, conoscitrice a sufficienza delle cose del mondo. C’è un fenomeno che vorrei tu interpretassi, il Big Quit: milioni di persone in Italia si dimettono dal lavoro. Come te lo spieghi?
Questo fenomeno mondiale che vede come protagonisti lavoratori che, con un contratto e uno stipendio sicuro, decidono di lasciare il lavoro per fare un salto nel vuoto è un forte segnale che le priorità di vita delle generazioni che vanno dai millennials in avanti, stanno nettamente cambiando rispetto alla generazione dei figli del baby boom ai quali bastava un ‘posto fisso’ e lo stipendio garantito. La recente pandemia ha dato un forte contributo ad accelerare i tempi. Molti hanno sentito forte la consapevolezza del fatto che si la vita è un dono prezioso e va vissuta al meglio per cui non ha nessun senso dissipare il 50% della propria esistenza in un’attività che non ti gratifica, non valorizza i tuoi talenti, non permette di esprimere la tua creatività e nel peggiore dei casi, per un’azienda che non ti rispetta e ti sottopaga. Similmente al fenomeno dei late boomers, ovvero coloro che scoprono i loro talenti e ‘sbocciano’ in età matura stravolgendo la loro vita professionale, la ricerca di un senso oltre lo stipendio, di una vita che vale la pena di essere vissuta NON è una pretesa arrogante ma è una grande opportunità che abbiamo di salvarci come specie umana.
- La geopolitica sta spostando ha spostato l’asse del potere economico verso la Cina. Tu che sei multilingue, credi che il cinese sostituirà l’inglese negli scambi commerciali?
Il cinese è senza dubbio la lingua che ha trai maggiori parlanti al mondo e l’ascesa economica della Cina potrebbe far pensare a questa sostituzione. Allo stesso tempo, è improbabile che il cinese diventi l'unica lingua globale nel breve e medio termine considerando che il suo sistema di scrittura è difficile da imparare e da usare. Il principale ostacolo per diventare una lingua globale è che il cinese manca di un'associazione con la cultura popolare, la scienza e la tecnologia, l'istruzione e la ricerca. Non dimentichiamo che solo all’interno della Repubblica Popolare Cinese parlano oltre 300 declinazioni diverse della lingua, quindi ricercare l’uniformità e l’immediatezza della lingua Inglese sarebbe una vera impresa, anche a lungo termine.
- La tua grazia è invadente ma semplice. Cos’è la semplicità?
Prendo in prestito la definizione di semplicità di Tolstoj:’ La semplicità è la principale condizione della bellezza morale’ . Semplicità è senz’altro Il rifiuto dell’ostentazione del proprio valore, chi è semplice non è interessato a gareggiare con gli altri per dimostrare di valere quanto o più di loro. La persona semplice ha anche un altro grande vantaggio: non distratta dall’effimero, da importanza a ciò che davvero migliora l’esistenza e conserva dentro lo sguardo del bambino che sa ancora meravigliarsi e gioire per le piccole grandi cose.
- Il tuo charme è stato un peso da un punto di vista lavorativo?
È capitato di dovermi confrontare con situazioni e persone assolutamente fuori luogo e inadeguate nell’ambito lavorativo che hanno reso il mio percorso più arduo del previsto. Ma queste sfide mi hanno resa più forte, consapevole che solo noi abbiamo in mano la responsabilità della nostra vita.
- Cosa detesti della gente?
Non detesto nessuno per partito preso, sarebbe molto superbo da parte mia. Posso dire piuttosto che mi rammarica molto vedere che in un’epoca così avanzata da tanti punti di vista sia così diffusa la mancanza di coscienza individuale e civile, la maleducazione e la volgarità che dilaga specie nei social media e che quest’ultima sia così accettata ed accettabile. Ed è ancora più triste vederlo nelle donne che dovrebbero essere portatrici di eleganza, raffinatezza e delicatezza.
Cosa ne pensi del crescente fenomeno delle coppie ‘childfree’?
Quello dei childfree è un vero e proprio movimento di persone che vogliono affermare il loro pieno diritto di non mettere al mondo dei pargoli. Queste coppie dunque non sono affette da patologie o problematiche fisiche che impediscono loro concretamente di procreare ma stabiliscono di non allargare la famiglia ma di basare il proprio equilibrio solo sul rapporto a due. Fino a qualche anno fa, una presa di posizione del genere avrebbe fatto inorridire più di una persona proprio a causa di una mentalità che vede la realizzazione della famiglia solo ed esclusivamente attraverso la procreazione di figli ed interpreta una scelta di questo tipo solo come una forma di egoismo. Una coppia childfree non deve essere intesa come una coppia di egoisti ed immaturi che, non volendo avere dei figli non vogliono prendersi le dovute responsabilità della vita ma, al contrario, come due persone che, pur amandosi molto e volendo percorrere un sentiero comune insieme, non hanno il desiderio di mettere al mondo dei figli o pensano di non essere portati ad occuparsene. Personalmente, preferisco chi fa scelte consapevoli sapendo a cosa va incontro a chi mette al mondo delle creature che non è in grado di allevare al meglio. Ritengo sia quest’ultima la VERA forma di egoismo.
- Eppure la denatalità è un enorme problema: gli italiani potrebbero ridursi di un terzo nel 2040. Saremmo un mega-Paesotto. Ci sono diversi motivi perché in Italia non si fanno figli?
Come fare figli mentre si sta ancora accudendo la propria carriera, fragile e sensibile alle intemperie quanto lo è un neonato? Una donna ad oggi deve ancora scegliere. Difatti, in Italia, una mamma su due non ha un lavoro e si dedica unicamente alla famiglia vista la mancanza di sostegno pratico per le madri lavoratrici. E i padri? Spesso si è in due a decidere di rinunciare o rimandare perché, facendo due conti, si pensa di non riuscire a sostenere tutti i costi ed i sacrifici, in termini economici e di tempo, che un figlio comporterebbe. Infine, dati alla mano, ad oggi un terzo delle famiglie è unipersonale, cioè composta da una sola persona.Ça va sans dire.
- Durante il Covid i divorzi sono cresciuti del 60%. Sono diventati così labili i sentimenti?
Non parlerei di labilità di sentimenti. Facciamo sempre confronti sulla durata dei matrimoni dei nostri nonni e bisnonni. Erano altri tempi. Le donne venivano educate alla sopportazione perché completamente dipendenti dall’uomo che sposavano. Oggi se non si sta più bene con sé stessi e con il partner c’è la possibilità di allontanarsi e di evitare ai figli di vivere in una famiglia dove non regna amore e comprensione. La pandemia non ha fatto altro che accelerare il processo per le coppie ormai già scoppiate che stavano in piedi solo perché ognuno, fuori casa, evadeva dalla sua routine domestica e la ‘sopportazione’ si riduceva a poche ore al giorno.
- Cosa sogni per te?
Trai miei sogni nel cassetto c’è una il consolidamento di una mia grande passione: la valorizzazione delle eccellenze Italiane. il mio obiettivo nel futuro prossimo è proprio quello di diventare un’ambasciatrice dell’eccellenza italiana nel mondo!
Testata Giornalistica con iscrizione registro stampa n. cronol. 1591/2022 del 24/05/2022 RG n. 888/2022 Tribunale di Nola