Davide Giacalone: "Il reddito di cittadinanza? Umilia la povertà"

Felice Massimo De Falco • 28 agosto 2022

Davide Giacalone: "Il Reddito di cittadinanza? Lo abolirei, umilia la povertà"

Lei dice : Sotto il macigno del debito pubblico s’è creata una pericolosa bolla di gas. Se        esplodesse le conseguenze sarebbero severe. Quali sarebbero?

 

Un debito pubblico esagerato, come il nostro, nuoce gravemente alla sovranità e sicurezza di un Paese. Per nostra fortuna abbiamo le spalle coperte dalla Banca centrale europea, che dal 2012 provvede a bloccare le speculazioni. Ma si deve fare attenzione: se si pensa di potere spendere in deficit, quindi a debito, più di quanto già previsto, allora si dimostrerà vincente la scommessa di quanti oggi ritengono il debito italiano non in equilibrio, non sostenibile. A quel punto il valore dei titoli già emessi scenderebbe, penalizzando chi li ha in portafoglio (per il 70% soggetti italiani), e il prezzo che paghiamo per emetterne di nuovi, alimentando il debito, salirebbe. In pratica ci sveneremmo a causa del debito.

 

Siamo in una tempesta socio-economica, quali sono i rischi per chi governerà?

 

Il rischio più grosso è mentire e poi restare prigionieri delle bugie che si sono raccontante. Si possono adottare diverse misure di alleggerimento, con relazione all’aumento del prezzo delle materie prime, ma è ingannevole, direi truffaldino far credere che il bilancio pubblico possa assorbire fino a cancellare le conseguenze di quel fenomeno.

 

Le piace la dicotomia che sta facendo Letta tra lui e la Meloni?

 

Lo fanno perché sono in gara a chi sarà il partito più votato. Ma nessuno dei due, neanche nelle più rosee e rispettive supposizioni, può neanche immaginare di avere la maggioranza assoluta degli eletti da solo. Ci spera sulla base di una coalizione. E in quelle coalizioni si trova ogni cosa e il suo contrario, dalla politica estera a quella fiscale, passando per tutto il resto. Quindi non si tratta di stabilire se piace o meno, semplicemente è falsa.

 

Intanto Giorgia Meloni ha rassicurato i mercati: “non rovineremo le casse                            pubbliche”. Mi sembra saggio.

 

Sarebbe stato curioso dicesse il contrario. Chi mai lo direbbe. Il punto è un altro: il nostro equilibrio è possibile perché interno alle istituzioni europee, quelle che esistono, perfettibili, migliorabili, ma quelle che sono, Fratelli d’Italia ha passato anni a criticarle, restiamo e resteremo interni? se la risposta e Sì, allora vuol dire che le parole di ieri le ha portate via il vento della vittoria (sperata, al momento), se la risposta è No le casse sono rovinate.

 

Come si frena l’inflazione?

 

Per circa la metà la importiamo. Non alimentandola all’interno.

 

Finora pochi temi. Quale dovrebbe essere il tema centrale che dovrebbero toccare i              partiti?

 

Pnrr da confermare e attuare e relativa (le cose sono legate) conferma della collocazione geopolitica.

 

Il gas è alle stelle, la Russia lo brucia. Per scongiurare lo stop alle forniture bisogna              diventare indipendenti. Pensa          che tutti i partiti l’abbiano capito?

 

No, penso che ve ne siano che rappresentando gli interessi di chi non ci vuole indipendenti. Dei russi. Fra i partiti, ma anche fuori da quelli. Naturalmente non lo dicono in questo modo, ma soffiando sul fuoco dei problemi, appositamente ingigantendoli.

 

Intanto come si esce dal guado della crescente povertà?

 

Negli ultimi dieci anni il risparmio degli italiani è cresciuto del 50%. Il che dimostra timore, ma anche ricchezza. Ho due timori: a. i numeri della povertà sono alterati dal considerare poveri quelli cui destinare i sussidi e l’assistenzialismo, tanto è vero che mano a mano che cresce quella spesa crescono anche i poveri, il che è insensato; b. i poveri esistono, ma non è affatto detto che siano nel numero e nelle identità di quelli che compaiono tali. In altre parole: ci stiamo imbrogliando da soli.

 

Abolirebbe il reddito di cittadinanza?

 

Non lo si sarebbe mai dovuto adottare. Un provvedimento corruttivo che umilia la vera povertà.

 

Abbiamo personale politico adeguato per transitare nel fuoco del prossimo autunno?

 

Si avranno politici adeguati quando i cittadini elettori guarderanno in faccia la realtà, senza pensare che individuare un (falso) nemico serva a qualche cosa.

 

Davide Giacalone (1959)


Dal 1979 in poi, mentre continuava a crescere il numero dei tossicodipendenti, si è trovato al fianco di Vincenzo Muccioli, con il quale ha collaborato, nella battaglia contro la droga.


Dal 1980 al 1986 è stato segretario nazionale della Federazione Giovanile Repubblicana.

Dal luglio1981 al novembre 1982 è stato Capo della Segreteria del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Dal 1987 all’aprile 1991 è stato consigliere del Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni, che ha assistito nell’elaborazione dei disegni di legge per la regolamentazione del sistema radio-televisivo, per il riassetto delle telecomunicazioni e per la riforma del ministero PT, oltre che nei rapporti internazionali e nel corso delle riunioni del Consiglio dei Ministri d’Europa.


È stato consigliere d’amministrazione e membro del comitato esecutivo delle società Sip, Italcable e Telespazio.

Dal 2003 al 2005 presidente del DiGi Club, associazione delle Radio digitali.

Nel 2008 riceve, dal Congresso della Repubblica di San Marino, l’incarico quale consulente per il riassetto del settore telecomunicazioni e per predisporre le necessarie riforme in quel settore.


Nel maggio del 2010 ha ricevuto l’incarico di presiedere l’Agenzia per la diffusione delle tecnologie dell’innovazione, dipendente dalla presidenza del Consiglio. Nel corso di tale attività ha avuto un grande successo “Italia degli Innovatori”, che ha permesso a molte imprese italiane di accedere al mercato cinese. Con le autorità di quel Paese, crea tre centri di scambio: tecnologia, design, e-government. Nel novembre del 2011 si è dimesso da tale incarico, suggerendo al governo di chiudere la parte improduttiva dell’Agenzia, anche eliminando le sovrapposizioni con altri enti e agenzie.

Dal 2015 al 2016 è membro dell’Advisory Board di British Telecom Italia.


È autore di numerosi articoli, studi e libri

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