Nel corso della storia l'umanità ha sempre cercato di alleviare il peso della fatica attraverso la scienza, la ricerca tecnologica e la sperimentazione di nuovi sistemi di produzione. Solo però negli ultimi tempi la scienza e la tecnologia hanno avuto un accelerazione e un evoluzione senza pari nella storia, facendo conquiste in un tempo così breve rispetto a millenni di civiltà umana.
I progressi negli studi e nella ricerca in pochissimo tempo ci hanno traghettato dalla meccanica e dalla robotica all'intelligenza artificiale cambiando ancora, ed in modo veloce il modo di lavorare con le conseguenti dinamiche sociali.
Quando si applicano alle macchine ed ai robot l'abilità e la capacità umana quali il ragionamento, l'apprendimento e la pianificazione creativa, si parla di "intelligenza artificiale"
La catena di montaggio di Ford è stata la prima organizzazione razionale del lavoro che mirava alla produzione di massa, ed è stata capace di imporre un apprezzabile cambiamento non solo alla società americana. Poi con l'avvento dei robot si è passati all'organizzazione e alla produzione ad "isola" denotando il concetto di "equipe", ma la vera rivoluzione organizzativa si è avuta con l'avvento dell'informatica distributiva, ovvero con il progresso di internet che ha permesso ulteriori passi verso l'intelligenza artificiale.
Con il trasferimento sempre più massiccio e concreto delle abilità umane alle macchine l'intelligenza artificiale permea ogni settore e attività sociale, coinvolgendo inevitabilmente anche il nostro modo di essere, di lavorare, di studiare e rapportarci agli altri.. I campi di applicazione diventano sempre più numerosi ottimizzando tutti i sistemi produttivi, di studio, di ricerca e di lavoro e permette di fare scoperte anche nel campo della medicina che sarebbero state impossibili con la sola analisi umana.
Ci spiegano che la ricerca dell'intelligenza artificiale mira, come il cervello umano, a interconnessioni neurali utilizzando strati di nodi interconnessi per elaborare e analizzare i dati.
L'evoluzione di tale ricerche e la loro concreta applicazione, anche se non è facile prevedere il futuro, svolgeranno un ruolo sempre più importante nelle nostre vite e nel nostro lavoro quotidiano. Non solo cambierà il modo in cui lavoriamo e viviamo, ma creerà anche nuove opportunità che se ben indirizzate apporteranno grandi benefici all'umanità mentre i metodi e l'organizzazione del lavoro, che possiamo per il momento solo immaginare, renderanno l'uomo meno schiavo dandogli la possibilità di dedicarsi di più al così detto "ozio creativo".
Nasceranno nuovi prodotti e nuove filiere, ci sarà spazio per nuove occupazioni in nuovi settori dell'energia, delle nuove costruzioni, del trattamento dei rifiuti, dell'aeronautica, della conquista dello spazio, della medicina ecc..
Sarà compito dei politici e degli economisti modellare il prossimo futuro sociale, rendendo accessibile l'entrata delle nuove generazioni allo studio e ai nuovi lavori con una più equa redistribuzione dell'accresciuta ricchezza che l'intelligenza artificiale sicuramente produce e produrrà, con la consapevolezza che la creatività è una funzione che manca alle macchine sia pure intelligenti.
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