Ci risiamo- Nel momento nel quale bisogna realizzare gli obiettivi del PNRR, la guerra ai confini dell'Europa e dell'occidente pone in pericolo la sicurezza di tutti, il rincaro dell'energia e delle materie prime sta avviando una spirale inflazionistica deleteria per il risparmio degli italiani, la politica e i partiti si frantumano su futili e illogici motivi e fanno emergere con chiarezza la pochezza e l'autoreferenzialità dei loro leader.
L'iconografia di questi uomini è ridicola, patetica e desolante. A tal proposito mi viene in mente la riunione di Berlusconi con la Fascina, Tajanni, Cesa, Lupi e Salvini e le uscite televisive di Conte, protagonisti dell'affossamento di Draghi, una delle poche persone veramente competenti nel marasma politico italiano e di un universale riconoscimento di carisma e correttezza.
Clamorosa quanto inattesa mi è sembrata la riflessione di Carlo Nordio.
Il magistrato riflette sulla crisi di governo che ha portato alla caduta di Mario Draghi e ai sospetti, avanzati soprattutto da sinistra, di interferenza russa in quanto accaduto negli ultimi 2 giorni in parlamento. "Non abbiamo prove - premette Nordio - ma le coincidenze sono diventate indizi gravi, precisi e concordanti"
Non è dato sapere se si riferisse alle dichiarazioni di Draghi che al Senato ha sottolineato la necessità di adottare misure per contrastare l'ingerenza della Russia e di altre autocrazie nella politica interna e nella società italiana o a sue autonome indagini
A parte tali autorevoli considerazioni e le conseguenze che ne potrebbero conseguire, se ci fossero veramente riferimenti concreti, sulle alleanze strategiche, economiche e valoriali, oltre ai rapporti con l'Unione Europea, la situazione politica attuale è vista dai più come un non senso e pone diverse domande sui leader di partito-
Stupiscono, ma stavolta in senso positivo, le dichiarazioni di Brunetta e della Gelmini: "da Forza Italia un sabotaggio che rinnega la storia del partito. Ormai Silvio ha perso la lucidità"-
Personalmente non credo che Berlusconi abbia perso la lucidità, penso al contrario che il suo narcisismo lo sta spingendo a voler riaffermare la sua convinta supremazia nel centrodestra e nello scenario politico, mentre le sue parole in un intervista ne rilevano lo stato d'animo: "Draghi non lo abbiamo cacciato noi, se ne è voluto andare lui, ne aveva le scatole piene". E aggiunge: "Io al seguito di di Salvini? Non scherziamo, tra me e lui io prevalgo per intelligenza, competenza ed esperienza"
Per analogia di pensiero quindi credo sia inutile che la Meloni reclami la leaderschip nel centrodestra. Vedremo inediti sviluppi dopo le elezioni.
Lo stato dell'arte negli altri partiti non è scevro dal caos che regna sovrano nella politica italiana per cui all'orizzonte non si intravede nulla di buono, bisogna solo sperare che questo sia il meno importante dei problemi e che si riesce, nel futuro prossimo, a definire finalmente un progetto comune da proporre agli italiani e credibile in Europa e nel mondo per contrastare la galoppante povertà non solo economica ma anche culturale, morale e valoriale.
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