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Ciro Buonajuto (Iv): "Il partito della Nazione non è un porto di mare"

Felice Massimo De Falco • 8 febbraio 2023

Intervista a Ciro Buonajuto (Iv), sindaco di Ercolano: "Il partito della Nazione sia il partito delle Riforme"

- Signor sindaco, c’è un certo fermento culturale attorno alla nascita del nuovo soggetto politico, il partito della Nazione, nato dalla federazione di Azione e Italia Viva. In un epoca in cui la gente è allergica ai partiti, questo soggetto cosa sarà?


Questo soggetto cercherà di riavvicinare i cittadini alla politica in un momento in cui la gente si allontana dai partiti. Lo dico da sindaco: la mia esperienza è un'esperienza di concretezza. Affrontare quotidianamente i problemi e cercare una soluzione riavvicina i cittadini alla cosa pubblica. Ed è questa esperienza che dobbiamo portare nel nuovo soggetto politico, bisogna far rinnamorare la gente per le battaglie politiche. La politica non è una parolaccia: la politica è bella, diceva Gabriele Salvatores in un suo film. Fare politica è un compito accattivante perchè aiuta a sognare e a disegnare il futuro dei nostri figli. Chi fa politica è, dunque, un privilegiato.


- Perché un nuovo partito?


Perchè c'è gente che ha a cuore le riforme di un Paese che ne ha un gran bisogno.


- Perché il nome Nazione che fa pensare male a nazionalismo?


Lascerei stare chi pensa male, la politica purtroppo è piena di dietrologie che allontanano la gente. Io credo che questo nuovo soggetto politico non debba essere un porto nel quale chiunque possa sbarcare, ma deve essere un luogo in cui si discute di futuro pragmaticamente partendo dai problemi delle persone.


- A chi si rivolge? Quale spazio politico occupa?


Questo è un partito liberista, europeista e riformista che ha l'ambizione di poter far toccare un sogno alle persone, ed è un partito che nel panorama nazionale manca.


- Azione e Italia Viva hanno due leader con un carattere particolare. Sapranno essere complementari?


Io non mi preoccuperei di un partito in cui convivono due leaders così strutturati e così autorevoli; la leadership fa bene alla politica, la politica necessita di leader. Abbiamo il privilegio di avere Carlo Calenda e Matteo Renzi, sarei preoccupato per gli altri partiti in cui si percepisce tanta modestia di classe dirigente.


- Dopo il congresso Pd, vi aspettate che alcuni dem vengano da voi?


Non voglio entrare nelle cose del Pd: più ascolto le dichiarazioni dei membri del Pd, più mi rendo conto che stanno lontani dai problemi reali della gente. Spetta a loro scegliere se guardare al passato oppure forgiare un soggetto riformista che guarda al futuro.


- Il centrodestra è molto coeso per ora e forte elettoralmente. Da qui alle prossime sfide elettorali cosa potrebbe accadere?


Il centrodestra è forte perchè poggia il suo consenso sulle bugie da campagna elettorale, ma la verità prima o poi viene a galla e i cittadini sapranno ravvedersi.



- Da soli non si va da nessuna parte. Il Pd è in forte difficoltà, bisognerebbe sperare solo in Bonaccini che un’idea di alleanze ce l’ha, magari con un centro liberale e riformista, abbandonando la tentazione grillina.


Io mi auguro che il nuovo segretario del Pd sia libero di non allearsi col M5S e di non abbracciare un partito che ha fondato la sua forza elettorale sulle bugie, le urla e la rabbia. Ma sopratutto auguro a lui o lei di avere una visione del Paese in cui l'assistenzialismo non diventi lo strumento intorno al quale far reggere la nostra economia. Con l'assistenzialismo non si va da nessuna parte. Mi auguro che dopo il congresso ci sia una discussione seria ed il Pd, così come quando c'era Renzi, possa tornare a parlare di futuro e riforme per fare dell'Italia il faro d'Europa.



- Chi metterebbe nel pantheon del nuovo partito dei personaggi che hanno fatto la storia?


Mi sono stancato di ascoltare quanto era bella la loro storia. Io da oggi voglio parlare di quanto sarà bello il
nostro futuro!


- La volta scorsa era Draghi il vostro candidato premier, stavolta chi sarà? Magari è tempo di una donna


Io credo che Mario Draghi sia stato uno dei migliori premier della nostra storia, considerata congiuntura economica e sociale in cui versava l'Italia. Draghi è stata un'intuizione felice di Matteo Renzi che ha capito che Conte ci avrebbe portati alla deriva.Sono convinto che anche oggi Draghi sarebbe un'ottimo presidente del consiglio. Ma guardiamo al futuro: credo che l'Italia sia pronta per una premier liberale donna. Il Partito della Nazione ha tante risorse femminili da mettere in campo, con l'autorevolezza e capacità di guidare il Paese.

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