- Sindaco Cirillo tiene banco la questione del Ddl autonomie sul quale voi avete forti perplessità. Quali sono tra le tante?
Un provvedimento che aumenta ancora di più il divario tra Nord e Sud. Il partito democratico è sempre stato contrario ed ha messo in campo diverse proposte che non sono state minimamente prese in considerazione da questo governo di centro-destra.
- La Lega ha voluto fortemente questo provvedimento. Si è fatto un’idea del perché?
Più finanziamenti alle regioni del Nord che diventerà sempre più ricco. Non possiamo permettere lo smantellamento della sanità pubblica e della scuola. I sindaci devono mobilitarsi contro questo provvedimento che aumenterà le diseguaglianze.
- Si aprirebbe un divario enorme tra Nord e Sud?
Già c’è un divario enorme tra Nord e Sud, con l’autonomia il mezzogiorno sarà ancora di più penalizzato.
- Chi sono i nemici del Sud all’interno del Sud?
Quelli che dicono di interessarsi ai problemi del sud e poi non fanno nulla per risolverli.
- C’è chi dice che si sta facendo tanto rumore per nulla. Senza costare un euro, infatti, questa riforma dovrebbe garantire una maggior responsabilizzazione della spesa pubblica, maggior efficienza e quindi servizi di maggior qualità offerti ai cittadini. Dimenticando che l’istituzione delle regioni è stata, storicamente, una delle cause che ha fatto esplodere il debito pubblico e ha complicato non poco l’assetto normativo e istituzionale del Paese.
Il testo del provvedimento definisce i principi generali per l’attribuzione alle Regioni a Statuto ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. I sindaci devono mobilitarsi, si rischia di creare nuove spaccature sociali e il rischio di non assicurare a tutti gli stessi diritti.
- Parlando d’altro, a breve c’è il congresso del Pd, lei con chi sta e perché?
Abbiamo fiducia in Stefano Bonaccini, bisogna aprire una nuova fase e discutere di nuove idee di rilancio del partito democratico.
- Quali sono i mali del Pd e come si sanano?
Bisogna ripartire dai territori, proporre nuove idee e misurarsi con la modernità. Ci sono tanti sindaci, consiglieri, militanti bravi del partito democratico che devono essere messi al centro del nuovo progetto politico. L’individualismo non porta da nessuna parte.
- È stato un errore l’intesa coi 5 stelle?
Con il M5S abbiamo condiviso un periodo di governo. Non credo si possa parla di errore, ora bisogna guardare al futuro e proporre delle alternative valide alla destra di Giorgia Meloni
- Andare oltre il Pd, come dice Fassino. Oltre cosa c’è?
Fassino quando dice di andare oltre il Pd vuole un partito nuovo, ambizioso e moderno. Partiamo da un confronto continuo, quello non deve mai mancare.
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