Rubrica emozionale a 360 gradi
Make-up Cucina Styling
Benvenuti e bentornati nella mia curiosa rubrica dove imparerete presto a prendermi in parola ma non sempre esattamente alla lettera, piuttosto con le dovute fruste. Oggi infatti, avrei piacere di catapultarvi nella mia cucina dove agguanterò l'occasione per farvi lavare i piatti.
No, scherzo, piuttosto facendovi dono di una ricetta a me molto cara, coglierò spunto per fornirvi alcune chicche sulla storia dell'evoluzione del make-up.
Pronti? Prendete carta, penna e uno sbattitore elettrico.
Ingredienti per circa venti biscotti:
● 160 g di burro.
● 260 g di farina 00.
● 20 g di maizena.
● 90 g di zucchero a velo per l'impasto.
● Zucchero a velo per decorare.
● Due limoni non trattati.
● Un pizzico di sale.
● Una "biacca" di vaniglia.
No, non è un refuso e forse vi starete chiedendo dove trovare la "biacca" di vaniglia: vi anticipo che, fortunatamente, non vi sarà facile reperirla nel reparto dedicato alla preparazione dei dolci e, menomale, aggiungerei con convinzione.
Il termine biacca dal latino cerussa, forse derivante dal greco κηρός che significa cera, è un pigmento bianco costituito da carbonato basico di piombo ed è altamente tossico, mortale.
Esso veniva utilizzato in pittura come pigmento base per vernici a olio ma anche in campo estetico, come belletto per conferire alla pelle quel tipico aspetto pallido il cui candore rappresentava per i greci un archètipo di assoluta bellezza, tornato in auge in epoca rinascimentale a uso dell'aristocrazia del tempo, che lo utilizzava anche per camuffare la sporcizia della pelle dovuta alla scarsa igiene.
Ne faceva larghissimo uso la regina d'Inghilterra Elisabetta I Tudor, per camuffare, inoltre, le cicatrici lasciatele dal vaiolo in giovane età, pare che dalla biacca non ci potesse mai liberare, infatti non veniva quasi mai rimossa neppure di notte ma piuttosto la si stratificava, addirittura fino a due centimetri di spessore e quando questa con il tempo tendeva a scurirsi, la si eliminava con l'uso del mercurio, per poterla poi riapplicare nuovamente.
L'uso spropositato lacerava irrimediabilmente la pelle, causava la perdita dei capelli e nel tempo provocava la morte originata dall'avvelenamento da piombo.
La vendita della "biacca", a causa della sua tossicità, è tassativamente proibita da tempo in molte parti del mondo tra cui l'UE e gli USA, per cui vi vieto il suo utilizzo in ambito culinario ed estetico e vi invito a sostituire la "biacca di vaniglia" con la più tradizionale bacca di vaniglia.
Dopo questa lunga e interessante divagazione godiamoci questa coccola che profuma di vaniglia in famiglia, di seguito vi lascio il procedimento e se avete gradito i miei tips e i miei biscotti, condividete l'articolo con chi vi sta più a cuore.
In un robot da cucina, inserite la frusta e amalgamate bene il burro, che dovrà essere a temperatura ambiente, con lo zucchero, i semi di una bacca di vaniglia (vi basterà tagliarla longitudinalmente con un coltello e estrarne i semi con un cucchiaino), la scorza finemente grattugiata di due limoni, attenti a non grattugiare l'albedo (il bianco) o risulterà amaro, fino a ottenere un composto cremoso. Unite due cucchiai di succo di limone, precedentemente filtrato con un colino. Miscelate tra di loro le due polveri (farina e maizena), unitele al composto e con un gancio o una frusta K amalgamate velocemente il tutto fino a ottenere un impasto compatto.
Formate un rotolo di circa quattro centimetri di diametro, avvolgetelo nella carta forno e riponetelo in frigo a riposare per una notte. Rivestite una teglia da biscotti con della carta forno. Preriscaldate il forno a 180° se avete un forno statico e a 170° se ventilato, spacchettate il panetto e tagliatelo a rondelle di circa un centimetro, non meno, posizionatele sulla teglia ben distanziate.
Cuocete i biscotti ⅚ minuti per lato, essendo morbidissimi vi consiglio di girarli delicatamente con l'aiuto di una spatola, a fine cottura dovranno risultare appena dorati, tendenzialmente pallidi, quasi come la "biacca", estraete la teglia, lasciateli raffreddare e ancora tiepidi ripassateli nello zucchero a velo.
Una volta terminato il procedimento, potrete conservarli in una scatola di latta fino a quindici giorni, ma vi assicuro che li mangerete tutti molto prima, provare per credere. I biscotti alla bacca di vaniglia, sono ottimi per accompagnare una gustosa tazza di tè in vero stile British!
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