"Una sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma da 5.000 euro a 100.000 euro". è quanto rischierà - secondo una proposta di legge presentata a Montecitorio dall'esponente di Fdi, Fabio Rampelli, con la firma di una ventina di deputati del suo partito - chi continuerà a macchiarsi di 'forestierismo' linguistico, ovvero ad utilizzare termini non della lingua italiana innanzitutto nella pubblica amministrazione.
Il vicepresidente della Camera da tempo porta avanti la battaglia contro l'utilizzo di termini stranieri. Fdi ha anche presentato a novembre un ddl a palazzo Madama (firmatario il senatore Menia) per 'costituzionalizzarè l'italiano come la lingua ufficiale della Repubblica. Lo stesso Rampelli aveva annunciato qualche mese fa l'intenzione di affiancare alla proposta di legge costituzionale una ordinaria che per obbligare tutte le amministrazioni partecipate dallo Stato a utilizzare l'italiano. Anche nelle scorse legislature l'esponente di Fratelli d'Italia aveva presentato dei testi per salvaguardare la lingua italiana e istituire un 'Consiglio superiorè contro l'abuso di lingue straniere.
Abbiamo intervistato il promotore, l'on. Fabio Rampelli
On.Rampelli perché una legge che elimina le parole straniere dalla pubblica amministrazione?
Semplicemente perché siamo in Italia e le istituzioni italiane devono parlare nella lingua madre. In modo particolare, è indispensabile che le leggi che stabiliscono diritti e doveri dei cittadini vengano comprese da tutti, c’è un diritto alla comprensione che è più importante ancora del diritto alla difesa della lingua italiana. Anche i soggetti non istruiti, quelli che hanno iniziato a lavorare da giovanissimi, che hanno la quinta elementare o la terza media, hanno il diritto di capire il linguaggio delle istituzioni
Eppure molte volte gli inglesismi sintetizzano al meglio concetti che se espressi in italiano sono lunghi
Se esistono dei vocaboli in lingua straniera non traducibili e che per questo motivo entrano nel gergo comune e fanno il loro ingresso nel dizionario della lingua italiana vanno utilizzati banalmente, viceversa, se esistono dei termini corrispettivi in lingua italiana occorre utilizzarli
È una congiura contro le lingue straniere?
Non c’è nessuna congiura contro le lingue straniere, più lingue si studiano e si parlano e meglio è perché significa avere la possibilità di muoversi con maggiore libertà per tutte le nazioni del mondo, ma questo non c’è nulla con la battaglia per difendere la lingua italiana che, ribadisco, ha due contenuti fondamentali: il diritto alla comprensione dei linguaggi adoperati dagli enti pubblici e privati da parte dei cittadini che non conoscono le lingua straniere ed è un fatto democratico, poi c’è la difesa di una lingua che è stata velocemente infiltrata da forestierismi, rischia nel corso di qualche secolo di estinguersi
Vuole fare come in Francia, dove esigono che si parli la loro lingua?
No, non pretendo che i cittadini parlino la lingua italiana, ognuno parla la lingua che vuole, pretendo solo che le istituzioni italiane parlino italiano, al netto di quegli enti che si rivolgono ai mercati esteri o alle relazioni diplomatiche
Come intende valorizzare l’italiano nella PA?
Non si capisce perché le istituzioni debbano poter fare abuso di foresterismi, è un atteggiamento inappropriato anche per una piccola nazione. Noi abbiamo una cultura che ci viene riconosciuta ad ogni latitudine geografica e non ci consente di essere provinciali rispetto agli altri. Per fare i fighetti o esser ben accolti dobbiamo infilare una parola in inglese ogni 4 frasi. Credo che la valorizzazione della lingua italiana passa dal lavoro che le industrie culturali fanno nel Paese, come la RAI. La smettano di farsi infiltrare da lingue straniere.
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