- Capogruppo Barbara Floridia, lei è molto attenta al mondo della scuola da dove viene, attraversato da una serie infinita di problemi. Il più grave da risolvere qual è?
C'è un enorme problema legato alla dispersione scolastica, i dati italiani sono ancora ben al di sopra della media europea. Purtroppo il governo ha programmato tagli per 4 miliardi e riduzione dei dirigenti scolastici e del numero di scuole sul territorio, una misura che ci ha visti combattere in solitudine in Parlamento ma che adesso vede il risveglio di alcuni presidenti di regione che stanno facendo ricorso alla Consulta.
- Il ddl autonomia che effetti ha sulla scuola?
Devastanti. Mette a repentaglio l'unitarietà del sistema scolastico e aumenta le disuguaglianze tra studenti, con quelli del centro sud che si vedranno in mano un titolo dal valore inferiore rispetto ai propri colleghi del Nord.
- Come immagina la scuola fra 20 anni?
Ho messo nero su bianco una visione di scuola che non è la mia, ma che è condivisa con l'intera comunità scolastica, in un piano sistemico chiamato "RiGenerazione Scuola" che ho redatto quando ero sottosegretaria all'istruzione. Lì trova un progetto di scuola in dialogo costante con il territorio e con la comunità, in cui sostenibilità, innovazione ed inclusione sono i pilastri per valorizzare il merito degli studenti e dei docenti. Non è un sogno, ma un progetto che si è avviato e che ha previsto specifici stanziamenti di risorse per ogni sua voce. Speriamo che il ministro attuale lo porti avanti.
- Vi dicono: siete quelli dei banchi a rotelle. Lei come commenta?
Francamente ho smesso di commentare. Chi voleva capire che si tratta di una strumentalizzazione becera lo ha capito.
- Le donne in politica si fanno strada. Le piace un premier donna?
Mi piace un premier che sappia guidare il Paese con lungimiranza e obiettività, ricordando che è alla guida del Paese e non del suo partito. Giorgia Meloni è una donna ma fa esattamente il contrario.
È per introdurre l’educazione sessuale a scuola?
Certamente. Il Movimento 5 Stelle sta lavorando a un testo proprio su questo
- Cosa è cambiato dal Movimento di Di Maio a quello di Conte?
Il Movimento non era di Di Maio come non è di Conte. Si è evoluto naturalmente nel tempo e oggi vede in Giuseppe Conte una leadership autorevole e capace di interpretare al meglio le sfide che abbiamo di fronte
- Guarda con interessa in termini di futuribili alleanze al congresso Pd? Lei era una delle promotrici del campo largo?
Il campo largo è solo una formula di palazzo di chi è capace di parlare solo politichese. Non condividiamo nulla con il partito di Renzi e Calenda mentre il PD credo debba fare prima chiarezza con se stesso. La nostra agenda politica è chiarissima e siamo aperti al dialogo con chi la condivide
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