Era nell’aria per chi ha sentore dei traccheggiamenti prolungati in fase di trattazione pre-elettorale. Lello Russo e Domenico Leone si stringono la mano e continuano a passo danzante il loro cammino verso un destino comune che li vede assieme da circa 20 anni.
Cadono le remore e le velleità, che pure servono, davanti alla galantomeria di un progetto di ricostruzione della città, caduta nel baratro del l’ignavia e della noncuranza negli ultimi anni, dopo l’epopea vissuta spalla a spalla. Cadono gli enigmatici algoritmi di Centro, si frantumano i rigogliosi sogni di una destra, impiantata più con intelligenza artificiale che con cervello politico che guarda al raggiungimento del risultato. Leone porta in dote un quoziente elettorale molto importante, forse decisivo per passare il test del 14 maggio già dal primo turno.
La maturità politica non sta nel calcolare un obiettivo col solo sacrificio, ma sta nella capacità di fiutare bene dove sta andando il vento, capire il contesto politico e storico, e seguirlo contro ogni degna aspirazione, che verrà solo riposta e non frammentata. Per Pomigliano è il New Deal, un punto della sua sopravvivenza che richiede un "Mario Draghi", con un gruppo di sostegno di ampio raggio teso solo sui problemi della città. La variegatezza delle appartenze si mitigherà davanti a quello che c'è da fare. Ed è un bene avere gente come Mimmo Leone, un gran lavoratore, che meriterà un ruolo di primo piano finalmente, in concilio con le sue aspirazioni.
Con lui entrano Elvira Romano, ex candidata sindaco e Peppe Capone, ex capogruppo di Forza Italia: pezzi da novanta in una pregiata cristalleria, di quelle che si usano nei giorni di festa. Due destini che si uniscono, patti tra uomini dignitari di un pedeegre di alto profilo. C’è da dire che il quadro è eterogeneo ed ora serve un prossenneta, una figura capace di fare sintesi e di muoversi nelle acque torbide della diversità e dei distinguo.
E' proprio Peppe Capone, mentore di Leone, ha svelare l'arcano che teneva ingessato un potenziale centrodestra: "Constatata l’impossibilità di creare una coalizione competitiva con Mimmo candidato sindaco ,e non per colpa nostra ma di alleati d’area che mettevano il veto sul suo nome contrapponendo altri nomi,si è arrivati alla scelta più coerente e efficace per non disperdere il patrimonio di consensi e qualità che attorno a Mimmo c’è" .
"Mimmo per primo", continua Capone, "con grande dignità e senso di responsabilità da vero leader ha avvertito quest’esigenza. Abbiamo una lista che ora come ora è piena di forti candidati".
Ma abili prove ne sono state già date in passato: le formazioni schierate da Lello Russo non hanno mai avuto un’identità certa, ma sempre forgiata sul campo di battaglia davanti ai problemi della città, “mettendo al centro il cittadino”. E sarà così anche ora che le segreterie sono in fibrillazione per fare e disfare accordi, come quello del centrodestra, un impianto troppo fievole per reggere all’urto financo dell’organizzazione. È una bella giornata per il polo civico, è una bella giornata per la politica. Ora le Idee sono in Movimento.
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