Visite
VISITE

"A tu per tu con Dio" - la rubrica pastorale di Don Filippo Centrella -I giovani alla prova del "bello"

Felice Massimo De Falco • 10 marzo 2023

Spesso però i nostri sensi vengono sedotti da un altro tipo di bellezza, una bellezza vacua, talvolta deformata, che ci attira, che apparentemente ci soddisfa ma che ben presto ci abbandona in uno stato di insoddisfazione, di ansia e solitudine. Bellezza ammaliante ossia, etimologicamente, che conduce al male, nel senso che distoglie dalla verità di noi stessi e risulta così mortifera. È la bellezza di Circe e delle sirene che vorrebbero arrestare il viaggio di Ulisse; è la bellezza di un amore seducente senza storia e libertà reciproca che blocca la vita anziché potenziarla

L’amore tende al bello, abbiamo detto. Ma cos’è bello? Ad un primo livello possiamo dire: è bello ciò che piace e piace perché appaga. Ma non sempre troviamo appagamento in ciò che si rivela per noi salutare: perché? L’appagamento (dal latino a(d)-pacare ossia pacificare) tende alla pace dei sensi (nel suo significato etimologico); tende naturalmente al bello in quanto armonico. Tuttavia, l’appagamento è per un attimo, non è una condizione durevole, almeno in questa vita caratterizzata, per credenti e non, da uno stato di tensione continua. Quando, per svariati motivi legati alla propria storia personale, si fa fatica a sedare temporaneamente e, almeno parzialmente, la tensione, più o meno consapevolmente si cercano oggetti forti, potenzialmente in grado di soddisfare la maggiore tensione interna ad un punto di equilibrio più alto.


La “posta in gioco” sale e chi perde il controllo cade più rovinosamente. Vero è anche che le personalità più geniali e passionali si muovono a questa altitudine. Basti pensare a qualche adolescente particolarmente irrequieto di nostra conoscenza, ad artisti, filosofi, scienziati, mistici.

Tornando al bello: in linea generale vale il principio greco della kalokagathia, ossia della coincidenza di buono e bello; intuire e desiderare il bello significa intuire e desiderare la promessa buona della vita. Per quanto resti fondamentalmente una percezione soggettiva, la bellezza ha dei tratti oggettivamente riconoscibili rispondenti alla struttura armonica dell’umano. Un tramonto, un fiore, una bella donna, il volto di un bambino sono da tutti riconoscibili come belli. Spesso però i nostri sensi vengono sedotti da un altro tipo di bellezza, una bellezza vacua, talvolta deformata, che ci attira, che apparentemente ci soddisfa ma che ben presto ci abbandona in uno stato di insoddisfazione, di ansia e solitudine. Bellezza ammaliante ossia, etimologicamente, che conduce al male, nel senso che distoglie dalla verità di noi stessi e risulta così mortifera. È la bellezza di Circe e delle sirene che vorrebbero arrestare il viaggio di Ulisse; è la bellezza di un amore seducente senza storia e libertà reciproca che blocca la vita anziché potenziarla; è la bellezza dei modelli televisivi che, con la sua forza prorompente e sprezzante, induce inesorabilmente a cure (per non dire torture) estetiche costose e spesso pericolose; infine, è la bellezza immaginata e lasciata immaginare molto spesso nelle chat-line: ci si crea un’identità virtuale senza difetti e si cercano nuove relazioni e riconoscimenti in una vita parallela che mortifica quella reale.


Si intravede già qui l’equilibrio instabile su cui poggia il bello, tra pienezza e svuotamento dell’io, tra vita e morte, apertura al mistero e ottundimento. Ma facciamo un passo ulteriore: il bello, come l’amore, non è solo ciò che appaga. Lo è ad un primo livello, ma non ci si può fermare qui. Parlando di bellezza Gibran scrive: «la bellezza non è bisogno, ma estasi. Non è una bocca riarsa, né una mano vuota e protesa, ma piuttosto un cuore che arde e un’anima incantata. Non è l’immagine che vorreste vedere, e neppure la canzone che vorreste sentire, ma un’immagine visibile anche ad occhi chiusi, e un canto che potete udire anche tappandovi le orecchie. Non è la linfa nella corteccia rugosa, né un’ala attaccata a un artiglio, ma piuttosto un giardino eternamente in fiore e uno stormo di angeli sempre in volo. Gente di Orfalese, la bellezza è la vita stessa, quando la vita rivela il suo sacro volto. Ma voi siete la vita e il velo. La bellezza è l’eternità che si guarda allo specchio. Ma voi siete l’eternità e lo specchio». Per comprendere questo passaggio è sufficiente riflettere su due esperienze comunemente considerate agli antipodi ma di fatto molto simili: l’esperienza mistica e l’esperienza erotica.

 

Share

Tutti gli articoli

21 febbraio 2025
"Per quanto si possa prendere d’esempio qualcuno, ho sempre creduto che si impari solo dagli sbagli che tu stesso commetti".
Autore: Marianna Marra 12 febbraio 2025
"Succede che quando inizi a frequentare un mondo, diverso da quello che hai vissuto fino a quel momento, non capisci più dove stia la verità. Letteralmente".
shrek, shrek the musical, graziano galatone,
Autore: Marianna Marra 17 gennaio 2025
shrek, shrekthemusical, fiona, ciuchino, graziano galatone, musical, notredame de paris, frollo, febo, esmeralda, quasimodo, cocciante, i promessi sposi, renzo e lucia.
Autore: Anna Poerio 10 gennaio 2025
La miniserie “Leopardi. Il poeta dell’infinito” è stata liberamente ispirata alla vita del grande poeta, tuttavia, sarebbe stato opportuno non trascurare alcuni elementi che avrebbero potuto arricchirla. Nel film vediamo Poerio proferire solo poche parole; le uniche di rilievo sono quelle con cui prende le difese del Leopardi, offeso dal Tommaseo, definendolo giustamente il più grande poeta del tempo. Nelle poche scene in cui appare il poeta napoletano, egli è sempre silente, sembra quasi un personaggio ininfluente, cosa che non gli rende giustizia, in quanto a Firenze il Poerio era preso molto in considerazione e godeva di notevole rispetto e ammirazione.
Autore: Felice Massimo De Falco 31 dicembre 2024
Micaeala Ottomano: "S ono percepita come un’aliena e devo riconoscere che trovo molto più osteggiante il comportamento dei colleghi uomini rispetto a quello delle donne, con le quali la competizione e’ molto più sana. La maggior parte degli uomini in Italia non ama la donna in carriera, poiché rappresenta un problema, l’uomo vuole competere con un uomo e non con una donna che spesso percepisce, inconsciamente, come una minaccia al suo ego. Il nostro Paese è più che impregnato di patriarcato, da Sud a Nord è sempre più frequente che sia l’uomo a decidere le regole in società. Basti pensare alle piccole questioni giornaliere, se hai un uomo accanto tutti ti mostrano maggior rispetto, farsi valere da sole per noi donne e’ difficilissimo. Ora con Giorgia Meloni premier la situazione e’ in miglioramento ma sono molti, troppi i suoi detrattori; ovvero quelli che non vogliono riconoscere le sue straordinarie capacità solo perché è donna: una stortura del nostro tempo".
Autore: Mario Sorrentino 24 dicembre 2024
Nelle mani di Dickens, il Natale torna ad essere un tempo per riunirsi con la famiglia, celebrare lo spirito di generosità e festeggiare allegramente.Soprattutto, il periodo natalizio è un’opportunità per sintonizzarsi su una frequenza più alta e per prestare le nostre voci al ritornello che canta uno dei brani più antichi e migliori di tutti: la canzone del potere redentore dell’amore. E oltre al fuoco acceso di un focolare, è soprattutto al calore che abbiamo dentro che penso. Un calore che si alimenta con le cose semplici, essenziali, autentiche. Un sorriso, uno sguardo, un abbraccio. Quelle che fanno emergere il nostro lato migliore. Le cose che ci fanno volere più bene a noi stessi, da Seneca,”si vis amari ama”. Penso agli occhi di chi ci guarda con amore, di chi ci incoraggia sempre, di chi alzando un calice, cercando il nostro bicchiere, brinda ancora alla vita.
Autore: Felice Massimo De Falco 24 dicembre 2024
In un’intervista approfondita al Prof. Andrea Spiri, storico e docente alla facoltà di Scienze politiche alla LUISS di Roma, sono emerse riflessioni significative sul legame culturale tra il Partito Socialista Italiano (Psi) e la destra italiana, con particolare attenzione alla figura di Bettino Craxi e alle sue eredità nel contesto politico attuale, rappresentato da Giorgia Meloni. Per Spiri, oggi, il riformismo di Giorgia Meloni presenta alcune affinità con il pensiero di Craxi. Entrambi condividono l’idea di un riformismo che risponde a una realtà in evoluzione, ponendo l’accento sull’autonomia e sul primato della politica.
intervista a Sabrina Musco di Marianna Marra
Autore: Marianna Marra 11 dicembre 2024
Nella seconda parte dell'intervista a Sabrina Musco si parla di Arkane, Fika, disabilità, strutture turistiche di ricezione, sharenting, decorazioni natalizie, viaggi, albero di natale, content creator, travel writer, cotswolds, inghilterra, blogger, fashion, moda, styling, marianna marra, strutto & parrucco, rubrica, emozioni, makeup, cucina, costume, gioielli, svezia, lapponia, natale, aurora boreale, telese terme, napoli, milano, blogging.
Autore: Marianna Marra 3 dicembre 2024
Sabrina Musco: “I numeri sono importanti e molto per il tipo di lavoro che faccio perché ciò che un’azienda ‘acquista’ durante una sponsorizzazione è il legame che si ha con le persone che si seguono. Grandissimi numeri non vuol dire per forza ottimi risultati, ma è normale che i numeri siano anche di influenza per un’azienda che ti sceglie (oppure no) credo che l’aspetto fondamentale sia non guardare ‘solo’ ai numeri”.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 dicembre 2024
In un’epoca caratterizzata da rapidità e oblio, emerge una domanda cruciale: stiamo davvero costruendo una società che non lascerà tracce nel futuro? Questa riflessione proviene da un’analisi profonda della nostra cultura contemporanea, che “sembra abbandonare le proprie eredità, sia culturali che storiche”. É il tema a cui risponde Marcello Veneziani, scrittore e filosofo, nel suo nuovo libro “Senza eredi, Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un'epoca che li cancella”, edito da Marsilio.
Altri post
Share by: