Sono passati tredici mesi dall'invasione russa ai danni dell'Ucraina e la guerra ha assunto connotati inaccettabili per la perdita di vite umane e distruzione di intere città e infrastrutture, vitali per la popolazione che versa ormai nella miseria e nella degenza. Nonostante le ingenti perdite in termini umani il Cremlino continua a precisare che gli obiettivi della Russia in Ucraina non possono al momento essere raggiunti attraverso la cessazione dei combattimenti.
La intransigente posizione di Mosca sul conflitto, alla luce delle politiche economiche commerciali e sociali sullo scacchiere geopolitico, ci riportano al dualismo manicheo per la supremazia delle rispettive sfere d'influenza della Cina e dell'America La priorità di Mosca sembra essere quella di rimuovere quanto resta del "dominio statunitense nel mondo". Allo stesso tempo, approfondire i legami e il coordinamento con la Cina e l'India. L'invasione della Russia non solo ha compromesso la pace globale, ma ha anche smosso le strutture di alleanze esistenti e ne ha rafforzate altre, creando una situazione geopolitica che si è rivelata problematica.
Il mito militare della Russia e la fallita invasione dell'Ucraina da parte di Putin ha messo in evidenza la debolezza delle forze armate russe, cosa che avrà gravi conseguenze per la stabilità regionale in futuro La nuova dottrina del Cremlino si è concentrata sulla necessità di rafforzare la sovranità del Paese e realizzare un nuovo ordine mondiale più "giusto e multipolare", di conseguenza, gli Stati Uniti sono classificati come la più grande minaccia per la Russia, "la principale fonte di rischi per la sua sicurezza e la pace internazionale". Nel documento di 42 pagine, che è stato pubblicato sul sito web del Cremlino, si legge "la Federazione Russa intende dare la priorità all'eliminazione delle vestigia del dominio degli Stati Uniti e di altri paesi ostili nella politica mondiale".
E per "paesi ostili" il Cremlino intende tutti quei paesi, specialmente occidentali, che hanno condannato l'Operazione speciale e adottato sanzioni contro la Russia. Quindi Mosca d'ora in poi mirerà a "creare le condizioni affinché qualsiasi stato rifiuti le mire "neocolonialiste ed egemoniche". dell'America: ovviamente. In questo Cina e India saranno essenziali. Nel documento si parla anche della Russia come di una "civiltà statale" che ha l’incarico di difendere quello che viene definito un "mondo russo" delle culture correlate nel continente eurasiatico.
Lo stesso concetto di difesa del "mondo russo" sarebbe la giustificazione della guerra in Ucraina, mossa per salvaguardare la minoranza di lingua russa del paese. "Per quanto riguarda l'Ucraina, non cambia nulla, l'operazione militare speciale continua perché oggi è l'unico mezzo che abbiamo per raggiungere i nostri obiettivi", ha sottolineato Peskov. Intanto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha parlato del ruolo della Cina: «In qualità di membro permanente del CdS, Pechino ha la responsabilità di salvaguardare i principi e i valori che sono alla base della Carta Onu». E «ha la responsabilità di svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere una pace giusta, che può essere giusta solo se si basa sulla difesa della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina». Per i progetti russi infatti, la Cina e l'India sono ufficialmente designati come i principali partner della Russia nella formulazione di una svolta politica verso Est.
Una decisione che segue a stretto giro la visita del leader cinese Xi Jinping a Mosca, dove insieme a Putin ha sottolineato l'importanza di una cooperazione bilaterale. Mosca dirama le nuove linee guida di politica estera, ritenendo “di particolare importanza l’approfondimento globale delle relazioni con Cina e India e del coordinamento con questi due Paesi, centri di potere globali amichevoli”. In un tale contesto geopolitico la guerra è destinata a durare fino al logoramento dei belligeranti perchè la Cina intrinsecamente non intende condividere con altri paesi, e tanto meno con la Russia, la sua anelata egemonia politica, economica e commerciale. Tali aspettative sono in contrasto con le politiche della Russia di Putin che mira a «creare le condizioni affinché qualsiasi stato rifiuti le mire neocolonialiste ed egemoniche indipendentemente da cosa accadrà in Ucraina.
Una cosa però è certa: che la Russia vinca o perda non torneremo mai più al mondo che esisteva prima del 24 febbraio 2022; A noi resta solo da augurarsi che nel mondo che emergerà dal conflitto predominino la pace e la stabilità. In tale scenario la Cina non può permettere che la Russia realizzi la sua supremazia etnica e culturale che ostacolerebbero le sue mire egemoniche, è per questo, trincerandosi dietro un'astratta imparzialità, vede con favore il prolungarsi della guerra in Ucraina, che certamente, a lungo andare, indebolirà la Russia facendol a diventare inevitabilmente un vassallo della Cina nello scacchiere Euroasiatico.
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