Visite
VISITE

Tra fantasia e realtà con Salvini e la sua Terra di mezzo

Mario Volpe • 6 febbraio 2023

Tra fantasia e realtà con Salvini e la sua Terra di mezzo

Franca Rame l’attrice lo ha raccontato in un monologo teatrale lo stupro che subì il 9 marzo del 1973 da parte di un gruppetto di balordi riconducibili a frange dell’estrema destra, mentre in quello stesso giorno una casalinga di Milano, moglie di Ettore Salvini, dava alla luce il piccolo Matteo a cui il destino avrebbe assegnato il peso di grandi responsabilità. Ma nello stesso anno in cui nasceva Matteo Salvini; parenti, amici e centinaia di ammiratori porgevano l’estremo saluto (seppur in giorni e luoghi diversi) all’attrice Anna Magnani, al poeta Pablo Neruda, al presidente cileno Salvator Allende, all’artista Pablo Picasso, a Bruce Lee e a tanti altri uomini più o meno noti tra cui John Ronald Reuel Tolkien, autore di una delle opere fantasy più lette e apprezzate al mondo: Il signore degli anelli. E se uno scrittore o un romanziere, del calibro di Tolkien, può divertirsi a creare mondi alternativi, a sviluppare e tratteggiare personaggi inesistenti con un’abilità tale da renderli reali, non vedo perché –nel rispetto del buon gusto– non si possa ripercorrere la strada opposta, usando l’immaginazione per invitare un uomo, un politico, un assessore, un segretario di partito, un europarlamentare, un senatore, un ministro, un vicepremier, un euroscettico, o chiunque altro a trasformarsi da persona reale in personaggio di fantasia.


Si potrebbe farlo partendo da una vecchia trasmissione  televisiva a premi del 1988, condotta da Corrado Tedeschi, quando il nostro Matteo di fantasia, a seguito della sua partecipazione al gioco, cadde folgorato dalla luce divina donando la somma vinta, circa quattrocentocinquanta ero di oggi, all’associazione Migranti a Milano a sostegno delle attività d’integrazione dei primi immigrati clandestini che  dall’Africa raggiungevano le coste dell’Italia alla ricerca di un lavoro sicuro e condizioni di vita migliori. Un po' come avevano fatto circa nove milioni di italiani tra il 1880 e il 1915 partiti per l’America, o per quelli che avevano raggiunto la Germania, la Svizzera e la Francia o dal sud Italia si erano stabiliti al nord per lo stesso motivo. Saranno questi ultimi a far maturare nel giovane Matteo la convinzione di dover impegnarsi socialmente affinché l’idea di nazione unica, senza distinzione territoriale e culturale, attecchisca nel cuore di tutti gli italiani. Un impegno gravoso e sfiancante per il quale fu costretto, a malincuore, a lasciare i suoi studi universitari, ma come dirà successivamente in numerose interviste televisive: “È stato per una giusta causa.”


Causa che avrebbe presto affidata all’intercessione della Madonna. Fu infatti la madre di Gesù, apparsagli in sogno durante un momento di riposo nel corso di una delle sue numerose campagne d’aggregazione e d’integrazione sociale in giro per il paese, a indicargli la via.

“Il verde sarà il colore del tuo vessillo, il colore dell’erba, delle pianure e della speranza. Il verde sarà il colore di tutti i popoli” gli avrebbe detto in sogno Maria. Un sogno così lucido e vivo che gli avrebbe dato la forza di consumarsi per gli ultimi, d’incatenarsi davanti ai campi rom per evitare che politici scellerati e senza cuore li spazzassero via con un esercito di ruspe.

Le sue battaglie non violente, maturate durante le frequentazioni nella parrocchia di Leoncavallo, lo avrebbero portato a sostenere senza indugio l’insegnamento del Cristo: porgi l’altra guancia. “Porgila”, avrebbe detto il nostro Matteo, “anche quando qualcuno entra in casa per rapinarti, per derubarti. Perché agire con violenza vuol dire richiamare violenza. La vendetta chiama vendetta, per questa ragione l’unica cosa giusta è affidarsi unicamente alle forze dell’ordine.” La battaglia del nostro Matteo Salvini contro le armi e contro gli atti di violenza fu condotta nelle piazze, nelle scuole, perfino di casa in casa suonando ai citofoni della gente e nelle aziende.


E fu proprio tra gli operai di una grande azienda di Taranto, l’Ilva, che espresse tutto il suo dissenso per le morti da fibre di amianto e per i crimini contro l’ambiente auspicando una chiusura immediata e un ammodernamento delle strutture di produzione. Ma nel 2018, già catapultato in politica, Matteo avrebbe maturato l’idea che per meglio sostenere le sue battaglie civili avrebbe dovuto agire in silenzio, lavorare duramente con discrezione lontano dal clamore mediatico dei social-media. Soltanto così avrebbe potuto ovviare a una serie di strafalcioni e disapprovazioni in cui inciampò quando, vittima di cattivi consiglieri, si schierò a difesa della piccola e media impresa italiana, di un progetto per un reddito di sostegno alle famiglie disagiate, e di una lotta intransigente alla corruzione e alle ruberie politiche che ancora appestano il nostro paese; ma questa è un’altra storia. Per ora dobbiamo, si fa per dire, accontentarci di Tolkien e del suo finale: Addio, miei coraggiosi Hobbit. La mia opera è terminata. Qui, infine, sulle rive del mare, si scioglie la nostra Compagnia.


Mario Volpe


Share

Tutti gli articoli

21 febbraio 2025
"Per quanto si possa prendere d’esempio qualcuno, ho sempre creduto che si impari solo dagli sbagli che tu stesso commetti".
Autore: Marianna Marra 12 febbraio 2025
"Succede che quando inizi a frequentare un mondo, diverso da quello che hai vissuto fino a quel momento, non capisci più dove stia la verità. Letteralmente".
shrek, shrek the musical, graziano galatone,
Autore: Marianna Marra 17 gennaio 2025
shrek, shrekthemusical, fiona, ciuchino, graziano galatone, musical, notredame de paris, frollo, febo, esmeralda, quasimodo, cocciante, i promessi sposi, renzo e lucia.
Autore: Anna Poerio 10 gennaio 2025
La miniserie “Leopardi. Il poeta dell’infinito” è stata liberamente ispirata alla vita del grande poeta, tuttavia, sarebbe stato opportuno non trascurare alcuni elementi che avrebbero potuto arricchirla. Nel film vediamo Poerio proferire solo poche parole; le uniche di rilievo sono quelle con cui prende le difese del Leopardi, offeso dal Tommaseo, definendolo giustamente il più grande poeta del tempo. Nelle poche scene in cui appare il poeta napoletano, egli è sempre silente, sembra quasi un personaggio ininfluente, cosa che non gli rende giustizia, in quanto a Firenze il Poerio era preso molto in considerazione e godeva di notevole rispetto e ammirazione.
Autore: Felice Massimo De Falco 31 dicembre 2024
Micaeala Ottomano: "S ono percepita come un’aliena e devo riconoscere che trovo molto più osteggiante il comportamento dei colleghi uomini rispetto a quello delle donne, con le quali la competizione e’ molto più sana. La maggior parte degli uomini in Italia non ama la donna in carriera, poiché rappresenta un problema, l’uomo vuole competere con un uomo e non con una donna che spesso percepisce, inconsciamente, come una minaccia al suo ego. Il nostro Paese è più che impregnato di patriarcato, da Sud a Nord è sempre più frequente che sia l’uomo a decidere le regole in società. Basti pensare alle piccole questioni giornaliere, se hai un uomo accanto tutti ti mostrano maggior rispetto, farsi valere da sole per noi donne e’ difficilissimo. Ora con Giorgia Meloni premier la situazione e’ in miglioramento ma sono molti, troppi i suoi detrattori; ovvero quelli che non vogliono riconoscere le sue straordinarie capacità solo perché è donna: una stortura del nostro tempo".
Autore: Mario Sorrentino 24 dicembre 2024
Nelle mani di Dickens, il Natale torna ad essere un tempo per riunirsi con la famiglia, celebrare lo spirito di generosità e festeggiare allegramente.Soprattutto, il periodo natalizio è un’opportunità per sintonizzarsi su una frequenza più alta e per prestare le nostre voci al ritornello che canta uno dei brani più antichi e migliori di tutti: la canzone del potere redentore dell’amore. E oltre al fuoco acceso di un focolare, è soprattutto al calore che abbiamo dentro che penso. Un calore che si alimenta con le cose semplici, essenziali, autentiche. Un sorriso, uno sguardo, un abbraccio. Quelle che fanno emergere il nostro lato migliore. Le cose che ci fanno volere più bene a noi stessi, da Seneca,”si vis amari ama”. Penso agli occhi di chi ci guarda con amore, di chi ci incoraggia sempre, di chi alzando un calice, cercando il nostro bicchiere, brinda ancora alla vita.
Autore: Felice Massimo De Falco 24 dicembre 2024
In un’intervista approfondita al Prof. Andrea Spiri, storico e docente alla facoltà di Scienze politiche alla LUISS di Roma, sono emerse riflessioni significative sul legame culturale tra il Partito Socialista Italiano (Psi) e la destra italiana, con particolare attenzione alla figura di Bettino Craxi e alle sue eredità nel contesto politico attuale, rappresentato da Giorgia Meloni. Per Spiri, oggi, il riformismo di Giorgia Meloni presenta alcune affinità con il pensiero di Craxi. Entrambi condividono l’idea di un riformismo che risponde a una realtà in evoluzione, ponendo l’accento sull’autonomia e sul primato della politica.
intervista a Sabrina Musco di Marianna Marra
Autore: Marianna Marra 11 dicembre 2024
Nella seconda parte dell'intervista a Sabrina Musco si parla di Arkane, Fika, disabilità, strutture turistiche di ricezione, sharenting, decorazioni natalizie, viaggi, albero di natale, content creator, travel writer, cotswolds, inghilterra, blogger, fashion, moda, styling, marianna marra, strutto & parrucco, rubrica, emozioni, makeup, cucina, costume, gioielli, svezia, lapponia, natale, aurora boreale, telese terme, napoli, milano, blogging.
Autore: Marianna Marra 3 dicembre 2024
Sabrina Musco: “I numeri sono importanti e molto per il tipo di lavoro che faccio perché ciò che un’azienda ‘acquista’ durante una sponsorizzazione è il legame che si ha con le persone che si seguono. Grandissimi numeri non vuol dire per forza ottimi risultati, ma è normale che i numeri siano anche di influenza per un’azienda che ti sceglie (oppure no) credo che l’aspetto fondamentale sia non guardare ‘solo’ ai numeri”.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 dicembre 2024
In un’epoca caratterizzata da rapidità e oblio, emerge una domanda cruciale: stiamo davvero costruendo una società che non lascerà tracce nel futuro? Questa riflessione proviene da un’analisi profonda della nostra cultura contemporanea, che “sembra abbandonare le proprie eredità, sia culturali che storiche”. É il tema a cui risponde Marcello Veneziani, scrittore e filosofo, nel suo nuovo libro “Senza eredi, Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un'epoca che li cancella”, edito da Marsilio.
Altri post
Share by: