Visite
VISITE

Somma Vesuviana: Villa Romana appartenuta all’imperatore Augusto?

Vera Dugo Iasevoli • 29 marzo 2023

Sebbene pochi addetti ai lavori fossero già a conoscenza della sua esistenza, solo nel 2002, finalmente, furono iniziate delle campagne di scavo approfondite e sistematiche che, con l’ausilio della Università di Tokio e sotto la direzione dell’archeologo professore Antonio De Simone, hanno riportato alla luce quasi tutta la zona archeologica. 


Non ci soffermeremo a trattare dei più noti insediamenti costieri di ville di epoca romana, siti alle falde del Vesuvio ma, piuttosto, della importantissima scoperta, effettuata nel 1930 nei pressi di Somma Vesuviana, in contrada Starza della Regina, di una magnifica Villa Romana, di notevole estensione e prestigio.

La parziale distruzione e il seppellimento, di tutto il complesso abitativo, erano avvenuti in conseguenza delle numerose eruzioni posteriori a quella del 79 d. C. e, in particolare, a partire da quella esplosiva, cosiddetta “di Pollena”, convenzionalmente fatta risalire al 472 d. C..  


La Villa, durante tale eruzione, era stata ricoperta da sabbia e lapilli, uniformemente, per oltre la metà della sua altezza; quindi, cenere e blocchi lavici, rotolati lungo le ripide pendici del Somma, l’avevano ulteriormente seppellita sotto una coltre di quattro, cinque metri. Su questi depositi vulcanici, dai quali ancora emergeva qualche struttura più elevata, si erano andati depositando, col tempo, detriti e terreno, che avevano formato uno spesso strato compatto di suolo.

Sebbene pochi addetti ai lavori fossero già a conoscenza della sua esistenza, solo nel 2002, finalmente, furono iniziate delle campagne di scavo approfondite e sistematiche che, con l’ausilio della Università di Tokio e sotto la direzione dell’archeologo professore Antonio De Simone, hanno riportato alla luce quasi tutta la zona archeologica. 


La riscoperta e il rinnovato studio, approfondito e sistematico, della Villa hanno assunto grande rilievo, sia per i numerosi reperti rinvenuti in loco, come splendide sculture, capitelli, mosaici pavimentali e frammenti di anfore, non solo di produzione locale, ma anche d’importazione; sia, principalmente, per la grandiosa struttura della villa stessa, la quale, trovandosi in una zona dell’entroterra campano e per essere così lussuosa, è sembrato dovesse necessariamente essere appartenuta ad un personaggio non solo ricco ma, principalmente, molto illustre. Addirittura i suoi resti sembrerebbero appartenere alla magnifica e lussuosa Villa Imperiale di Augusto nella quale, essendo egli originario della zona, tutte le fonti storiche, concordemente, dicono che si fosse ritirato e dove, sembra, sia anche morto. 


Tali riflessioni erano già state fatte dal professore Matteo Della Corte che, al tempo del rinvenimento, era direttore degli scavi archeologici di Pompei e che, pertanto, aveva ritenuto di identificare questo edificio con la famosa “Villa di Augusto”, cioè con quella dimora della famiglia degli “Octavii”, “apud Nolam”, in cui lo stesso imperatore Ottaviano Augusto, secondo la narrazione di Tacito e Svetonio, avendo avuto un malore durante un viaggio, fu portato e dove trascorse gli ultimi giorni della sua vita, in quanto vi  morì il 19 agosto del 14 d. C., a 76 anni.


Sempre secondo l’ipotesi del Della Corte, in seguito fatta propria anche da altri studiosi, la villa, per la sua lussuosità e imponenza, sarebbe stata comunemente chiamata con l’appellativo di “Summa” (la somma, la suprema, la più importante), appellativo, per l’appunto, come spesso accade per i toponimi spontanei, trasferitosi prima alla località stessa (Somma Vesuviana) e quindi anche alla Montagna (Somma), ai piedi della quale la splendida Villa si trovava.

Intanto gli scavi sono proseguiti e sono, nel frattempo, venuti alla luce reperti di inestimabile valore storico e artistico, tanto da far paragonare tale struttura, rinvenuta alle falde del monte Somma, alla villa Adriana di Tivoli, sia per la sua bellezza, l’imponenza, la monumentalità, lo splendore degli interni, sia per la stessa struttura architettonica, immensa e formata da più edifici indipendenti fra loro eppure appartenenti allo stesso complesso, di cui il nucleo centrale ne sarebbe stata la parte di rappresentanza. Infatti, vi sono stati rinvenuti pitture, sculture e mosaici di grandissimo pregio, compreso una splendida statua di Dioniso con pantera, colonnati in marmo nero d’Africa, decori a stucco molto raffinati ecc.


Dunque, questo sito archeologico ha destato tanto stupore negli studiosi ed è risultato tanto importante da farlo ritenere appartenuto ad Augusto, tuttavia però, potrebbe addirittura, con la fantasia, essere collegato ad antiche memorie e leggende locali, riguardanti Virgilio; infatti, poiché il poeta era ritenuto un mago che aveva rapporti con gli inferi, sembra che fosse stata eretta in suo onore una statua ai piedi del monte Somma, in quanto, secondo la superstizione popolare egli avrebbe avuto avuto il potere di proteggere le popolazioni locali dalle eruzioni del vulcano; allora, immaginiamo che questa dimora possa essere stata quell’abitazione che, come dice la tradizione, il poeta sembra avesse avuto proprio ai piedi del nostro Monte Somma.

 

di Vera Dugo Iasevoli


Share

Tutti gli articoli

21 febbraio 2025
"Per quanto si possa prendere d’esempio qualcuno, ho sempre creduto che si impari solo dagli sbagli che tu stesso commetti".
Autore: Marianna Marra 12 febbraio 2025
"Succede che quando inizi a frequentare un mondo, diverso da quello che hai vissuto fino a quel momento, non capisci più dove stia la verità. Letteralmente".
shrek, shrek the musical, graziano galatone,
Autore: Marianna Marra 17 gennaio 2025
shrek, shrekthemusical, fiona, ciuchino, graziano galatone, musical, notredame de paris, frollo, febo, esmeralda, quasimodo, cocciante, i promessi sposi, renzo e lucia.
Autore: Anna Poerio 10 gennaio 2025
La miniserie “Leopardi. Il poeta dell’infinito” è stata liberamente ispirata alla vita del grande poeta, tuttavia, sarebbe stato opportuno non trascurare alcuni elementi che avrebbero potuto arricchirla. Nel film vediamo Poerio proferire solo poche parole; le uniche di rilievo sono quelle con cui prende le difese del Leopardi, offeso dal Tommaseo, definendolo giustamente il più grande poeta del tempo. Nelle poche scene in cui appare il poeta napoletano, egli è sempre silente, sembra quasi un personaggio ininfluente, cosa che non gli rende giustizia, in quanto a Firenze il Poerio era preso molto in considerazione e godeva di notevole rispetto e ammirazione.
Autore: Felice Massimo De Falco 31 dicembre 2024
Micaeala Ottomano: "S ono percepita come un’aliena e devo riconoscere che trovo molto più osteggiante il comportamento dei colleghi uomini rispetto a quello delle donne, con le quali la competizione e’ molto più sana. La maggior parte degli uomini in Italia non ama la donna in carriera, poiché rappresenta un problema, l’uomo vuole competere con un uomo e non con una donna che spesso percepisce, inconsciamente, come una minaccia al suo ego. Il nostro Paese è più che impregnato di patriarcato, da Sud a Nord è sempre più frequente che sia l’uomo a decidere le regole in società. Basti pensare alle piccole questioni giornaliere, se hai un uomo accanto tutti ti mostrano maggior rispetto, farsi valere da sole per noi donne e’ difficilissimo. Ora con Giorgia Meloni premier la situazione e’ in miglioramento ma sono molti, troppi i suoi detrattori; ovvero quelli che non vogliono riconoscere le sue straordinarie capacità solo perché è donna: una stortura del nostro tempo".
Autore: Mario Sorrentino 24 dicembre 2024
Nelle mani di Dickens, il Natale torna ad essere un tempo per riunirsi con la famiglia, celebrare lo spirito di generosità e festeggiare allegramente.Soprattutto, il periodo natalizio è un’opportunità per sintonizzarsi su una frequenza più alta e per prestare le nostre voci al ritornello che canta uno dei brani più antichi e migliori di tutti: la canzone del potere redentore dell’amore. E oltre al fuoco acceso di un focolare, è soprattutto al calore che abbiamo dentro che penso. Un calore che si alimenta con le cose semplici, essenziali, autentiche. Un sorriso, uno sguardo, un abbraccio. Quelle che fanno emergere il nostro lato migliore. Le cose che ci fanno volere più bene a noi stessi, da Seneca,”si vis amari ama”. Penso agli occhi di chi ci guarda con amore, di chi ci incoraggia sempre, di chi alzando un calice, cercando il nostro bicchiere, brinda ancora alla vita.
Autore: Felice Massimo De Falco 24 dicembre 2024
In un’intervista approfondita al Prof. Andrea Spiri, storico e docente alla facoltà di Scienze politiche alla LUISS di Roma, sono emerse riflessioni significative sul legame culturale tra il Partito Socialista Italiano (Psi) e la destra italiana, con particolare attenzione alla figura di Bettino Craxi e alle sue eredità nel contesto politico attuale, rappresentato da Giorgia Meloni. Per Spiri, oggi, il riformismo di Giorgia Meloni presenta alcune affinità con il pensiero di Craxi. Entrambi condividono l’idea di un riformismo che risponde a una realtà in evoluzione, ponendo l’accento sull’autonomia e sul primato della politica.
intervista a Sabrina Musco di Marianna Marra
Autore: Marianna Marra 11 dicembre 2024
Nella seconda parte dell'intervista a Sabrina Musco si parla di Arkane, Fika, disabilità, strutture turistiche di ricezione, sharenting, decorazioni natalizie, viaggi, albero di natale, content creator, travel writer, cotswolds, inghilterra, blogger, fashion, moda, styling, marianna marra, strutto & parrucco, rubrica, emozioni, makeup, cucina, costume, gioielli, svezia, lapponia, natale, aurora boreale, telese terme, napoli, milano, blogging.
Autore: Marianna Marra 3 dicembre 2024
Sabrina Musco: “I numeri sono importanti e molto per il tipo di lavoro che faccio perché ciò che un’azienda ‘acquista’ durante una sponsorizzazione è il legame che si ha con le persone che si seguono. Grandissimi numeri non vuol dire per forza ottimi risultati, ma è normale che i numeri siano anche di influenza per un’azienda che ti sceglie (oppure no) credo che l’aspetto fondamentale sia non guardare ‘solo’ ai numeri”.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 dicembre 2024
In un’epoca caratterizzata da rapidità e oblio, emerge una domanda cruciale: stiamo davvero costruendo una società che non lascerà tracce nel futuro? Questa riflessione proviene da un’analisi profonda della nostra cultura contemporanea, che “sembra abbandonare le proprie eredità, sia culturali che storiche”. É il tema a cui risponde Marcello Veneziani, scrittore e filosofo, nel suo nuovo libro “Senza eredi, Ritratti di maestri veri, presunti e controversi in un'epoca che li cancella”, edito da Marsilio.
Altri post
Share by: