Senatore Sallemi come ne esce l’Italia dopo la visita a Kiev del premier Meloni?
“L’Italia, con il presidente Meloni, ha dimostrato di tenere fede ai propri impegni e di voler stare al fianco di un popolo che sta soffrendo da un anno per via di un’aggressione militare. La coerenza della coalizione sulla posizione relativa al conflitto è stata dimostrata plasticamente e senza tentennamenti”.
Non aver preso le parti di Berlusconi ha creato imbarazzo nella maggioranza?
“Il presidente Meloni ha chiarito perfettamente la vicenda. In politica, soprattutto quando si governa la Nazione, contano i fatti e gli atti. I fatti e gli atti dicono che tutta la coalizione composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati si è mossa all’unisono a sostegno del popolo e del governo ucraino. Il resto sembrano pretesti, come già accaduto più volte in questi primi mesi di governo, da parte di certa stampa di voler trovare motivi di conflittualità interna che non esistono”.
Le elezioni regionali cosa hanno detto oltre al dato numerico?
“Hanno detto che i cittadini lombardi continuano da decenni a fidarsi del governo di centrodestra che non li ha mai traditi nelle loro attese e non lo ha fatto nemmeno nella difficile epoca Covid. I cittadini laziali, dopo aver provato Zingaretti e il Pd, hanno scelto l’affidabilità e la compattezza del centrodestra sulla scia dell’apprezzamento nazionale. Il dato degli astenuti è certamente alto e da tenere in considerazione per il futuro. Serve essere presenti sul territorio, fare formazione, informazione e aprirsi alla società e ai corpi intermedi”.
Cosa pensa del caso Donzelli-Del Mastro?
“Credo che, come detto poc’anzi, certa stampa ideologizzata cerchi in tutti i modi di mettere in difficoltà il governo e la maggioranza facendo assurgere a caso la dialettica, certamente aspra, all’interno delle aule parlamentari. Il ministro Nordio ha chiarito perfettamente e non esiste alcun caso, restiamo in attesa con fiducia relativamente agli sviluppi giudiziari. Ma il tema è quello del 41 bis e della lotta alla mafia e al terrorismo: ai cittadini interessa uno Stato che faccia giustizia. Ricordo che si sta parlando di chi si è macchiato di crimini orrendi senza alcun pentimento, anzi vantandosi di aver gambizzato una persona avendola resa disabile a vita”.
Farina di grilli sulle nostre tavole, il Made in Italy è a rischio?
“Il problema non nasce dalla farina di grilli ma da molto prima. Io sono siciliano e vengo da Vittoria, la terra delle primizie, del pomodoro, del vino. Da anni vedo invasione di prodotto estero che concorre, slealmente, con i nostri e non ha certificati di qualità e sicurezza. Vedo lo strapotere della gdo che costringe i produttori a svendere quanto coltivato, vedo le contraffazioni alimentari e il cosiddetto “italian sounding”. Vedo le multinazionali avere un grande potere contrattuale con il rischio di vedere sparire migliaia e migliaia di aziende agricole. Su questo l’impegno del ministro Lollobrigida e di FdI è massimo e la farina di grilli è l’ennesima follia: con una certa logica contorta green si vogliono far morire settori nodali dell’economia italiana”.
Come intende il rapporto tra politica e giustizia?
“E’ chiaro che i tempi abnormi dei processi, gli errori giudiziari che hanno rovinato vite, le ingiuste detenzioni, i sindaci rinviati a giudizio per abuso d’ufficio e poi assolti, i Comuni sciolti per mafia sulla base di un sospetto rivelatosi poi fallace sono casi che fanno riflettere e che impongono interventi significativi. La politica ha il dovere di correggere le storture del sistema, anche in relazione a ciò che è emerso dallo scandalo “Palamara”, per garantire i cittadini che hanno subito un danno e che chiedono giustizia e gli imprenditori che vogliono investire in Italia”.
Forza Italia ha proposto una commissione sull’uso politico della magistratura. È d’accordo?
“Come detto prima credo che ci siano tante priorità ed è necessario affrontarle organicamente. Dobbiamo puntare su come migliorare la giustizia, a partire da quella civile ma anche a dare certezze a chi denuncia il racket e le estorsioni, a tutelare le donne che subiscono violenze e minacce e dobbiamo guardare anche agli organici del mondo della giustizia e alle strutture, ivi comprese quelle carcerarie. Il lavoro è immane”
Transizione energetica e cambiamenti climatici: sono questi i temi centrali della Ue. Come li state affrontando?
“Proprio qualche settimana addietro in Sicilia Orientale un ciclone mediterraneo ha distrutto aziende agricole, ponti, abitazioni con allagamenti consistenti in diverse città. E’ fondamentale mettere “a terra” i fondi del Pnrr per contrastare il dissesto idrogeologico e quindi prepararsi a questi eventi che vedono anche, dall’altra parte, estati sempre più calde che hanno dimezzato di fatto le risorse idriche. Per farlo reputo che servano procedure relative a gare e appalti più rapide: non si possono aspettare decenni per realizzare un ‘opera. In questo senso il governo ha già dato importanti segnali”.
Sui diritti civili (legge trans, congedo mestruale, omogenitorialità, affido figli a coppie gay, eutanasia) come la pensate?
“Sono temi importanti e anche differenti nelle loro specificità: ci vorrebbe molto spazio per sviscerarli e una breve risposta non può essere esaustiva. Crediamo che tutti abbiano pari dignità e tutti debbono avere gli stessi diritti. Ogni caso è una specificità a sé. Io credo che una delle emergenze più sottovalutate e che trova meno spazio sulla stampa sia quello dell’inverno demografico; la Plasmon ce lo ha ricordato con una pubblicità choc. Le culle sono vuote e la mortalità supera la natalità: questo vuol dire il declino di una Nazione sotto tutti i profili. L’impegno è quindi quello di sostenere la famiglia e di difendere i diritti di tutti”.
Come finirà la querelle sul superbonus?
“Ci sono vertici e incontri con associazioni di categoria e governo, come è giusto che sia. Nessuno deve essere danneggiato se ha iniziato una procedura però era necessario mettere un punto per evitare il disastro dei conti pubblici. Quando si governa si deve agire con responsabilità e il presidente Meloni lo ha dimostrato anche questa volta”.
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