- On Paolo Tosato, cosa cambia dopo l’abolizione della protezione speciale? In Commissione Affari Costituzionali la maggioranza presenta le modifiche al decreto Cutro sulla stretta alla protezione speciale dei migranti. Cosa prevedono?
La protezione speciale non viene abolita. Si ritorna alla formula prevista dai decreti Salvini, eliminando le modifiche apportate dall’ex ministro Lamorgese nel governo giallorosso, che aveva approvato una sanatoria generalizzata, con requisiti di difficile e discutibile interpretazione. La protezione speciale rimane per casi eccezionali, quindi si torna al criterio per cui è nata.
Le opposizioni sono sulle barricate, cosa contestano?
-Le opposizioni hanno fatto ostruzionismo per partito preso. Volevano mantenere la protezione speciale nella formulazione approvata dal loro Governo. Nella realtà sembrano ritenere che a tutti i migranti vada assegnato un permesso di soggiorno. Noi crediamo che debba rimanere una netta distinzione tra immigrazione regolare ed immigrazione clandestina.
Sindaci e governatori dem chiedono di fermarsi. Cosa farete?
-La posizione dei sindaci e dei governatori del PD è strettamente politica. Noi riteniamo che esista una emergenza. Vogliamo evitare che si torni ai tempi delle tendopoli del 2014, 2015 e del 2016 quando il PD governava in Italia. Vogliamo riorganizzare l’accoglienza per evitare che si torni a quello scenario.
Per Piantedosi la protezione speciale è un espediente per entrare in Italia. È vero?
Piantedosi afferma il vero. Alcuni requisiti per ottenerla erano talmente vaghi e di difficile interpretazione che chiunque poteva appellarvisi. Noi abbiamo riportato chiarezza sul vero significato della protezione speciale: va assegnata solo a soggetti fragili, discriminati nel loro Paese, fatti oggetto di persecuzione, sfruttamento e tortura. Va garantita a minori non accompagnati e a soggetti che non possono ricevere cure adeguate nel loro paese per patologie gravi. A queste persone verrà riconosciuta, come già previsto nei decreti Salvini.
- Intanto solo il 5% dei permessi sono stati convertiti in lavoro.
Gran parte delle domande di protezione speciale vengono rigettate. I numeri parlano chiaro: nel solo 2022, su circa 59 mila decisioni da parte delle commissioni territoriali, il 56% ha ricevuto una valutazione di diniego e solo il 19% aveva le caratteristiche della protezione speciale. Significa che la maggior parte dei richiedenti non aveva i requisiti e, proprio per questo, la norma andava modificata.
Famiglia Cristiana dice che va mantenuta la protezione
-Famiglia Cristiana ha ragione. Va mantenuta ma modificata, così come ottenuto dalla Lega, limitando i requisiti a quelli che ho citato e che rappresentano l’essenza della Protezione speciale.
"Io credo che le migrazioni sono un fatto che c'è sempre stato e che c'è e va governato e non ideologizzato, quindi con questi interventi, che sembrano un po' spot e alla ricerca del consenso, non si risolve un granché", ha sottolineato oggi il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, paventando il "rischio tendopoli". Cosa risponde?
Inviterei Sala a guardare quello che è successo a Milano, dove per anni alla malagestione del fenomeno da parte di governi a lui vicini, si è aggiunta la difficoltà del sindaco a garantire sicurezza. Abbiamo visto in stazione Centrale bivacchi, degrado e clandestini. Ora, con una maggioranza diversa, vogliamo aiutare gli enti locali a gestire i flussi. Basta negare l’emergenza immigrazione, che forse una certa sinistra ha voluto.
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