Il 25 settembre si celebra il "World Dream Day", la giornata dei sogni. Lo scopo della stessa è quello di cercare di rafforzare il più possibile i propri progetti e le proprie aspettative in modo da supportarle e realizzarle.
Il 25 settembre sarà anche il giorno delle elezioni politiche...che coincidenza! Traslando il tutto nel piccolo mondo pomiglianese, attanagliato tra lotte tra bande e volontà di supremazia, immaginiamo, cosi' per sognare, l'eventuale scenario che potrebbe verificarsi all'esito delle consultazioni.
Dai sondaggi si evince che il centrodestra è in vantaggio in tutti i collegi uninominali, con buona pace di GIggino nazionale il quale si trova catapultato in un collegio per nulla favorevole.
Ridicolo l'avvicinamento al Presidente De Luca nella speranza che lo stesso possa controllare pacchetti di voti dove nè lui nè il Pd possono compulsare i cittadini a votare perl'Ape di Impegno civico.
Ironia della sorte l'illustre Ministro si troverà nel collegio di Fuorigrotta, dove c'è lo stadio Maradona, luogo che consentì a De Luca di forgiare per lui il termine di "bibitaro".
Ma questa è acqua passata...o forse borghetti.E se non venisse eletto? Scomparirebbe la sua già volatile compagine, non a coso nel simbolo c'è un'ape, oltre ad uscire di scena lui stesso.
Ei consiglieri ed assessori ex M5S, ex Insieme per il Futuro, ora Impegno civico, cosa faranno?
Si dissolveranno anche loro per solidarietà oppure tenteranno di stravolgere nuovamente se stessi andando a confluire nel Partito Democratico? Alla prima decade di ottobre l'ardua sentenza, Unico a fare campagna elettorale in città è il Pd che dietro il paravento del nome di Paolo Siani nasconde la sua reale intenzione e cioè quella di affermare la propria supremazia sulle vedove di Giggino e chiedere dopo poco un rimpasto in giunta per sedare qualche anima ribelle eallargare la coalizione a partiti non presenti nella compagine elettorale vincitrice nel 2020, che all'epoca si schierarono contro il Laboratorio, con buona pace di Del Mastro e compagni.
Gli indiziati ad essere rimpastati pare siano gli uomini nolani diretta espressione di Di Maio e frutto di un accordo di Giggino con una certa destra mariglianese ora spostatasi al centro.
Di Maio offrirà la testa (politica) del suo grande amico o sarà costretto a farlo? Si calerà le braghe rispetto alle richieste che verranno avanzate oppure manterrà un barlume di dignità politica nella propria città? Io non so chi sono, ma loro?
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