Dal programma della coalizione riformista si tradusce la volontà di fondare un nuivo rapporto con le numerose aziende presenti sul territorio. Un vero e proprio ponte di collaborazione per lo scouting e la formazione professionale delle nuove leve ma anche stabilire una direzione comune per la transizione ecologica, abbattendo lo smog. Si legge: "È indispensabile ridare voce ad una proficua interlocuzione tra l’Amministrazione comunale e l’intera filiera
delle Industrie aeronautiche e metalmeccaniche che operano sul nostro territorio al fine di conoscerne
econdividerne gli sviluppi futuri, i programmi di investimento, e gli sbocchi occupazionali.
Promuovere l'aggregazione tra le imprese. Promuovere attività divulgative, informative e formative, tese
asviluppare modelli produttivi attenti allo sfruttamento delle risorse naturali, nonché i temi etici ch
eriguardano i diritti e doveri dei lavoratori e delle imprese, utilizzando al meglio le risorse economiche de
ifondi europei destinate a tal fine
.Realizzazione e Gestione di un incubatore di imprese a supporto di START UP innovative nel settore industriale.
Il settore industriale e quello commerciale devono essere i punti cardine della nostra economia
,consapevoli che le soluzioni agli eventuali problemi si ottengono tutti insieme con un confronto continu
otra gli operatori di questi settori e le istituzioni
.Istituire un osservatorio; che possa monitorare i danni (inquinamento, relazione industrie e malattie
oncologiche, smaltimento rifiuti, impatto visivo, ecc.) legati al comparto industriale.
La futura Amministrazione locale avrà il reale compito di concorrere alla creazione di una serie di condizion
inon solo strutturali, ma propriamente contenutistiche per favorire la competitività delle realtà industrial
ipresenti sul proprio territorio. Un atteggiamento così configurato sopperisce anche alla possibilità di
rispondere alle problematiche occupazionali che sicuramente investono la comunità di Pomigliano d’Arco.
Entriamo nello specifico:“Il Piano Industria 4.0” è una grande occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale; infatti, prevede un insieme di misure organiche e complementari
in grado di favorire gli investimenti per l’innovazione e per la competitività. Sono state potenziate e
indirizzate in una logica 4.0 tutte le misure che si sono rilevate efficaci e, per rispondere pienamente alle
esigenze emergenti, ne sono state previste di nuove. Saper cogliere questa sfida, però, non riguarda solo il
Governo, ma riguarda soprattutto gli imprenditori e di riflesso le amministrazioni locali capaci di operaresecondo logiche gestionali e organizzative.In questa cornice si incastra un’azione della futura Amministrazione finalizzata ad una corretta e tempestiva razionalizzazione in maniera organica delle aziende partecipate dal Comune, nel rispetto delle evoluzioni normative e organizzative dei servizi resi alla città. Sarà necessario configurare, anche con l’ausilio di privati e presso strutture da affidare in concessione, un vero e proprio sistema di “Scuole permanenti” che si occupino di formare le maestranze utili ai processi produttivi aziendali, generando, dunque, figure altamente specializzate e risorse umane pronte per l’immediato utilizzo nel contesto industriale.
Tale concetto, può essere il vero connubio per attuare una strategia concreta di sinergia tra l’Amministrazione locale e il “Distretto Industriale” pomiglianese, sopperendo alle lacune di comunicazionetra i due macro-soggetti in questi ultimi anni.
La futura Amministrazione, nei limiti delle proprie prerogative, dovrà attuare misure volte ad agevolare imprenditorialità, insieme alle associazioni di categoria ed operatori del settore, in modo particolare quella giovanile favorendo la nascita di startup, soprattutto quelle che sono caratterizzate da un elevato grado di innovazione e hanno tra gli obiettivi la promozione verso l'esterno del territorio e facilitando anche la fruizione dei beni comuni.
In buona sostanza dovrà "rimettere al centro la dimensione materiale dell' homo faber, che trae dal fare con
competenza una ricompensa emotiva, un senso accresciuto alla propria vita quotidiana."
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